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Scrittori nel pallone


Al via a Cagliari il concorso letterario sul calcio aperto a tutti gli autori sardi, con una sezione speciale per ragazzi delle scuole elementari e medie. Si può partecipare con varie tipologie di elaborati, dalle poesie ai racconti. La scadenza per l’invio  il 30 giugno.

L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale Carta Bianca con il patrocinio del Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, è organizzata in collaborazione con il Cagliari Calcio, la Figc  regionale e con l’Ussi Sardegna. Ha aderito all’iniziativa anche il Ctm Cagliari, l’azienda di trasporto pubblico locale che le darà visibilità all’interno dei propri mezzi, popolati da migliaia di utenti ogni giorno.
“Da anni ormai Carta Bianca lavora con le scuole perché gli studenti di oggi saranno gli scrittori di domani”. Così Fabrizio Manca, direttore artistico dell’Associazione CartaBianca. “Il calcio rappresenta un vero e proprio fenomeno sociale nel nostro paese e per questo è un potente volano per il coinvolgimento dei giovani e dei meno giovani che attraverso la passione per il gioco più amato dagli italiani avranno modo di avvicinarsi, in modo leggero e divertente al mondo della letteratura”. Il bando completo è disponibile su www.associazionecartabianca.it

Cinque cerchi per tutti


Presentati a Torino i Giochi nazionali invernali Special Olympics. Gare al via dal 16 al 18 gennaio nelle quali circa 500 atleti dimostreranno le loro abilità in diversi sport: corsa con le racchette da neve, sci nordico, sci alpino e snowboard.

Spal… le larghe


È il progetto rivolto a bambini dai 5 ai 13 anni con disabilità e realizzato in collaborazione tra Spal, Accademia Spal e Comune di Vigarano Mainarda. Fino a maggio i ragazzi potranno svolgere attività motoria tutti i venerdì pomeriggio, per promuovere integrazione sociale e una maggiore salute psicofisica, grazie all’aiuto di allenatori e personale qualificato.

Le sedute di allenamento, che verranno suddivise tra attivazione,
psicomotricità e gioco finale, si terranno tutti i venerdì pomeriggio
dalle 17 alle 18.30, presso la palestra della scuola primaria “Alda
Costa” di via Hack, a Vigarano Mainarda, e vedranno ragazzi e istruttori
lavorare seguendo il metodo globale, ossia prediligendo sia la
suddivisione in piccoli gruppi che il coinvolgimento collettivo di tutti
i partecipanti, al fine di individualizzare e personalizzare il più
possibile la programmazione.

In campo per la pace


Si sta giocando negli Emirati arabi uniti la 17esima edizione della Coppa d’Asia di calcio. In tutto 24 nazionali tra cui la Palestina che, per essere presente, ha dovuto superare gli innumerevoli ostacoli legati alla difficoltà di praticare attività fisica sotto occupazione. La federazione calcistica palestinese intende sfruttare il popolare strumento sportivo per esportare la propria causa.

Rainbow 365


È il calendario arcobaleno dei rugbisti italiani per dire no alla discriminazione sessuale in campo. Il servizio di Elena Fiorani. (sonoro)

A un passo dal 2019, il divieto di discriminazione sessuale nello sport è ancora un miraggio. I regolamenti delle federazioni sportive non lo prevedono, obbligando di fatto molti giocatori a non rivelare la propria identità sessuale. Ecco allora che a scendere in campo contro l’omofobia sono gli atleti del rugby italiano: con un calendario, coloratissimo, voluto dal club Zebre Rugby di Parma, da cui arriva metà dei campioni della nazionale italiana, e Libera, prima squadra della palla ovale gay-friendly finita tre anni fa sulla copertina di Newsweek per un controverso bacio gay. L’almanacco dell’anno nuovo è già in vendita e il ricavato sarà devoluto in beneficenza. È un invito a sovvertire la visione machista nello sport, a combattere una rivoluzione gentile ma determinata, perché c’è ancora molto da fare sul versante dei diritti.

Autismo in pedana


È il progetto di Sandro Cuomo, oro olimpico ad Atlanta e tecnico della Nazionale di spade. Questo sport punta a sviluppare l’aspetto sociale, motorio e metacognitivo. La scherma, infatti, incoraggia l’integrazione interpersonale e stimola l’analisi delle mosse dell’avversario, potenziando la percezione dell’altro e la capacità di trovare le soluzioni migliori per mettere a segno la stoccata.

