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Mare Libera


Da domani a domenica a Portoferraio, sull’isola d’Elba, il settimo raduno annuale della vela solidale italiana. Attesi oltre 1000 visitatori e 50 barche per la tavola rotonda sulla Povertà educativa condotta da Don Antonio Mazzi, la veleggiata senza barriere, i laboratori e il concerto dei Ladri di carrozzelle.

 

La cittadina elbana ospiterà il settimo raduno annuale di Unione Vela Solidale, la rete nazionale delle associazioni italiane che utilizzano la navigazione a vela come risorsa didattica, educativa, riabilitativa e formativa, infatti nella navigazione a vela lavoro e gioco sono strettamente correlati alternandosi in armonia. L’evento è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Exodus, la Lega navale italiana e lo Yacht club di Portoferraio, con il fondamentale sostegno del Comune e della Cosimo de’ Medici, la società che gestisce la Darsena Medicea che ha messo a disposizione 30 posti barca. Povertà educativa è il tema della tavola rotonda presieduta da don Antonio Mazzi e prevista per sabato dalle 10 alle 12.30 presso la Sala De Laugier. Per tutta la giornata sono previsti dei laboratori gratuiti di marineria, cui seguirà, alle 17, uno spettacolo di burattini e un laboratorio di costruzione di pupazzi. Quindi la cena e, alle 22, il concerto dei Ladri di carrozzelle. La veleggiata aperta a tutti è invece in calendario per domenica mattina e sarà offerta la possibilità di prenotare un’esperienza di navigazione a bordo delle imbarcazioni partecipanti.

Abletoplay.it


È nata la prima piattaforma dello sport per persone con disabilità. Hanno aderito già 150 società dilettantistiche: dal calcio alla scherma, dal canottaggio al basket. Prevista anche la creazione di un’app e una serie Tv in collaborazione con la scuola Holden di Torino.

 

Il progetto è dell’associazione Carlo Mazzola. “La nostra associazione intende intervenire nell’ambito sport e disabilità con una logica di servizio e di collaborazione verso tutte le numerose associazioni che già operano sul territorio nazionale -spiega Carlo Mazzola, presidente dell’associazione – con la piattaforma, l’app e con le attività culturali ed educative che realizzeremo nei prossimi mesi desideriamo dare il nostro contributo nell’abbattere le barriere dell’informazione e della conoscenza, favorendo e facilitando il più possibile il contatto tra chi vuole fare sport e chi offre attività sportive”. Sul modello AirBnb, la piattaforma Able to Play offre a tutti gli atleti (e alle loro famiglie) la possibilità di trovare in modo semplice e immediato le associazioni che in ogni regione propongono attività sportive dedicate, combinando lo sport che si intende praticare con la località dove ci si trova o si ha in programma di andare. L’associazione Mazzola sta sviluppando anche un’app compatibile con i sistemi IOS e Android che permetterà all’utilizzatore l’attivazione di un radar in grado di mostrare atleti, tecnici, allenatori, volontari che si trovano nei paraggi. Il progetto Able to Play vedrà nell’immediato la realizzazione di una produzione seriale scritta in collaborazione con la Scuola Holden di Torino e a seguire un’attività laboratoriale dedicata alle scuole secondarie di primo grado italiane.

Make the difference


Ha preso il via il progetto dell’Unione Sportiva Acli di Ascoli Piceno/Fermo per la promozione dell’attività fisica all’interno degli istituti penitenziari. Obiettivo: favorire l’aggregazione sociale e modelli relazionali di sostegno al percorso di reinserimento.

 

L’iniziativa è realizzata con i fondi del 5 per mille (anno 2014) messi a disposizione dalle Acli nazionali e dall’Associazione di volontariato Delta e con la collaborazione dell’U.S. Acli Marche, ed è stata attivata grazie al primo protocollo d’intesa nazionale tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e l’Unione Sportiva Acli nazionale. “Il progetto «Make the difference 2017» ha come obiettivo – spiega il vice presidente provinciale dell’U.S. Acli di Ascoli Piceno Giulio Lucidi – di promuovere la pratica sportiva all’interno dell’istituto penitenziario, nella consapevolezza del significativo ruolo svolto dallo sport per la promozione del benessere psicofisico delle persone detenute, per l’educazione a corretti stili di vita, favorendo al tempo stesso forme di aggregazione sociale e di positivi modelli relazionali di sostegno al percorso di reinserimento. Oltre alle iniziative avviate nei prossimi mesi sono in programma altre iniziative di carattere sportivo ma anche socio/educative”.

