Speciali

Il caso Cospito e il 41 bis: tra costituzionalità, giustizia e volontà politica


 

Le parole di Alessandro Siani nel film Il principe abusivo: oggi è la festa di San Valentino, festa degli innamorati.

Oggi torniamo a parlare del caso Alfredo Cospito. Dopo la decisione del ministro Nordio e le manifestazioni che hanno creato un clima di forti tensioni ieri Antigone ha promosso un incontro con la Fondazione Basso. La Corte di assise d’appello di Torino ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 69, quarto comma, del Codice penale, che non consente che ai recidivi vengano riconosciute circostanze attenuanti prevalenti sulle aggravanti, in modo da consentire una quantificazione della pena adeguata alla minore gravità del reato in concreto commesso.

Il caso riguarda proprio Cospito ed un suo attentato del 2006 ad una caserma di Carabinieri nel quale nessuno rimase ucciso o ferito. Se fosse riconosciuta l’incostituzionalità della norma, a Cospito potrebbe essere comminata una pena massima che va dai 20 ai 24 anni, anziché l’ergastolo.

Antigone è intervenuta in questo giudizio con un amicus curiae – con questa espressione si fa generalmente riferimento all’intervento in giudizio di un soggetto terzo (o anche di una pluralità di soggetti), non parte in causa, qualificato a fornire un parere (o più genericamente informazioni) per assistere una corte – per sostenere le ragioni evidenziate dalla Corte d’appello di Torino. Di questo e di altro si è parlato durante il convegno. Ascoltiamo il presidente di Antigone Patrizio Gonnella.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Festival Sanremo: i numeri, il “Meta”-intrattenimento e la “restaurazione musicale”


 

 

Le parole di Chiara Francini sulla maternità mancata o non voluta nella penultima serata di Sanremo il 10 febbraio: un tema che apre enormi riflessioni sui diritti delle donne e sulla maternità.

Oggi parliamo dell’evento che ogni anno, soprattutto negli ultimi 3, cattura totalmente l’attenzione degli italiani: il Festival di Sanremo. Ecco alcuni numeri della kermesse diretta da Amadeus: oltre 50 milioni di raccolta pubblicitaria, il dato più alto di sempre, e una media di ascolto di 10,7 milioni e del 63% che non si vedeva dal 1995.

Un evento diventato Meta intrattenimento: in questa edizione era possibile seguirlo non solo su Raiplay ma in diretta Instagram. I social sono stati i grandi protagonisti con la marea di post e commenti, spesso maniaco compulsivi contro qualcuno – soprattutto la Ferragni odiatissima, soprattutto a sinistra – o i meme per fare ironia. Un’orgia di interventismo social che ormai è parte dello stesso show tanto da far approdare in diretta il nuovo profilo Instagram di Amadeus da cui sono partiti anche i collegamenti con Fiorello.

Poi ci sono le polemiche politiche. Quelle partite da destra contro le provocazioni di Fedez o le esternazioni sui diritti, alcune iniziate prima ancora del Festival come per Rosa Chemical. Insomma, una mega evento social mediatico che dovrebbe aprire a riflessioni e approfondimenti sulla capacità di fermare il Paese e trasformarlo in una corrida di costume e società.

Però poi ci sono le canzoni che dovrebbero essere le uniche protagoniste. Per farlo ascoltiamo il collega del Giornale radio sociale Fabio Piccolino, esperto di musica e coautore del libro Solo Amore sulla storia del gruppo Colle Der Fomento per Minimun Fax.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Tra le macerie di Turchia e Siria quei salvataggi miracolosi di bambini


 

La voce di Pegah Moshir Pour che al Festival di Sanremo ha portato la voce della rivoluzione in Iran al grido donna vita e libertà.

Oggi parliamo della situazione in Turchia e Siria. Sale a oltre 20mila il bilancio del devastante terremoto. Lo riferiscono i dati ufficiali mentre le speranze di trovare sopravvissuti sotto le macerie cominciano ad affievolirsi.

In tanti video ripetono le immagini di salvataggi miracolosi. Un bambino è stato trovato vivo dopo essere stato per 80 ore sotto le macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan, luogo dell’epicentro del terremoto di 4 giorni fa in Turchia. E ancora: il piccolo Mert Tatar, 2 anni, è stato salvato a 79 ore dal terremoto nella provincia meridionale di Hatay.  Ascoltiamo l’appello di Filippo Ungaro, portavoce di Save the children.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Minori e sicurezza digitale: sette proposte di Telefono Azzurro al governo


 

 

La voce della presidente di Donne in rete contro la violenza che sul palco del Festival è intervenuta insieme ad altre attiviste per testimoniare la battaglia dei centri antiviolenza insieme a Chiara Ferragni.

Oggi parliamo minori e cyber sicurezza. Più precisamente parliamo del pacchetto di misure per garantire ai più giovani una vita più consapevole nel mondo digitale presentate da Telefono azzurro al governo.

