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Move4Free


Presentata la prima palestra gratuita per persone con disabilità in Italia. L’iniziativa, che parte da Padova, vuole rispondere all’esigenza dei 270.000 che svolgono attività sportiva: una fetta importante che rivendica il diritto all’inclusione sociale.

L’obiettivo è coinvolgere il maggior numero possibile di strutture nel territorio nazionale in modo tale che quelle aderenti, dopo una verifica dei requisiti, possano riservare 4 ore di personal training alla settimana, totalmente gratuite, alle persone con disabilità. Il progetto si rivolge, da un lato, ai centri fitness che vorranno aderire al progetto e, dall’altro, a privati e associazioni che si occupano di disabilità.

“Dolcissime”


È stato presentato in anteprima a Festival Giffoni il film in cui protagonista è lo sport, visto come un’opportunità per crescere. Il servizio di Elena Fiorani. (sonoro)

Mariagrazia, Chiara, Letizia e Alice sono le quattro giovani protagoniste del film “Dolcissime” in uscita nelle sale italiane il 1° agosto, diretto da Francesco Ghiaccio, cosceneggiatore insieme a Marco D’Amore. Sul grande schermo arriva la voglia di rivincita attraverso lo sport di tre inseparabili amiche, unite dal sovrappeso. Una storia che ruota attorno al nuoto sincronizzato e parla dell’incredibile forza dell’amicizia oltre gli imprevisti e qualsiasi diversità. Il Centro
sportive italiano sarà al fianco di Vision Distribution perchè, come dice il presidente Vittorio Bosio: “I contenuti educativi proposti nel film Dolcissime ben si sposano con il modello di promozione dello sport sociale, di base, educativo, per tutti, che il CSI organizza da oltre 75
anni”

Ragazze nel pallone


È stata presentata l’Ancona Respect calcio femminile, società della Polisportiva Assata Shakur. Una quarantina di tesserate per il settore giovanile ma anche ragazze tra i 20 e 40 anni provenienti da tutta la provincia: otto squadre che prenderanno parte al prossimo campionato regionale all’insegna del rifiuto delle discriminazioni, inclusione sociale e rispetto dell’avversario.

Ad allenare questa squadra Giacomo Zacconi: “Nella mia visione del calcio – le prime parole del mister – e dello sport in genere non esiste l’agonismo sportivo senza altri valori quali il rifiuto della discriminazione, l’inclusione sociale e il rispetto dell’avversario. Il calcio femminile è un movimento in rapida espansione, ho accettato questo incarico da parte della dirigenza di Ancona Respect con grande entusiasmo, le premesse per fare bene ci sono davvero tutte”.
Preparazione che inizierà il 19 agosto al campo dei Saveriani poi le ragazze di Ancona Respect si sposteranno all’impianto del Cus Ancona a Posatora con il campionato regionale che dovrebbe iniziare nel mese di ottobre. Il tutto in attesa di tornare al Dorico come puntualizza Alessio Abram vice presidente della Polisportiva Assata Shakur nonchè direttore tecnico di Ancona Respect dove peraltro allena anche una formazione under 12: “Il Dorico è un pò la nostra casa, troveremo il modo di tornarci dopo i lavori di rifacimento del campo in erba sintetica. I nostri colori sociali, e non poteva essere diversamente, sono il biancorosso. Non abbiamo alcun tipo di rivalità con altre società che in zona fanno calcio femminile anzi mi auguro che tutte le realtà della provincia e non solo riescano a mettere in piedi una sezione di calcio femminile. C’è tanta richiesta dopo il mondiale che ha visto l’Italia tra le protagoniste. Domenica 15 settembre andremo a festeggiare il nostro primo anno di attività legata alla sezione femminile. Per questo evento stiamo organizzando un torneo under 10 e under 12. Abbiamo invitato una quindicina di società a livello regionale che fanno calcio femminile. Sarà un modo come un altro di stare insieme, fare aggregazione e allo stesso tempo consolidare questa disciplina”.

Un gol per ripartire


In corso tra Umbria e Marche la terza edizione l’appuntamento estivo di Inter Camp in collaborazione con il Csi, nei paesi colpiti dal sisma del 2016. Fino a venerdì centinaia di under 14 impegnati su vari impianti del territorio per far vincere solidarietà, voglia di gioco e normalità. In programma allenamenti per i piccoli al mattino e nel pomeriggio per i più grandi. Oggi primo torneo di calcio a 5.

