A Lignano Sabbiadoro al via i Campionati Mondiali di Hockey in carrozzina elettrica. L’esordio degli azzurri contro la Svizzera, subito dopo la cerimonia d’apertura. La competizione è un volano importante per tutto il movimento italiano che sta crescendo, nel nostro Paese si contano quasi 500 atleti e dall’anno scorso è diventato disciplina paralimpica.
Tutti per uno
Oggi e domani Milano sarà la sede del secondo Summit Acquanetwork & Wellnes. A confronto ci saranno il tema dello sport agonistico e il ruolo sociale dell’attività fisica, come base educativa e formativa per le nuove generazioni. Quali sono le nuove fasce di popolazione sensibili a salute e cultura del movimento? Ne parleranno le realtà più rappresentative della promozione sportiva italiana, il Csi, l’Uisp e l’Acsi.
Lettera aperta dell’Uisp: “Chiediamo correttezza alla promozione sportiva”
Roma, 24 settembre. In questa seconda lettera aperta al mondo sportivo e alle istituzioni, l’Uisp chiede correttezza e qualità all’intero mondo della promozione sportiva italiana. L’attività fisica e motoria è diventata una porzione importante nel progetto di vita di tutte le persone: non c’è più posto per gli “azzeccagarbugli”, nè per chi promette algoritmi miracolosi. Le società sportive sono il nervo del sistema sportivo italiano. Esigono rispetto, serietà, competenza. L’Uisp avvia la nuova stagione sportiva così, e mette a disposizione “radici” e futuro di una storia che va avanti da 70 anni. Per i diritti e lo sport sociale, per la salute e l’ambiente, per l’integrazione e la solidarietà.
Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, indirizza questa lettera aperta ad istituzioni, sistema sportivo, terzo settore e cittadini: “Eccoci, siamo tornati! Ci eravamo lasciati poco prima di un’estate che purtroppo si è scoperta particolarmente tragica per i fatti che hanno causato le vittime del ponte di Genova e del Raganello, ai cui familiari la Uisp esprime ancora una volta la propria vicinanza.
Noi stiamo entrando nel vivo delle celebrazioni del nostro 70°. Una Uisp che nasce come Unione Italiana Sport Popolare e che all’alba degli anni novanta diventerà Unione Italiana Sport Per tutti. Un enorme salto culturale, dalla popolarizzazione e diffusione della pratica sportiva ad una denominazione più moderna ed attinente ad un fenomeno sociale in mutamento in Italia e nel mondo, che guarda soprattutto alle esperienze di stampo nord europeo.
Storie di milioni di donne e uomini che hanno fatto della pratica sportiva un vero e proprio percorso di emancipazione, di impegno per l’acquisizione di diritti di cittadinanza, di dignità. Attraversando e influenzando non solo il sistema sportivo ma anche la cultura sociale e politica del Paese. Lo sport dei cittadini come grande risorsa pedagogica e le società sportive che ne compongono la galassia come presidi e antenne territoriali, comunità sociali capaci di offrire attività motorie attraverso cui formare cittadini attivi, di generazioni diverse, che costruiscono partecipazione, si allenano alla democrazia, promuovono eguaglianza, giustizia sociale, libertà.
Mentre la Uisp avanza nel toccare le tappe del cammino nella propria memoria che è storia sociale di tutta la comunità nazionale, l’Italia sportiva è in ansia per le sorti relative all’espulsione di Ronaldo in Champions League e per la candidatura alle olimpiadi invernali 2026. Vive l’ambascia di una serie B del calcio, tra ricorsi, Tar e Collegio di garanzia, tanto per fare alcuni esempi.
E allora sorgono spontaneamente delle domande. C’è solo un problema che riguarda lo stato di salute del calcio, definito “indecoroso” dal Sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti e sostanzialmente “a rischio”, come invece sottolineato dal presidente Coni Giovanni Malagò, oppure sta diventando sempre più evidente che qualcosa di particolarmente profondo sta attraversando lo sport italiano, fatte le dovute eccezioni e al netto dei risultati che si raggiungono? Considerando che per sport intendiamo la cultura sportiva diffusa, non solo la pratica codificata, bensì quel fenomeno di massa che sempre di più accresce la consapevolezza che l’attività motoria è diventata parte del progetto di vita di ogni persona e che declina il proprio benessere in virtù di sani stili di vita.