Rendere invalidi i contratti conclusi dai minori di sedici anni con i fornitori di servizi delle società dell’informazione; limitare il consenso al trattamento dei dati personali solamente ai maggiori di sedici anni; introdurre l’educazione civica digitale e una nuova governance dell’agenda digitale dei bambini.

Sono queste alcune delle sette misure inserire all’interno di Agenda Digitale per i minori e gli adolescenti presentate ieri mattina, nell’Aula dei gruppi alla Camera dei Deputati, dal Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. L’obiettivo è vederle tradotte in puntuali propostedi policy da parte del Governo così da poter tutelare e valorizzare i diritti dei bambini e degli adolescenti nel mondo del digitale, investendo in azioni e strategie concrete a breve e lungotermine. Ascoltiamo Caffo.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Napoli, nel quartiere-bunker criminale non si vedono le istituzioni


 

 

Le parole di Roberto Benigni davanti al presidente Mattarella sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo: la Costituzioni e l’articolo 21 come pilastri del Paese.

Oggi parliamo di violenza criminale e andiamo a Napoli. A Ponticelli, quartiere a est della città, Federico Vanacore, 33 anni, è l’ultimo caduto di una guerra senza fine. Solo qualche giorno fa è stato pubblicato il video di una rapina al rione Conocal dove un gruppo di persone rapinava un’auto con un’azione da “guerriglia” bloccando la strada con dei bidoni. I due fatti potrebbero anche essere collegati.

La periferia est di Napoli è di fatto un bunker criminale. Il 31 dicembre una bomba carta ha distrutto l’auto della dirigente di Sos Impresa anti-racket Anna Ferrara. Qui Gomorra è uno stile di vita tra clan che a suon di agguati, ordigni e ritorsioni si fanno la guerra da anni lasciando i cittadini in balia di proiettili e paura. Sulla vicenda è intervenuta tra gli altri Libera che ha chiamato in causa l’assenza delle istituzioni. Ascoltiamo il coordinatore di Napoli Pasquale Leone.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

In Turchia e Siria cataclisma epocale: emergenza umanitaria internazionale


 

 

Il momento in cui una bimba viene tratta in salvo sotto le macerie del devastante terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria.

Oggi parliamo di quello che è a tutti gli effetti un cataclisma di dimensioni storiche. Le autorità turche hanno annunciato oltre 1700 vittime, mentre più 1.200 morti si contano nella vicina Siria per un totale (di oltre 4mila morti – dato aggiornato, ndr). Questo è il bilancio al momento in cui vi parliamo con il timore che sia destinato a crescere.

“Nelle aree colpite dal terremoto in Turchia il suolo si è spostato di almeno tre metri – ha detto all’ANSA il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. “Il terremoto – ha proseguito – è stato generato dalla faglia Sud-Est anatolica, “una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana”.

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di ieri notte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze. La terra ha tremato fino in Libano e per ore è stato diramato un allarme tsunami anche in Italia, soprattutto per le regioni meridionali. In tanti video postati sui social si sono viste le scene di distruzione con i palazzi implosi e il momento della scossa con bagliori nel cielo. Sempre sui social è arrivata la testimonianza di Vincenzo Montella che oggi allena la squadra turca dell’Adena Demispor.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Tra le prime a rispondere è stata Medici senza frontiere che in una nota sottolinea come ci sia anche la grave situazione del freddo: “siamo in azione in 23 strutture sanitarie nei governatorati di Idlib e Aleppo, offrendo kit medici di emergenza e mettendo a disposizione personale medico per rafforzare le équipe presenti. Inoltre – continua Msf – le nostre équipe hanno donato coperte e kit di prima necessità per le popolazioni sfollate nel nord-ovest della Siria. Sono centinaia le case distrutte, migliaia di persone sono rimaste senza un tetto. Negli ultimi tre giorni ha nevicato e la popolazione è rimasta all’aperto per paura delle ulteriori scosse di assestamento che sono continuate per tutta la giornata”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Cospito, il carcere duro e i diritti umani: il confine tra giustizia e “legalità”


 

Il momento in cui l’attaccante del Napoli Victor Osimhen sale sugli spalti per chiedere scusa a una tifosa dello Spezia per averla colpita accidentalmente durante il riscaldamento: un gesto molto apprezzato dopo tante scene di violenza tra le tifoserie.

Oggi parliamo del caso Alfredo Cospito. È stato un weekend di tensioni con le manifestazioni di Roma e Milano dove ci sono stati cortei contro il 41 bis e a sostegno dell’anarchico. La premier Giorgia Meloni ha chiesto a tutti i partiti, innanzitutto il suo, di stemperare i toni e le polemiche di fronte a una situazione che genera tensioni nel Paese.

