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L’uscita dai centri antiviolenza delle donne “in bilico”: serve reddito di libertà

di Redazione GRS


 

Con una mano a tapparsi la bocca i calciatori della Germania hanno così protestato contro la censura imposta dalla Fifa per esprimere il dissenso sui diritti durante i mondiali in Qatar.

In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne oggi torniamo a parlare dell’argomento. Le donne in uscita da Centri antiviolenza e Case Rifugio vivono un percorso accidentato, fatto di ostacoli e difficoltà, che le espone a estrema vulnerabilità socioeconomica e al rischio di ricadere nella spirale della violenza.

L’allontanamento dalla casa familiare per motivi di sicurezza o perché di proprietà del maltrattante; la mancanza o la sospensione temporanea del lavoro per ricevere cure e supporto, l’impossibilità di disporre dei propri soldi e del proprio conto corrente, perché sotto il controllo del convivente.

Sono queste le necessità impellenti delle donne che hanno subito violenza a cui troppo spesso lo Stato non risponde a causa di politiche frammentarie, incoerenti e fondi stanziati insufficienti a coprire le richieste di supporto per avere un reddito certo, alloggio sicuro e lavoro dignitoso.

È quanto denuncia ActionAid con il report “Diritti in bilico”, l’analisi delle politiche e delle risorse nazionali e regionali a sostegno delle donne, attraverso focus group, workshop e interviste che hanno coinvolto circa 100 rappresentanti di strutture di accoglienza, servizi territoriali ed enti pubblici per donne in fuoriuscita dalla violenza. Ora ascoltiamo la voce di Grazia, donna fuoriuscita da una condizione di violenza

Violenza di genere: l’atto di accusa della Generazione Z agli adulti

di Redazione GRS


 

 

L’inno dell’Iran durante la prima partita dei contestatissimi mondiali in Qatar: i calciatori iraniani non lo hanno cantata in solidarietà con le donne e i giovani che lottano contro il regime.

In vista della Giornata internazionale del 25 novembre oggi parliamo della violenza sulle donne La Generazione Z si sente inascoltata. Il 74% dei giovani crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. A denunciarlo è l’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group che ha coinvolto più di 10.000 ragazze e ragazzi delle community di ScuolaZoo di cui fanno parte ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni di tutta Italia.

Un vero e proprio atto di accusa al mondo degli adulti visto lo scenario in cui si muovono le nuove generazioni: ben tre giovani su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere. Il 46% a violenza psicologica, il 24% a violenza fisica, il 20% a violenza in rete, il 10% a episodi di violenza sessuale.

Nonostante emerga dal sondaggio che le ragazze e i ragazzi siano circondati da diverse forme di violenza dimostrano comunque una grande sensibilità al tema e una forte volontà di cambiamento. Quasi 9 giovani su 10 ritengono che in Italia ci sia discriminazione di genere. Ascoltiamo il direttore di Terre des Home Paolo Ferrara.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Roma: “una buona occasione” contro il bullismo a Ostia e ai Parioli

di Redazione GRS


 

Il suono dei mezzi dei Vigili del Fuoco che nello scorso weekend sono intervenuti per le conseguenze del maltempo in Cilento: oggi di nuovo allerta meteo in tante regioni e apprensione per il territorio.

Oggi parliamo di bullismo e cyberbullismo. A Roma questa mattina in Campidoglio, nella Sala Laudato Si – si tiene la Conferenza di presentazione del Progetto socio educativo sul Bullismo e Cyberbullismo nelle scuole patrocinato dai Municipi II e X di Roma Capitale.

Il progetto, promosso da Giovanni Zannola, Consigliere dell’Assemblea Capitolina e nato da un’idea del Prof. Aldo Grauso, ha come colonna sonora Una Buona Occasione un brano inedito scritto e interpretato da Roberta Marchetti e Davide De Marinis per Keep Hold, per parlare di bullismo e cyberbullismo attraverso la musica, che, come lo sport, è inclusiva e universale.

L’iniziativa della durata di un anno scolastico prevede l’attivazione di un intervento scientifico – culturale nelle scuole secondarie di primo grado dislocate in due aree socialmente, culturalmente ed economicamente molto diverse tra loro, Ostia e Parioli, a dimostrazione di come il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non conosca confini territoriali o di classe. Le prime due scuole che hanno aderito, sono IC Via Mare dei Caraibi (Ostia) e IC Via Micheli (Parioli). Ascoltiamo il professore Aldo Grauso.

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Matrimoni combinati, forzati e precoci: a Napoli si presenta la prima ricerca

di Redazione GRS


 

 

Il suono delle sirene a Colorado Springs negli Stati Uniti dove sabato notte in un club per persone Lgbt sono state uccise 5 persone e 18 sono rimaste ferite.

In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne parliamo di Matrimoni forzati, combinati e precoci. Alle Officine Gomitoli di Napoli oggi verrà presentata la prima ricerca sull’argomento sviluppata nel territorio napoletano, promossa da cooperativa sociale Dedalus

L’indagine è stata la prima attività realizzata da un’équipe interdisciplinare che per un anno e mezzo si è interrogata con insegnati delle scuole, educatrici, mediatrici culturali, assistenti sociali su come intervenire nei casi di ragazze (ma anche ragazzi) promesse spose dalla famiglia, sin dalla minore età.

In alcuni contesti della città di Napoli a forte caratterizzazione multiculturale sono venuti alla luce, negli ultimi anni, situazioni che hanno attirato l’attenzione di insegnanti di alcune scuole superiori e di operatori e operatrici del centro interculturale. Come il caso di una ragazza del Bangladesh che ha rifiutato di assecondare la decisione dei genitori di sposarsi con un cugino e che, non appena raggiunta la maggiore età, si è dovuta allontanare dalla famiglia. Ascoltiamo Luisa Bencivenga, una delle tre curatrici della ricerca.

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