“Dopo tre anni dalla partenza della campagna #UnGolPerRipartire, costantemente vissuti dal CSI accanto al territorio, proseguono le attività dedicate ai giovani, a dimostrazione del fatto che lo sport del CSI è in grado di costruire e ricostituire una comunità per le persone che la abitano” spiega il presidente del CSI, Vittorio Bosio. “Grazie ancora ad FC Internazionale Milano, Suning Sport e al comune di Tolentino, che hanno creduto in questo progetto. Come ha detto bene il Santo Padre nella sua recente visita a Camerino “sono qui per starvi vicino, perché nessuno si scordi di chi è in difficoltà”. È stato questo spirito appunto che tre anni fa ha stimolato l’azione di squadra con la società nerazzurra milanese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Alberto Bassani, Community Relations FC Internazionale Milano, che spiega: “Un Gol per ripartire è stato voluto come segno di presenza e di partecipazione concreta al territorio. L’idea è stata quella di farsi prossimi, partecipare, ad una realtà così segnata duramente dal sisma.
Con i nostri allenatori, nelle scuole, come sui campi di calcio abbiamo inteso dire “stiamo con voi”. Lo abbiamo realizzato insieme all’organizzazione e alla progettualità portata avanti dal CSI, una realtà che fa sport in modo concreto e dove il tema educativo viene messo al primo posto. Il percorso educativo così come in ogni nostro progetto sociale è il vero motore. Bello vivere una esperienza educativa insieme”. Il tour nerazzurro itinerante nel corso dell’intera la settimana prevede un format identico: tre ore al mattino (dalle 9 alle 12) per i primi calci in età dai 6 ai 10 anni, e tre ore al pomeriggio (dalle 15 alle 18) per i più esperti under 14. Dai Monti Sibilini, trasferimento domani lungo la Valnerina in Umbria, a Norcia. Mercoledì 24 luglio previsto il primo torneo di calcio a 5 “Un gol per ripartire”.
in programma nella struttura di Tolentino gestita dal CSI. Al Polivalente Gattari ci sarà Alessandro Bianchi di Inter Forever ad incoraggiare e a premiare il quintetto vincitore.

L’arrampicata di tutti


Prende il via domani da Vienna la discesa a remi del Danubio per 300 km, fino a Budapest. Alla regata parteciperanno anche ragazzi italiani e austriaci del pararowing, disciplina di canottaggio riservata alle persone con disabilità. Tra loro tre ragazzi e una ragazza non vedenti o ipovedenti insieme ai loro accompagnatori.
L’evento, organizzato dal Circolo Canottieri 3 Ponti e giunto alla terza edizione, quest’anno si arricchisce di significati ulteriori nel segno dell’inclusione e dello sport come opportunità per tutti. Grazie al contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, che da anni opera in diversi campi per sostenere e incentivare la realizzazione di iniziative di natura sociale fondate sui valori della solidarietà, della mutualità, dell’inclusione e della promozione sociale di gruppi svantaggiati e categorie sociali deboli. Alla Discesa parteciperanno in totale quattro equipaggi da 8 con timoniere, seguiti per tutto il tragitto dagli organizzatori e dai tecnici dello staff con due motoscafi d’appoggio. Sei le tappe della regata: si parte il 23 luglio con base presso il Donahort Ruderverein, uno dei più antichi club remieri di Vienna, per giungere dopo 45 km a Bad Deutsch Altenburg, località termale della Bassa Austria. Il 24 gli atleti percorreranno 30 km per arrivare a Bratislava, capitale della Slovacchia, il 25 remeranno per 63 km fino alla città ungherese di Gonyu e il 26, dopo una vogata lunga 40 km, raggiungeranno Komarno, ultima tappa slovacca. Il 27 la penultima tappa, ancora in direzione Ungheria, nella città di Esztergom. Infine, domenica 28 luglio il gruppo percorrerà 60 km, con una sola sosta a Szentendre, per raggiungere la capitale ungherese Budapest, dove l’impresa si concluderà presso il Wiking Yacht Club.

