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Grs Week 14/04/2018 – Migranti, quei diritti rinnegati dall’Europa

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale.

Al confine italo-francese di Ventimiglia violazioni sistematiche dei diritti dei migranti e respingimenti illegali. Lo denunciano varie realtà associative, tra cui Asgi, Oxfam e Intersos, disegnando un “quadro gravissimo” che si protrae ormai da anni a seguito della chiusura delle frontiere francesi per impedire l’ingresso di stranieri. Il caso di Bardonecchia dei giorni scorsi è un episodio rappresentativo del caos e delle tensioni che possono crearsi quando si sovrappongono accordi tra Stati alle normative europee di accoglienza e di tutela dei diritti dei migranti. Come ci spiega Eleonora Vilardi dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione.

(sonoro)

Da Italia e Francia, zoomando sull’Europa intera, le politiche migratorie degli Stati inseguono il paradosso del “meno diritti per più sicurezza”. Se in Ungheria Orban è stato appena riconfermato presidente facendo leva sulla demonizzazione e sulla stretta sui diritti dei migranti, l’Unione europea stessa si macchia indelebilmente. A due anni dalla firma dell’accordo con la Turchia per il contenimento dei flussi provenienti dalla rotta balcanica, un’inchiesta giornalistica ha svelato come l’Ue abbia contribuito con 80 milioni a finanziare il controllo militare del lungo muro di cemento costruito da Erdogan al confine con la Siria. L’Europa è ancora la culla dei diritti? L’abbiamo chiesto a Piervirgilio Dastoli, presidente del Movimento europeo.

(sonoro)

Collegato al tema delle migrazioni c’è anche quello dell’aiuto pubblico allo sviluppo, i cui fondi sono diminuiti globalmente secondo gli ultimi dati Ocse. Luca De Fraia, coordinatore della consulta Cooperazione internazionale del Forum Terzo Settore, ricostruisce il quadro generale individuando la strada da seguire di fronte all’acuirsi di immotivate paure e di chiusure politicamente strategiche.

(sonoro)

GRS WEEK 6 APRILE 2018 – LAVORO SENZA SICUREZZA: COME FERMARE LE MORTI BIANCHE

di Redazione GRS


 

Bentornati all’ascolto del Grs week. In studio Giuseppe Manzo

 

 

Si chiamavano Nunzio, Giuseppe, Giambattista, Mauro. E ancora centinaia senza nome, spesso stranieri. Da Crotone a Treviglio. Sono i morti sul lavoro, per loro spesso un titolo di giornale e poco più. Dietro c’è il dramma di famiglie che perdono genitori, fratelli e figli che erano solo andati al loro posto di lavoro. Il drammatico conteggio con i nomi e le cause lo porta il sito dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro). In questo primo trimestre 2018 sono 154 i caduti, un netto aumento rispetto allo stesso periodo del 2017 quando furono 133. Ma oltre i freddi numeri resta un dramma ignorato dalla politica, una strage che fa più morti del terrorismo. Ascoltiamo il presidente della Acli Roberto Rossini

 

Audio Rossini

 

Dalla politica si passa agli organi deputati al controllo. Se la precarietà del lavoro non fa rima con sicurezza è soprattutto quella degli organismi e del personale adibito a verificare gli standard di sicurezza che oggi registra un forte ridimensionamento. Ascoltiamo il giornalista Roberto Ciccarelli, autore del libro “Forza Lavoro”

 

Audio Ciccarelli

 

La morte o il grave incidente è l’ultimo anello di una catena della sicurezza fisica del lavoratore. Ci sono condizioni di salute, spesso, più nascoste come quelle relative al contesto ambientale (se pensiamo alla vicenda amianto) o come lo stato psicofisico se pensiamo al fenomeno del mobbing. Ascoltiamo lo psichiatra Francesco Blasi

 

Audio Blasi

 

E con questo è tutto. Per notizie e approfondimenti sul sociale www.giornaleradiosociale.it