Le organizzazioni per i diritti umani A Buon Diritto, Amnesty International Italia e Antigone hanno inviato una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio esprimendo forte preoccupazione per la vita di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022 per protestare contro il regime speciale del 41-bis a cui è sottoposto continuativamente dal maggio 2022.

“La possibilità della morte di Cospito in custodia dello Stato è drammatica soprattutto alla luce delle condizioni detentive a cui è attualmente sottoposto, che prevedono isolamento prolungato ed escludono ogni contatto umano significativo. La pena, secondo il dettame costituzionale, non deve mai essere contraria al senso di umanità”, affermano le tre organizzazioni che, per tali ragioni, chiedono la revoca immediata del regime di detenzione speciale del 41-bis applicato nei confronti di Alfredo Cospito. Sul caso è intervenuto anche lo scrittore Erri De Luca, dal teatro Bolivar di Napoli dove porta in scena “Le rose di Sarajevo”, che ha parlato del significato di giustizia e legalità, ascoltiamo le sue parole.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

A Roma mille giovani per liberare il futuro dalle armi nucleari


 

I cori delle manifestazioni a sostegno di Alfredo Cospito, ieri occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza: il caso infiamma il dibattito politico e parlamentare con l’accusa di un ruolo della mafia contro il regime del 41 bis.

Oggi parliamo di armi, quelle che mettono paura il mondo intero e lo facciamo partendo da tre domande. Come possiamo costruire un mondo libero dalle armi nucleari? Qual è il ruolo delle persone comuni – in particolare dei giovani – in questo scenario? Come si inseriscono in questo dibattito l’informazione, la scienza e la cultura?

Domani 4 febbraio più di mille giovani si incontrano per rispondere a queste domande durante “Senzatomica Revolution Talks: io disarmo il futuro”, un evento gratuito e interattivo in cui i relatori dialogheranno con il pubblico e i giovani presenti stileranno un loro “manifesto” per il futuro. L’appuntamento si svolgerà dalle 10 alle 13, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

L’evento ha lo scopo di promuovere la campagna e la nuova mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” volta a creare una nuova consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari. Dal 2011 la prima edizione della mostra è stata allestita in oltre 70 comuni italiani per un totale di 365mila visitatori. Senzatomica è uno dei principali partner italiani della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari- premio Nobel per la Pace 2017.

Ascoltiamo Daniele Santi, presidente Comitato Senzatomica.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il vocabolario del Governo: la possibile lettura della Rete EducAzioni


 

 

Queste sono le sirene in California mentre un afroamericano con le gambe amputate e sulla sedia a rotelle è stato ucciso brutalmente dalla polizia.

Oggi parliamo di istruzione, educazione e di parole. La rete EducAzioni — alleanza nata nel giugno 2020 durante la prima ondata di pandemia Covid-19, promossa da 10 reti del civismo attivo, del terzo settore e del sindacato, che si pongono l’obiettivo del contrasto alla povertà educativa e della promozione dei diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti in Italia ieri ha promosso un confronto sul vocabolario introdotto dal nuovo Governo, in particolare su alcune parole chiave che sono emerse come tratto distintivo, politico e valoriale, dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

“Merito”, “natalità”, “autonomia differenziata”, ma anche “povertà minorile”: sono tutti temi entrati nel vocabolario del Governo. Su queste parole, che sembrano toccare più direttamente l’interesse e il destino di bambine/i e adolescenti, la rete EducAzioni propone una possibile rilettura.

In particolare si è discusso molto di merito nell’ambito della crescita di infanzia e adolescenza. Ascoltiamo il presidente dell’impresa sociale Con i bambini Marco Rossi Doria.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Migranti: picchiati, puniti e respinti ai confini dell’Unione europea


 

[foto di copertina di Federica Mameli]

La canzone nel video pubblicato sui social di una coppia iraniana di ventenni che ballavano per strada, vicino alla Torre Azadi di Teheran: sono stati condannati a 10 anni di detenzione.

Oggi parliamo di migrazioni e più precisamente di respingimenti ai confini. Questa volta non ci riferiamo al Mediterraneo e alle navi Ong ma anche a quello che accade sulla terraferma dei confini europei.

Secondo il Rapporto  “Picchiati, puniti e respinti”, pubblicato dal network Protecting Rights at Borders (PRAB) a molte delle vittime respinte “non è stato semplicemente impedito di attraversare il confine, ma sono state accolte nell’Ue con la negazione dell’accesso alle procedure di asilo, l’arresto o la detenzione arbitraria, l’abuso fisico o il maltrattamento, il furto o la distruzione di beni”. In particolare chi viene da Afghanistan, Siria e Pakistan ha riferito di essere stato più spesso vittima di respingimenti.

Inoltre si sottolinea che  nel 12% degli incidenti registrati sono stati coinvolti bambini. Dati che secondo i ricercatori “sono purtroppo solo la punta dell’iceberg”. Ascoltiamo su questo dossier la giornalista di Redattore Sociale Eleonora Camilli.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale