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Giro d’Italia, non si parta da Gerusalemme


Occorre evitare che il prossimo evento sportivo si trasformi in un sostegno indiretto alle politiche del governo Netanyahu che vorrebbe fare della città santa la capitale di Israele trascurandone il pluralismo storico, culturale e religioso. È l’appello della Uisp, ai nostri microfoni il presidente Vincenzo Manco. (sonoro)

Le tante abilità


La legge di bilancio attribuisce particolare rilevanza al valore sociale e riabilitativo dello sport per le persone con disabilità, come componente essenziale del percorso di cura. E l’istituzione del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano vuole proprio incentivare questo obiettivo.

A-Team


Al via il progetto fotografico per integrare attraverso lo sport. L’autore, Marco Pittalunga, ha deciso di raccontare la storia di diciotto migranti arrivati dall’Africa, dalla Brianza e dalla Sicilia. Tutti componenti della squadra di calcio del centro sociale il Boccaccio di Monza.

Befana di sport e solidarietà


A Bari: per l’intera giornata di domani, il Palasport Capocasale sarà animato dai bambini e dalle loro famiglie per sostenere le comunità Madre Arcucci e XVI agosto. Ai nostri microfoni, Veronica D’Auria, presidente Uisp cittadino. (sonoro)

Il gol più bello


Il Guardian ha scelto Juan Mata, attaccante del Manchester United, come giocatore dell’anno per il suo impegno nel sociale. Lo spagnolo ha lanciato “Common Goal” lo scorso agosto per invitare giocatori professionisti a sostenere progetti benefici con l’1% dei propri ingaggi. Sinora hanno aderito 35 calciatori, tra i quali l’italiano Giorgio Chiellini.

Con le scarpe comode


Sugli scaffali il libro di don Alessio Albertini, consulente spirituale del Centro sportivo italiano, e pubblicato da edizioni meridiana. Un testo che spiega come la vita sia anche nella sofferenza e i buoni risultati si raggiungono attraverso il sudore e la fatica quotidiana.

Tutti per uno


Un impianto sportivo polivalente, voluto, realizzato e gestito da tre persone che, nonostante la loro invalidità, non hanno rinunciato allo sport e ben ne conoscono il valore. Sono i soci dell’associazione Asd Wheelchair Maremma, che a Porto Ercole vogliono incentivare la pratica del tennis e del basket in carrozzina.

Slow bike tourism


Una nuova offerta turistica per scoprire luoghi, arte e cibo dell’Emilia Romagna. Il servizio di Elena Fiorani.

 

“Slow Bike Tourism” è una rete d’imprese, un insieme di appassionati della bici che hanno messo in comunione le idee per sviluppare un progetto dedicato alla bicicletta per vivere, gustare, un territorio e conoscerlo attraverso le sue peculiarità, gli angoli nascosti e le eccellenze che lo caratterizzano. Dalla sella della bici, attraverso una rete di percorsi studiati per pedalare al proprio ritmo e fermarsi per gustare del buon cibo, bere dell’ottimo vino e respirare l’arte, la storia e la cultura che sono propri di quest’angolo d’Italia. La bicicletta e il ciclismo sono stati e restano, infatti, un grande fenomeno dell’Emilia-Romagna, un fenomeno culturale prima che sportivo, un mezzo di lavoro degli artigiani, un mezzo di trasporto per famiglie e lavoratori, oltre che fonte d’ispirazione per grandi scrittori di questa terra.

Dote in movimento


Parte la terza edizione del progetto lanciato da Assosport e Regione del Veneto: 500 buoni per i bambini con l’obiettivo di promuovere lo sport tra i 6 e gli 11 anni. L’iniziativa sostiene le famiglie a basso reddito permettendo ai giovanissimi di praticare un’attività fisica.

“Fare sport è un diritto dei bambini”: è da questa convinzione che nasce il progetto “Dote in movimento”. Ad oggi 9,3% dei bambini ha problemi di obesità, il 21,3% di sovrappeso (Okkio alla Salute 2016), e nonostante la situazione sia migliorata negli ultimi anni c’è ancora molto da fare.
Assosport (Associazione Nazionale tra i Produttori di Articoli Sportivi) ha deciso di avviare nel 2012 Dote in movimento, al suo fianco la Regione Veneto che ha creduto nell’iniziativa, diventando regione pilota per il progetto, e il CONI.

Campioni dentro e fuori dal campo


La stella del rugby Diego Dominguez ha deciso di insegnare ai bambini i valori della palla ovale. Il progetto Insieme è rivolto alle periferie milanesi, è iniziato a ottobre e durerà tre anni. Due allenamenti a settimana di un’ora e mezza per migranti, stranieri e ragazzi con famiglie in difficoltà.

 

Da Quarto Oggiaro a via Padova, il progetto sostenuto dal gruppo Mediobanca, si realizza in tre zone delicate della città dove c’è bisogno di sport per favorire l’integrazione. Per fare l’appello, Dominguez è andato nelle scuole del quartiere: “Il rugby fino a 16 anni è lo sport più completo. È l’unico dove non puoi vincere da solo, hai bisogno sempre del compagno di fianco. Puoi essere un fenomeno ma se non placcano per te sei morto”, dice. La novità di oggi sono i pali nuovi di zecca. “Il prossimo passo sarà fare qualche partitella. Poi inviteremo qualcuno a sfidarci”.