Un gol per ripartire


Al via da Tolentino la campagna di Centro Sportivo Italiano e Inter al fianco dei terremotati. Il Progetto Estate prevede camp di formazione con gli allenatori nerazzurri per i ragazzi dai 6 ai 14 anni, nelle settimane del 17 e 24 luglio.

 

“Una comunità in festa con lo sport”. Queste le prime parole del presidente del Csi Vittorio Bosio, presente il 22 maggio a Tolentino, nelle Marche, nell’ambito del progetto “Un Gol Per Ripartire”, la campagna di solidarietà per le zone colpite dal sisma realizzata dal Centro Sportivo Italiano e sostenuta dall’Internazionale grazie alla donazione di Suning Sports. Obiettivo della campagna, contribuire alla rinascita sociale e sportiva dell’area attraverso tante attività dedicate ai giovani e la realizzazione di un impianto polisportivo in grado di stimolare tanto l’attività competitiva quanto quella ludica. Accanto al presidente ciessino, applauditissimo il vice presidente nerazzurro Javier Zanetti. Dalla Basilica di San Nicola, simbolo della città fortemente danneggiata, all’area container per stare vicino alla gente ancora sfollata del luogo, i due hanno incontrato i tanti ragazzi di scuole elementari e medie, in attesa della realizzazione dell’impianto sportivo, che sarà pronto in autunno. Ad usufruire della struttura polivalente prevista e delle diverse iniziative ideate gli oltre 20.000 abitanti dell’area di Tolentino, 5.000 dei quali si sono ritrovati senza abitazione a causa delle conseguenze del sisma. Il percorso itinerante del Ludobus coprirà un percorso di circa 30.000 km che si snoda tra le province più colpite dalla calamità naturale.

Transessualità e sport


Il primo diritto che le persone Lgbti chiedono è quello di veder riconosciuta la propria identità dalle istituzioni, per superare i pregiudizi sociali. Se ne è parlato ad un convegno Uisp. Ascoltiamo Palo Valerio, dell’Università Federico II di Napoli. (sonoro)

Podismo sociale


Oggi alla Camera la presentazione ufficiale di Aics Accoglienza Solidale, la società formata da rifugiati e richiedenti asilo, appena costituita a Firenze, e guidata dalla maratoneta Milena Megli. L’evento in occasione della firma del protocollo tra AICS e l’associazione Vivere da sportivi.

Dodici giovani migranti e una maratoneta plurimedagliata, campionessa mondiale di marcia. Insieme, grazie ad Aics, hanno realizzato un sogno: quello della prima squadra di atletica leggera formata da rifugiati richiedenti asilo. È nata in seno al programma di accoglienza migranti voluto da Aics e realizzato con Aig nell’ostello di Villa Camerata a Firenze e in quello di Mergellina a Napoli. La società verrà presentata ufficialmente alla Camera giovedì 25 maggio, nel cuore della conferenza stampa voluta per sottoscrivere pubblicamente il protocollo d’intesa tra Aics e Vivere da Sportivi, associazione guidata da Monica Promontorio, e che si batte proprio per l’inclusione sociale e la lotta alla discriminazione attraverso lo sport e la sensibilizzazione tra i più giovani. Alla conferenza stampa parteciperà anche il giovane ghanese Stephen Donyna, uno dei 12 podisti neo iscritti alla Aics Accoglienza solidale Asd.

Oltre l’ostacolo


A Firenze cinquemila studenti si sono seduti su una sedia a rotelle e hanno sperimentato il basket in carrozzina. Il progetto è portato avanti dalla squadra Volpi Rosse Menarini. I responsabili dell’associazione sono andati nelle scuole medie e superiori della città per far provare agli studenti normodotati, durante le ore di educazione fisica, questo sport.

Etica nello sport


Nasce la certificazione di qualità per le società sportive del Comune di Cagliari. Un protocollo d’intesa tra amministrazione comunale e società che prevede il rilascio di un attestato che si può ottenere solo se in possesso di chiari requisiti, basati su un giusto mix tra attività fisica ed educazione, soprattutto per i più giovani.