Poi osserviamo il fronte degli Enti di Promozione Sportiva e ci chiediamo: ma tutto ciò non è argomento che ci riguarda? Non è un preciso nostro dovere di rappresentanza aprire un dibattito pubblico per capire che tipo di contributo culturale, sociale e organizzativo possiamo (dobbiamo?) dare poiché le sorti della cultura sportiva del paese stanno a cuore anche a noi? Edoardo Bennato, cantautore napoletano, nel 1980 pubblicava l’LP “Sono solo canzonette” e una traccia di quell’album, dedicata a Capitan Uncino, apriva con un grido di allarme: “ciurmaaaa, questo silenzio cos’è”?
Fatti salvi alcuni Enti che, siamo sicuri, condividono con noi un comune sentire, tanti continuano a caratterizzarsi per un silenzio assordante, perché invece è particolarmente rumorosa, costante, attiva la loro propensione a intervenire sul territorio per sottrarre società sportive e attività “vendendo” tessere e assicurazioni a basso costo, servendosi spesso di associazioni di secondo livello, non organizzando, pertanto, attività direttamente come invece le norme prescrivono. Raccontando che alcune attività sportive e discipline non riconosciute dalla delibera del Coni possono continuare a farsi, magari mascherandole e offrendo escamotage da azzeccagarbugli
Per non parlare dei “diplomifici e brevettifici” che stanno proliferando e che rappresentano il solito segreto di pulcinella. In pochissime ore porti a casa la tua qualifica, senza colpo ferire e dicendo che potrai usarla anche professionalmente e al di fuori del proprio ambito associativo. Tutto questo perché non si sta organizzando la promozione sportiva, ma si è semplicemente trovato l’algoritmo che poi permette di intercettare le risorse pubbliche. “Venghino siori, venghino”, il circo Barnum è arrivato in città!
Ma noi no! Cantava Augusto Daolio, storico frontman dei Nomadi. Noi non vogliamo starci, non abbiamo nessuna intenzione di prendere in giro né i nostri soci e le società sportive che a noi fanno riferimento né tantomeno le istituzioni pubbliche. Cerchiamo invece un reale, corretto, trasparente e responsabile rapporto di sussidiarietà nei confronti di tutti costoro. Le nostre società sportive non ci sentiranno mai dire “puoi fare lo stesso”, piuttosto stiamo chiudendo in questi giorni tutti i regolamenti tecnici e formativi per arrivare pronti alle nuove scadenze del registro Coni 2.0.
Altri invece preferiscono lucrare per poi abbandonarle nel caso di contenziosi che si dovessero aprire con gli enti preposti ai controlli che al Coni stiamo chiedendo da tempo. Noi, siamo perfetti? Figuriamoci! Ma affrontiamo le nostre scelte con grande umiltà o almeno ci proviamo. Ecco, nessuno però può rimproverarci che non ce la stiamo mettendo tutta. Abbiamo fatto iniziative pubbliche che parlano da sé, ci mettiamo la faccia, per questo le nostre basi associative non le lasceremo mai sole.
E’ la forza della nostra storia che ci chiede coerenza. Essendo nata, come dicevamo prima, con le società sportive, con l’apporto volontario di milioni di persone che hanno sottratto tempo alle proprie famiglie per offrire un’educazione non solo sportiva ma soprattutto civica ai nostri figli, per renderli buoni cittadini. Noi non vogliamo tradire questo patrimonio glorioso, l’orgoglio di un giacimento sociale che ha contribuito ad emancipare fasce larghissime di popolazione.
Il 2018 coincide con tante ricorrenze e tra queste anche i cinquant’anni dal famoso ’68. In questa occasione a noi piace ricordarlo però con la canzone di Francesco De Gregori: “ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore…un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Soprattutto dal coraggio, aggiungiamo noi. Orsù, è arrivato il momento per tutti!