Ciclisti off-road alla riscossa


Grazie al progetto “Outdoor 365” della Fondazione per lo sport Silvia Rinaldi, persone con disabilità possono noleggiare una handbike e scegliere percorsi tra natura e storia, da esplorare al fianco di guide specializzate. Sono 45 gli itinerari distribuiti tra le province dell’Emilia Romagna.

Illuminiamo lo sport popolare!


Su Produzioni dal Basso, piattaforma italiana di crowdfunding,  attiva la campagna di raccolta fondi a favore della Nuova Periferia Polivalente.  L’esperienza  nata dall’occupazione degli impianti sportivi de La Fontina a Pisa, dopo oltre un decennio di abbandono e inutilizzo. Dal 2012 gli occupanti hanno pulito l’area destinandola utilizzo sportivo e sociale, con attività gratuite.

Proprio in questi giorni, la Provincia di Pisa, ente proprietario degli impianti, ha riconosciuto il valore sociale di questa esperienza, procedendo con l’assegnazione diretta della polisportiva agli occupanti.
La campagna di crowdfunding ha l’obiettivo di portare a termine ulteriori interventi di ripristino dell’area, mantenendone la natura di spazio sociale e popolare. La Nuova Periferia Polivalente nasce infatti per promuovere lo sport come fondamentale strumento di aggregazione sociale: per questo motivo è importante creare spazi in cui chiunque possa svolgere – liberamente e in maniera del tutto gratuita – attività sportive e ludico-ricreative. E’ questo l’obiettivo che si è voluto raggiungere attraverso l’occupazione e l’autogestione dei campi di La Fontina: quello di affermare e rilanciare l’idea di città come “spazio di gioco” aperto e condiviso, a partire dalla restituzione di uno spazio abbandonato collocato tra due quartieri popolari pisani, quello di Pratale e quello, appunto, di La Fontina. Dal 2012 i “campini” de La Fontina sono tornati ad essere un parco pubblico dove i bambini possono giocare in piena libertà; uno spazio dove poter portare a passeggio i propri animali domestici e dove a chiunque è data la possibilità di fare una partita a calcio, a basket o a tennis in maniera gratuita. In questi sette anni le iniziative organizzate sono state numerose, e hanno spaziato dai corsi di arti marziali, di yoga e di sollevamento pesi, fino alle proiezioni di film e documentari. Non sono mancate ovviamente le feste e i momenti puramente aggregativi e ricreativi, volti soprattutto a coinvolgere gli abitanti dei quartieri adiacenti andando anche al di là della mera pratica sportiva. Per continuare a rendere i “campini” uno spazio sociale, gratuito e popolare, utilizzabile anche in orario serale, è necessario innanzi tutto mettere in sicurezza la struttura, per poi procedere con l’illuminazione delle aree di transito e dei campi da gioco. Da qui, l’idea di lanciare una raccolta fondi su Produzioni dal Basso, con un aiuto davvero speciale: Zerocalcare, infatti, ha disegnato il nuovo logo dello spazio, diventato anche l’immagine simbolo della campagna di crowdfunding.

La palestra di tutti


A Scampia, nel Napoletano, la struttura del maestro di judo Gianni Maddaloni, padre del campione olimpico Pino, darà la possibilità a 1400 atleti con disagio socio-economico di praticare sport gratuitamente. “Da oggi – racconta – nessuno più pagherà una retta ma solo una tassa di solidarietà da 10 euro”. Il tutto grazie ad un contributo da 150mila euro della Regione Campania.

Impara l’arte


All’interno del penitenziario bolognese della Dozza i detenuti costruiscono bilancieri e manubri per l’attività in palestra. Il servizio di Elena Fiorani. (sonoro)

Nel carcere della Dozza di Bologna c’è una squadra maschile di rugby e ad ottobre ha debuttato anche un team femminile di pallavolo. Ma all’interno del penitenziario non mancano i detenuti impegnati nell’attività sportiva che più facilmente viene collegata all’immaginario del carcere: l’allenamento con i pesi. Ci sono Infatti due palestre ma non è semplice far arrivare gli attrezzi che servono così, usando tornio e fresa a costruire bilancieri e manubri ci pensano i detenuti stessi. Ma non è la prima volta che l’officina dei detenuti-operai si mette a disposizione delle esigenze di chi nel carcere fa sport. Un anno fa infatti fu realizzata anche la macchina da mischia per la squadra di rugby