 

La certificazione vuole essere un riconoscimento in grado di stimolare le associazioni a recitare con maggiore coerenza il ruolo di comunità educante, aiutandole ad esprimere il valore aggiunto della responsabilità sociale dello sport. Un attestato che sappia trasmettere al dirigente sportivo la convinzione di poter vivere bene il suo impegno, vedendosi riconoscere pienamente il reale valore educativo e culturale del suo operato. Un ruolo, quello del dirigente sportivo, così come quello dell’atleta, che deve essere aiutato ad operare in un contesto socio compatibile e stimolato adeguatamente a credere nelle sue possibilità affinché il suo operato risulti un efficace ed insostituibile valore sociale”, così si legge nel documento approvato all’unanimità. L’attestato ‘Etica – Valore Sociale’ vuole quindi essere una testimonianza di come lo sport sia uno strumento insostituibile nella formazione dei più giovani, confermandosi importante patrimonio per la crescita sociale e culturale di tutta la comunità.

Un gol per la pace


La Paz FC sarà la nuova squadra di calcio colombiana che contribuirà ad unire il Paese, facendo giocare insieme ex guerriglieri e vittime del conflitto che per oltre mezzo secolo ha insanguinato la nazione. Il progetto è ora possibile grazie alla fine della guerra tra Governo e Farc. Militerà nei campionati ufficiali con le sue tre squadre che saranno allestite.

 

“Il calcio è un linguaggio universale, in grado di unire. Può essere anche un motore in grado di trasformare la società”. Ne è convinto l’avvocato colombiano Félix Mora Ortiz, presidente della Fondazione “Fútbol y Paz Construyendo País”, che sta per coronare il suo sogno, reso possibile dalla fine della guerra tra Governo colombiano e Farc: dare vita a una squadra di calcio che contribuisca ad unire il Paese, facendo giocare insieme ex guerriglieri e vittime del conflitto che per oltre mezzo secolo ha insanguinato la Colombia. In Colombia il calcio femminile è molto popolare e praticato; inoltre sono molte le donne che facevano parte della guerriglia. La squadra ha già le proprie maglie ufficiali: una bianca e l’altra blu, con il logo della Fondazione, una colomba. Va da sé che le vere vittorie non saranno quelle ottenute sul campo, ma i semi di riconciliazione e pace che germoglieranno da questa iniziativa.

Ex guerriglieri e vittime del conflitto giocheranno insieme. Spiega Mora Ortiz: “Vogliamo aprire uno spazio di dialogo, vincolando tutti gli attori del passato conflitto: ex guerriglieri delle Farc, cittadini vittime del conflitto e loro familiari, desplazados (i profughi che sono stati costretti a lasciare la loro casa a causa del conflitto, ndr), cittadini delle zone maggiormente colpite della guerriglia”. Il via libera definitivo al progetto è arrivato da un accordo firmato con le Farc nelle scorse settimane, ma ad essere coinvolti sono tutti i maggiori attori istituzionali a cominciare dal Governo e dalla Commissiona nazionale per la Riconciliazione. “Stiamo iniziando le pre-selezioni per far parte della squadra, in particolare stiamo girando in tutto il Paese nelle le zonas veredales”, cioè gli accampamenti protetti dove sono accolti in questi mesi gli ex guerriglieri delle Farc, che qui si preparano al loro reinserimento nella società. Presto ci saranno le prime convocazioni, in vista della prima partita ufficiale, prevista il 21 settembre, che in Colombia è la Giornata della pace. Le squadre del La Paz F.C. giocheranno in un campo di provincia, da poco inaugurato e intitolato proprio alla pace: si trova ad Apulo, un centinaio di chilometri ad ovest di Bogotá, nel dipartimento di Cundinamarca, lungo la strada che scende dai 2.600 metri della capitale alla torrida valle del Magdalena. Una zona dove fino a qualche anno fa la guerriglia era ben presente.

Una corsa per crescere insieme


È Vivicittà, l’iniziativa dell’Uisp che si corre domenica a Tripoli. Mille bambini, palestinesi, libanesi e siriani, correranno fianco a fianco, per la pace e l’amicizia tra i popoli. Ascoltiamo dal Libano, dove si trova per organizzare la manifestazione, Massimo Tossini, dell’Uisp. (sonoro)