Facciamo squadra
In uscita con il quotidiano La Repubblica il primo libro della collana dedicata all’impegnativo tema della genitorialità. Il volume inaugurale è scritto da Fabio Lucidi raccoglie interviste ad atleti e dirigenti sportivi. A presentarlo saranno due figure prestigiose dello sport italiano, Margherita Granbassi e Eddy Ottoz. L’appuntamento è giovedì a Roma, alla Biblioteca Angelica alle 15:30.
Una vittoria di tutti
Grande partecipazione ieri a Torino, in occasione della Giornata Mondiale della Lingua dei Segni, alla manifestazione promossa dall’Ente Nazionale Sordi. Un gemellaggio tra l’Asd Crocetta Calcio e l’Asd Gruppo Sportivo Sordi nel rinnovato impianto sportivo Roveda che è andato oltre il pallone.
L’appuntamento ha avuto come primo obiettivo quello di sensibilizzare le persone udenti nei confronti delle persone sorde e in particolare aiutare il pubblico udente ad interagire con le persone sorde senza limiti né inibizioni. Il secondo obiettivo è stato quello di portare all’attenzione delle famiglie con bambini sordi la possibilità per i loro figli di sperimentare le attività sportive in un ambiente adatto a loro, in cui potranno crescere ed imparare attraverso il contatto con allenatori e tutor sordi e soprattutto avranno la possibilità di socializzare con altri ragazzi che condividono la stessa esperienza di vita.
A che giochiamo?
Si è aperto questa mattina ad Orvieto il Festival del gioco e delle tradizioni, organizzato dall’Unione italiana sport per tutti. Tre giorni all’insegna del divertimento e delle attività in piazza, aperti dal convegno promossa dalla Uisp. Ai nostri microfoni il presidente dell’associazione Vincenzo Manco. (sonoro)
Giretto d’Italia 2018
Oggi ciclisti urbani, aziende e scuole si sfidano in 24 città del Paese per l’ottava edizione del campionato di ciclabilità urbana. L’iniziativa è promossa da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility.
Scende in campo l’inclusione
Presentata oggi a Trento l’associazione sportiva Intrecciante, esempio di dialogo interculturale che coinvolge 30 ragazzi provenienti da differenti realtà della città: operatori sociali, richiedenti asilo, studenti. La squadra parteciperà al campionato amatori e realizzerà un terzo tempo a fine partita, insieme al team avversario e alla comunità locale.
Montagnaterapia
In corso sulle Dolomiti la terza edizione del progetto di trekking terapeutico contro le dipendenze. Cinque giorni di camminate che coinvolgono operatori e pazienti di alcuni servizi sanitari pubblici e cooperative sociali della Lombardia. L’obiettivo è sperimentare la fatica e la soddisfazione di raggiungere l’obiettivo, sviluppare il senso del limite e il rispetto per un sistema di regole condiviso.
Questa edizione si chiama “Sentieri di guerra, sentieri di pace: camminando tra le trincee della Prima Guerra mondiale”. Il progetto è promosso da Passaggio Chiave, Rete per le Dipendenze e la Montagnaterapia. “Ancora una volta l’esperienza che andremo a fare unisce il tema della salute e del benessere agli aspetti simbolici racchiusi nei luoghi che verranno attraversati”, ha detto la dottoressa Rosa Maria Tortorella del dipartimento Igiene e prevenzione sanitaria dell’Agenzia di tutela della salute della Brianza presentando l’edizione 2018 del trekking. “Quest’anno si è scelto di camminare su alcune delle montagne segnate più drammaticamente dal primo conflitto mondiale, dove la guerra di trincea si è mescolata a storie di grande alpinismo”.
Esempio da seguire
Riqualificare le periferie attraverso il calcio e l’integrazione: fino a sabato 22 settembre a Siracusa l’esempio del St. Pauli, che milita in Bundesliga 2. La società fu la prima in Germania a bandire l’ingresso nel proprio stadio a tifosi violenti e politicizzati. La squadra sarà in città per fare amicizia con i ragazzi di periferia e i migranti che giocano con il Csi.