Sulla strada


Da Milano alla Russia per solidarietà. 13 mila chilometri in Panda a scopo benefico per due giovani di Parma. Il servizio di Elena Fiorani. (sonoro)

Da Milano alla Russia per solidarietà. 13 mila chilometri in Panda a scopo benefico per due giovani di Parma. Il servizio di Elena Fiorani
Il viaggio di Giulio Carminati e Giulio Rodinò inizierà domani da Parma e durerà circa un mese, le regole sono semplici: il veicolo prescelto deve avere cilindrata di 1,2 litri massimo, non si può contare su un’assistenza, l’itinerario non è predefinito e la raccolta in beneficenza deve essere di almeno mille sterline. Da Milano a Ulan Ude, cittadina russa, migliaia di chilometri a bordo di una Panda, allo scopo di raccogliere fondi in favore di due associazioni. Si tratta della Fondazione Francesca Rava onlus, che promuove e sostiene progetti per bambini in condizioni disagiate sia in Italia che all’estero, in particolare ad Haiti, e Cool Earth, un’organizzazione no-profit impegnata in iniziative a salvaguardia dell’ambiente. L’itinerario toccherà l’Europa dell’Est, la Turchia, l’Iran, il Turkmenistan, l’Uzbekistan, il Kazakistan e la Mongolia.

L’Italia a piedi


Marco Togni, ingegnere di 37 anni, ha lasciato il lavoro, indossato scarpe da runner ed è partito da Genova lo scorso 17 marzo per essere vicino a chi lotta contro la sclerosi multipla. In questi giorni è in Puglia e al suo fianco ci sono i volontari dell’Aism. Il tour finirà il 30 novembre sempre nella città ligure dopo una lunga camminata che durerà complessivamente 259 giorni.

Da dieci anni sognava di percorrere a piedi l’Italia, per conoscerne storie e città. Ora quel sogno si è realizzato e ha anche un valore sociale. Perché Marco Togni cammina per portare un messaggio chiaro: essere vicino a chi ogni giorno lotta contro la sclerosi multipla, patologia che in Italia ha colpito 122 mila persone.
“Una nuova diagnosi ogni tre ore”, spiega Maddalena Mele, responsabile Aism Bari. In Puglia, le più colpite sono le donne: sono due terzi di poco più di diecimila casi. E Marco cammina anche per loro. “A me piaceva l’idea di fare un viaggio a piedi così mi sono messo a studiare percorso e progetto ma volevo avesse un valore sociale. Un’amica mi ha consigliato di rivolgermi all’Associazione italiana sclerosi multipla.
D’altronde è un progetto basato sul movimento, lo stesso che la malattia impedisce”, spiega mentre saluta volontari e malati a Bari. Così, ha lasciato il lavoro, indossato scarpe da runner, caricato in spalla uno zaino con cambi e il necessario per proteggersi da pioggia e sole e ha iniziato a marciare.
Accanto a lui a Bari ci sono i volontari dell’Aism. Maddalena ha scoperto la malattia quando aveva 50 anni e a chi la scopre consiglia di “affrontare tutto con la massima e possibile serenità perché bisogna avere il sopravvento su queste patologie. Non farsi prendere dalla disperazione perché lei è forte ma noi abbiamo il dovere di resistere perché siamo più forti di lei”. E a nome dei malati chiede “un riconoscimento reale dei diritti perché apparentemente sembriamo in perfetta salute ma si convive con una serie di disturbi visibili”.

Cuori partigiani


Oggi a Caserta la presentazione del libro di Edoardo Molinelli pubblicato da Red Star Press sulla storia dei calciatori professionisti nella resistenza italiana. Insieme all’autore, la squadra degli RFC Lions Ska, ci sarà anche il presidente dell’Anpi provinciale, Agostino Morgillo.

