Ben trovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi. Diritti di tutti. Il 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle persone con disabilità istituita nel 1981 per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza. La Giornata è anche un momento per ribadire la necessità di un impegno comune per garantire loro fondamentali diritti umani. Strada che sembra essersi fatta più vicina quando, nel 2006 l’ONU ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Certamente l’Italia può vantare una normativa sulla disabilità tra le più avanzate che ha disciplinato questioni cruciali, come l’accessibilità o l’inclusione nel sistema scolastico, o anticipato le più moderne istanze provenienti in primo luogo dalle persone con disabilità. Eppure oggi sono ancora troppe le persone che a causa della disabilità vivono situazioni di marginalità e in alcuni casi di segregazione. Ascoltiamo Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore: [……]. Ed è tutto. Per riascoltarci: www.giornaleradiosociale.it
Speciali
07/10/2014 – Intervista integrale a Lelio Grassucci, presidente onorario di Mediacoop
06/10/2014 – Intervista integrale al Presidente della CNESC, Licio Palazzini
26/09/2014 – Intervista integrale al Coordinatore del progetto FQTS, Mauro Giannelli
Diritti al lavoro
Ricominciare
Ben trovati all’ascolto da Fabio Piccolino. Ricominciare. Mollare tutto e ripartire da zero. E’ il destino delle migliaia di rifugiati nel nostro paese, che cercano di lasciarsi alle spalle guerre, carestie e povertà.
Ricominciare: due storie di lavoro come riscatto sociale ed umano, che diventano realtà concrete.
Quella di Suleman, che dal Mali arriva a Rosarno, e a Roma avvia un’attività di produzione di yogurt biologico attraverso la cooperativa Barikamà.
E quella di Refugee ScArt, un progetto di artigianato e riciclo che impiega dieci rifugiati africani, insegnando loro un nuovo lavoro e garantendogli un reddito.
18/09/2014 – Intervista integrale al Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri
Terzo settore, Riforma tra luci e ombre
Ben trovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi. Terzo settore, riforma tra luci e ombre. Il portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri, ha partecipato questa stamattina alla conferenza stampa di presentazione del testo del DDL di Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale, che inizia il suo iter di approvazione parlamentare. “Si tratta di un buon testo – come dichiara Barbieri – di cui siamo complessivamente soddisfatti, per l’articolazione e la complessità dell’articolato, che abbraccia tutta la normativa del Terzo Settore e che ha saldi ancoraggi costituzionali, solidaristici e si pone in una prospettiva di riduzione delle diseguaglianze. Allo stesso tempo ci sono anche delle ombre, a partire dalla copertura economica e dal 5 per mille, e dubbi circa il collocamento e l’impostazione della nuova disciplina dell’impresa sociale.” Preoccupa il Forum la mancanza di una adeguata copertura economica, all’altezza delle tante sfide che il DDL si pone. Una carenza attesa ma non gradita. “La Legge di Stabilità 2015 sapevamo che sarebbe stato terreno di lavoro per povertà, non autosufficienza e politiche sociali. Lo sarà , ora, anche per il Servizio Civile, per il 5 per mille e la fiscalità di vantaggio per il Terzo Settore, ha sempre ribadito Barbieri che raccoglie con soddisfazione l’impegno assunto dal Ministro Poletti, se veramente vogliamo dare gambe all’assunto “lo chiamano terzo settore ma in realtà è il primo”. Il Forum è però certo che durante il percorso parlamentare, il testo potrà essere ulteriormente migliorato e continuerà ad essere in prima linea nel dare il proprio contributo, collaborazione e supporto. Ed è tutto. Per riascoltarci: www.giornaleradiosociale.it
Allarme Povertà
Ben trovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi. Allarme Povertà. In Italia ci sono oltre 10 milioni di persone che vivono in condizione di povertà relativa e tra questi 6 milioni sono i poveri assoluti, ossia coloro che non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali per condurre una vita minimamente dignitosa. Una famiglia su 5 nel nostro Paese è povera, e la povertà attraversa tutto il Paese. E’ quanto emerge nell’ultimo rapporto dell’Istat. Dati che fotografano una situazione drammatica, con un numero di cittadini in povertà che continua a crescere, soprattutto al Sud. Allarmante è anche la crescita del numero di minori che non hanno accesso ad istruzione e servizi educativi. Per tutti i tipi di povertà, poche, deboli e insoddisfacenti le misure messe in campo dai governi, dal 2007 al 2013.
Acli, Caritas, Forum del Terzo Settore e altre organizzazioni hanno lanciato l’Alleanza contro la povertà in Italia con la proposta di introduzione del ‘reddito di inclusione sociale’ per le persone in povertà assoluta e di un piano nazionale e strutturato di contrasto e con risorse adeguate. Come ci racconta Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli: […….. ]. Ed è tutto. Per riascoltarci: www.giornaleradiosociale.it
Arena di pace e disarmo
Ben trovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi. Arena di pace e disarmo. Un 25 aprile all’insegna della non violenza, dei diritti e del lavoro quello che andrà in scena all’interno dell’Anfiteatro romano di Verona. Promossa dalle Reti italiane della pace e della nonviolenza, e con l’adesione di migliaia di associazioni laiche e religiose, esponenti della società civile e sindacati, la giornata vuole essere insieme di sensibilizzazione contro l’assurdità di ogni guerra e di denuncia della produzione e del commercio delle armi. «Basta comprare armi. Si investa sull’ambiente e sulla pace», questo lo slogan della giornata che ha obiettivi concreti, che muovono attorno ad una diversa declinazione del concetto di Difesa: dall’abolizione integrale del progetto dei cacciabombardieri-F35, alla costruzione di una campagna comune per istituire anche in Italia una difesa civile. La richiesta delle associazioni è quella di ribadire la necessità di un cambio di passo rispetto alle politiche attuali per il Paese e di fare nuove scelte e nuovi investimenti a favore di questioni più urgenti come l’inquinamento, il consumo di suolo, il rischio idrogeologico, i cambiamenti climatici e i reati ambientali. La nonviolenza e la costruzione di politiche di pace devono tornare al centro dell’Agenda politica come unico modo per risolvere i conflitti. Un evento che si è deciso di celebrare proprio nella giornata della Resistenza. Ce lo spiega Mao Valpiana, presidente del movimento non violento e tra gli organizzatori dell’Arena di pace: [……]. Ed è tutto. Per riascoltarci: www.giornaleradiosociale.it