Fermate il massacro – Le organizzazioni italiane lanciano un appello per la crisi umanitaria in Sudan. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Dall’aprile del 2023 la guerra in Sudan ha causato almeno 150.000 morti e 12 milioni di persone sfollate: le Nazioni Unite l’hanno definita “la peggiore crisi umanitaria del mondo”. Alcune organizzazioni italiane, tra cui AOI, Caritas, Arci e Acli, hanno chiesto al Governo italiano di intervenire con misure concrete, come la sospensione delle esportazioni militari e l’attivazione di canali diplomatici per aprire corridoi umanitari.
Le organizzazioni inoltre chiedono alla stampa di dare visibilità a questa crisi.
Un grave errore – Sabato scorso in migliaia sono scesi in piazza a Torino dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna tra tensioni e scontri. Per Arci lo sgombero rappresenta una “scelta grave e miope, che colpisce non solo uno spazio fisico, ma un’esperienza sociale, culturale e politica che da decenni fa parte della città”.
Un carissimo Natale – Non solo i biglietti per treni e aerei, la speculazione sui prezzi per le festività 2025 arriva anche a tavola. Infatti si registra un’impennata dei prodotti ittici fino a più 22 per cento in una sola settimana. A denunciarlo è Federconsumatori.
Una figura cerniera – A Bollate in provincia di Milano il progetto “Essere forti insieme” per il benessere emotivo degli adolescenti introduce un nuovo ruolo. Ascoltiamo la referente di cooperativa sociale Koinè.
Non profit social comm – Al via la seconda edizione del Master di I livello della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana rivolto a potenziare le conoscenze e le abilità tecniche utili a promuovere la comunicazione degli Enti del Terzo Settore. La scadenza per le iscrizioni è il 9 gennaio, il secondo percorso formativo prenderà avvio il 13 febbraio.
Non solo dollari – A Riad per la contestatissima sede della Supercoppa italiana è tempo anche di solidarietà con le finaliste Napoli e Bologna che fanno visita all’ospedale pediatrico. Per gli azzurri c’erano Conte e Oriali e per i felsinei Immobile e Skorupsky.
Ancora impari – Tra il 2021 e il 2024 l’occupazione femminile è cresciuta di oltre 600mila unità, raggiungendo il 53%. Ma nonostante questo il divario di genere rimane evidente: il tasso di occupazione femminile continua, infatti, a essere nettamente inferiore a quello maschile, che si attesta al 70%. A rilevarlo è il rapporto Gender Policy dell’Inapp.
Una buona scusa – Nelle riformulazioni della Legge di Bilancio 2026 è prevista l’introduzione del nuovo gioco Win For Italia Team, legato ai Giochi olimpici di Milano-Cortina. Secondo la Campagna Mettiamoci in Gioco si tratta dell’ennesima operazione per aumentare un’offerta già spropositata e non opportunamente regolamentata.
Calcio in ostaggio – Amnesty international denuncia la situazione dei diritti umani in Arabia Saudita dove si sta giocando la Supercoppa italiana. Il servizio di Elena Fiorani.
Inter, Napoli, Milan e Bologna sono a Riad per giocare la Supercoppa italiana. Riccardo Cucchi, giornalista e presidente del premio Sport e diritti umani, istituito da Amnesty International e Sport for Society ha dichiarato: “Il calcio è ostaggio di chi vuole usarlo a fini di propaganda. Nessun dirigente dovrebbe avere il potere di vendere la passione dei suoi tifosi in cambio di soldi”. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha ricordato che in Arabia Saudita esprimere dissenso online comporta decenni di carcere, le organizzazioni per i diritti umani sono messe al bando e i loro dirigenti in prigione. Per Luca Musumeci, presidente di Sport for Society, siamo al trionfo dello sportwashing: il calcio italiano tace sulle violazioni dei diritti umani e incassa.
Un paese che cambia – Per il 61% degli italiani è necessaria una riforma del sistema del welfare: lo dice il Report FragilItalia di Ispsos e Legacoop. Secondo il presidente Simone Gamberini “si sente la necessità di modernizzarne logiche e attività in direzione di un welfare vicino alle persone, in grado di offrire soluzioni adeguate alle tendenze di invecchiamento e denatalità”.
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