La presentazione è in programma a 18.30 in Villa Giaquinto a Caserta.
“Cosa hanno in comune Giacomino Losi da Soncino, detto “core de Roma”, secondo solo a Totti e a De Rossi per presenze con la maglia giallorossa, e Ralf Vallone, definito “l’unico volto marxista del cinema italiano” per la sua carriera cinematografica eppure anche capace, da calciatore, di alzare la Coppa Italia vinta dal Torino nel 1936? Cosa rende simili l’attaccante livornese Carlo Castellani, bandiera dell’Empoli, e il mediano Bruno Neri di Faenza, nel giro della nazionale dopo aver militato nella Fiorentina e nel Torino? Tutti questi calciatori, non c’è dubbio, presero a calci un pallone nemmeno lontanamente paragonabile alla sfera non più di cuoio calciata al giorno d’oggi negli stadi di tutto il mondo. Ma oltre a questo, tutti loro, mentre sull’Italia fischiava il vento e infuriava la bufera dell’occupazione nazifascista, compirono la stessa scelta fatta allora da migliaia di ragazzi nel paese: lasciarsi tutto alle spalle per imbracciare il fucile e combattere contro tedeschi e fascisti”. Inizia in questo modo la storia mai raccontata dei Campioni della Resistenza: calciatori-partigiani come Armando Frigo, capace di segnare una doppietta con un braccio mezzo ingessato in un memorabile Vicenza-Verona 2 a 0 e poi fucilato dai tedeschi dopo aver eroicamente difeso il passaggio montano di Crkvice, in Jugoslavia; o come la bandiera lariana Michele Moretti, comunista e membro del gruppo partigiano che il 28 aprile del 1945 giustiziò Benito Mussolini in nome del popolo italiano.
Le gesta dei calciatori partigiani, raccontate con sapiente partecipazione da Edoardo Molinelli, attingendo al cuore del più popolare tra gli sport, danno un contributo speciale alla stessa comprensione della Resistenza come fenomeno di massa.

L’arrampicata di tutti


Si apre oggi a Briangon il Paraclimbing World Championships, con oltre duecento atleti iscritti provenienti da tutto il mondo. Anche in Italia h in crescita la passione per questa disciplina sportiva, soprattutto a livello agonistico.

#fromalpstoafrica


Sono partiti sabato da Molini di Calasca in Piemonte Annadora Sapia e Michal Rafinski che affronteranno la Grande Traversata delle Alpi, 720 km e 48.000 metri di dislivello con l’obbiettivo di raccogliere fondi destinati alla costruzione di un pozzo a Milola, in Tanzania. Arrivo previsto il 27 luglio ad Upega in provincia di Cuneo dopo aver percorso l’intero arco alpino occidentale.

Annadora, sanremese di 27 anni e Michal, 38 anni di Genova, affronteranno 15 giorni di cammino con l’obbiettivo di raccogliere fondi destinati alla costruzione di un pozzo a Milola, in Tanzania.
“L’acqua, risorsa per noi quasi scontata – dicono Annadora e Michal – per quelle persone significa vita”. Annadora e Michal si sono conosciuti poco più di un anno fa, per caso, mentre correvano sui sentieri sopra Bergeggi. E ora hanno deciso di lanciarsi in questa impresa a favore di “Run for find the Cure” – che unisce la passione per il running a molti progetti di solidarietà – mettendo in atto la loro campagna correndo niente poco di meno dell’intero arco alpino occidentale: Alpi Pennine, Grazie, Cozie, Marittime e Liguria. “E’ bene precisare che non si tratta di una gara, bensì condividere liberamente dei tratti della traversata con chi lo desidera, così da diffondere il messaggio solidale e promuovere il territorio” precisano i due runner.
“Abbiamo deciso di correre su montagne che vogliamo scoprire e che in parte ci risuonano dentro familiari – raccontano i due runner – attraverseremo scorci meravigliosi dimenticati dal turismo di massa.
Dalla fine degli anni ’70 centinaia di persone hanno percorso questi sentieri; noi saremo i primi a farlo in modalità trail running svelando i luoghi più misteriosi del “Selvaggio West delle Alpi”.
Milola, in Tanzania, è un piccolo villaggio di 4350 abitanti. I quattro pozzi esistenti non possono fornire acqua nella stagione secca, per questo i missionari della Compassione e gli abitanti del villaggio sottolineano la necessità di costruire un pozzo profondo 100 metri.
Servirà alla popolazione, alla missione, alla scuola e all’ostello per i ragazzi. Degli 11 mila euro necessari, 10.000 arriveranno da I Run for Find The Cure e dalle donazioni, mentre i restanti 1.000 da un contributo degli abitanti del villaggio di Milola.”