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Peace Games


Cosa può fare lo sport sociale in territori di confine? Lo chiediamo a Francesco, dirigente Uisp e volontario, appena tornato da una missione in Palestina: quello che permette di fare attività di questo tipo è di creare dei momenti e degli spazi per i ragazzi di vita normale, in cui possono spendere momenti di tranquillità e di divertimento e attraverso l’inserimento dei ragazzi in attività di gioco che hanno delle regole si può anche fare un lavoro educativo.

Un tuffo nella sicurezza


Al Galata, Museo del Mare di Genova, il premio Marcante 2012 è andato a Yves Omer, cineoperatore dal 1964. Il riconoscimento viene assegnato a persone che si sono distinte per il soccorso e la salvaguardia della vita umana in acqua nel corso dell’anno.

Tutti al Giocagin


Entra nel vivo, in questo fine settimana, la 25^ edizione della storica manifestazione sportiva organizzata dall’Unione italiana sport per tutti. Sentiamo Rita Scalambra, presidente della Lega Le ginnastiche Uisp: Lo scopo della manifestazione è la solidarietà, perchè vengono raccolti fondi per lo sviluppo di progetti nel Saharawi e in Brasile per usare lo sport come mezzo di inclusione rispetto a queste fasce svantaggiate. Quest’anno abbiniamo anche il tema ambientale attraverso la distribuzione di una borraccia a tutti i partecipanti per incominciare a pensare all’uso consapevole dell’acqua.

Fiamme gialle per tutti


Per Francesca Porcellato, Martina Caironi e Fabrizio Sottile, tre atleti paralimpici, si spalancano le porte del gruppo sportivo della Guardia di Finanza. È il risultato immediato del protocollo d’intesa firmato dal Comitato italiano paralimpico e dal Comando Generale dell’Arma. “Rincorrevo questo sogno da sei anni – spiega il presidente Cip Luca Pancalli – si scrive oggi una pagina importante di sport italiano”.

La Toscana promuove lo sport


Approvato il Piano regionale per la promozione della cultura e della pratica sportiva 2012-2015. Tre gli obiettivi di fondo: garantire pari accesso alla pratica sportiva, sostenere l’integrazione sociale e rafforzare il diritto alla salute.

Sport insieme si può


Un numero verde, corsi e nuove attrezzature per lo sport disabile. Tre azioni, realizzate dalla Provincia di Parma con la collaborazione del Comitato italiano paralimpico, dell’Anmic e del Coni, per avvicinarsi alla pratica delle discipline sportive, come valore socializzante, ricreativo e anche terapeutico.

Lo sportpertutti mondiale guarda all’Italia


Anche lo Csit, la rete mondiale dello sport per tutti riconosciuta dal Cio, plaude al documento promosso da trenta società sportive del territorio, appoggiato anche da alcuni enti di promozione sportiva. Il commento di Bruno Molea, Presidente Aics: “Dare voce a un movimento sportivo di base vuol dire far emergere tutta una serie di cose che appartengono al mondo sportivo non agonistico, quello fatto di volontari, quello fatto di società sportive che lavorano nel territorio, che lavorano nel tessuto sociale del paese con un’ottica ben più profonda che è quella di utilizzare i grandi valori di cui lo sport è portatore, la grande capacità che ha lo sport di attirare le persone, per combattere per esempio le devianze che potrebbero insorgere nei giovani, per combattere il bullismo per combattere soprattutto il doping”.

Donne, integrazione e sport


Parte da Savigliano, in provincia di Cuneo, un progetto che prevede corsi gratuiti, rivolti a chi, per ragioni culturali o economiche, non può frequentare strutture sportive. L’idea di un gruppo di associazioni, nasce dall’esigenza di favorire il benessere fisico delle donne con la costante attenzione allo sviluppo dell’integrazione tra famiglie di diversa provenienza.
 

Lo sport oltre le barriere


Si chiama Debora Autiero ed è campionessa italiana non vedente di tiro con l’arco con mirino tattile.“Questo sport mi rende felice e serena verso gli altri”, dice Debora che in questo momento si sta preparando per concorrere al campionato nazionale di Sarzana, in Liguria, in programma il prossimo giugno.

Niente Giochi


Il governo Monti ha bocciato la candidatura di Roma. Ma le Olimpiadi sono un affare per chi le ospita oppure no? Lo chiediamo a Patrizia Alfano, presidente Uisp Torino, città che ospitò i Giochi invernali del 2006 “la parte positiva delle Olimpiadi per Torino è stata che la città ha avuto un grande rilancio turistico di cui noi riscontriamo ritorno ancora adesso. È stata rimessa a posto ed è ancora più bella. Detto ciò purtroppo il lato negativo è che l’organizzazione di questi eventi comporta tutta una serie di costi che andrebbero eliminati. Io mi auguro che Gnudi metta mano alla riforma della sport e che se c’è un no alle Olimpiadi ci sia almeno un sì alla spesa dello sport per tutti”.