Archivio Giuseppe Manzo

DA “ORTOFRÙ” COSTA MENO

di Giuseppe Manzo


foto_frutta_verdura_7015Un nuovo network commerciale ortofrutticolo offrirà oltre 20 nuovi posti di lavoro a disabili psichici e persone svantaggiate nelle province di Salerno e Potenza.

 

“Ortofrù, costa di meno vale di più”. Con questo slogan parte l’avventura della rete commerciale ortofrutticola che ha come obiettivo l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica.

 

Giovedì 24 luglio, infatti, sarà inaugurato a Trecchina (Pz) il primo degli 11 negozi del network che nasceranno nei prossimi mesi tra la province di Potenza e Salerno. In ciascun punto vendita lavoreranno due persone, di cui una con disabilità psichica e l’altra svantaggiata sul piano socio-lavorativo (inoccupata, disoccupata, in condizioni di estrema precarietà lavorativa, in mobilità, ecc.), per un totale di più di 20 nuovi posti di lavoro.

 

Gli utili saranno destinati a strutture gemellate che offrono servizi sociali e socio-sanitari per disabili, bambini, anziani, famiglie disagiate. Caratteristiche principali dei negozi Ortofrù sono: prezzo più basso di mercato, prodotti freschi di stagione e locali. I punti vendita sono anche luoghi di informazione sulla corretta alimentazione e sui benefici per la salute del consumo di frutta e verdura.

 

La rete commerciale si servirà, inoltre, di un mezzo di trasporto per la vendita ambulante nelle zone più decentrate e per le consegne a domicilio. Il progetto “Ortofrù” è sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD e promosso dal Consorzio Sociale Cooperazione e Solidarietà in collaborazione con un’ampia partnership di associazioni, istituzioni, cooperative sociali e organizzazioni locali.

A COSA SERVE L’IMPEGNO CIVILE

di Giuseppe Manzo


Le donne della Terra dei fuochi premiate per il loro impegno civile

Le donne della Terra dei fuochi premiate per il loro impegno civile

Quanto conta fare comunità, impegnarsi sul territorio difendendolo da mafie e disastro ambientale? Conta molto e diventa l’ultimo baluardo, soprattuto al Sud. In Campania prosegue il Festival dell’Impegno civile, il tour di due mesi tra beni, terreni e aziende confiscate alle mafie.

Lo scorso 11 luglio alla Casa del giornalista, bene confiscato ai Quartieri spagnoli, è stata consegnata una targa alle donne della Terra dei fuochi che da anni si battono contro ecomafie, biocidio e speculazione. Sono donne che si sono trovate contro non solo la camorra interessata, ad esempio, alla discarica di Chiaiano ma anche lo Stato che voleva aprirla. E quelle stesse donne, il giorno dopo, erano al Fondo rustico Amato Lamberti, terreno confiscato ai potenti clan della zona nord di Napoli, per organizzare una delle serate del Festival Stop Biocidio.

In quel terreno, oggi, si fa produzione di frutta e di vino e vi lavorano i giovani di quella periferia. Se ci sono istituzioni che non danno una mano rinasce la speranza in un’altra: al Comune di Casal di Principe torna Renato Natale sindaco. E domani la tappa del Festival toccherà proprio quel territorio.  “Una tappa organizzata con Avviso Pubblico anche per denunciare le falle dell’attuale normativa sullo scioglimento dei comuni. Ma pure per incontrare le #storieperbene di quegli amministratori pubblici che combattono le mafie e dell’esperienza contro l’autismo de La Forza del silenzio”. Così dicono gli organizzatori che mettono al centro gli amministratori onesti: “Incontreremo le storie #perbene di amministratori che si sono spesi ed ogni giorno si battono contro la camorra e il malaffare.

“Lo faremo con Avviso Pubblico, l’associazione che dal 1996 collega e organizza oltre 250 Amministratori pubblici concretamente impegnati a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica. Ma sarà un momento utile anche per denunciare la sostanziale inefficacia dell’attuale legge sullo scioglimento dei comuni. Da un lato perché non è possibile che non venga estesa alle amministrazioni maggiori come le regioni, dall’altro perché non va ad incidere su settori nevralgici, dagli uffici tecnici alla polizia municipale, che spesso, soprattutto in piccoli comuni, sono esposti alle infiltrazioni criminali quanto e a volte più dell’organismo politico”. Gli organizzatori del Festival dell’Impegno Civile, prima manifestazione in Italia interamente realizzata sui beni confiscati alle mafie, presentano così la ventesima tappa della kermesse promossa dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera Coordinamento Provinciale di Caserta, che si terrà domani dalle 16,30 a via Bologna, in quella che era la casa del capo dei casalesi Francesco Schiavone ed oggi è la sede de “La forza del silenzio” Domani, moderati dal giornalista di Avvenire Toni Mira, con il viceministro Bubbico ci saranno Giovanni Corona,  Sostituto Procuratore di Napoli Nord, il Questore di Caserta Giuseppe Gualtieri, Pierpaolo Romani di Avviso Pubblico e diversi amministratori del territorio. Tra questi, naturalmente, il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, la cui amministrazione, tra i primi atti, ha siglato l’adesione ad Avviso Pubblico.

“Camorra e malaffare si combattono anche con progetti concreti di sviluppo territoriale – affermano gli organizzatori del Festival – su questo, per il sud e la Campania, chiederemo un impegno concreto del governo. Noi continuiamo a fare la nostra parte, coinvolgendo anche nuovi partner pubblici e privati per i progetti legati ai beni confiscati. In settimana, ad esempio – concludono i referenti del Comitato Don Peppe Diana e di Libera Caserta – saremo a La Balzana di Santa Maria la Fossa per presentare un’idea progetto di riutilizzo volta alla valorizzazione produttiva di questa straordinaria azienda agricola che, ad anni dal sequestro e dalla confisca, ancora resta incredibilmente abbandonata”. Non solo money, l’economia (e il Sud) riparte dalla comunità e dall’impegno civile.

Fvg labor: 4 progetti premiati

di Giuseppe Manzo


I vincitori di Fvg Labor, progetto di start up in Friuli

I vincitori di Fvg Labor, progetto di start up in Friuli

4Bit Animation Studio, Lam – Look at me, Tred, Comunicazione integrata ed includente. Sono i 4 progetti che si sono aggiudicati il bando di Fvg Labor ed ai quali verrà assegnato un contributo di 12 mila euro (48 mila euro complessivi messi a disposizione dal bando), e un ulteriore periodo di accompagnamento per l’incubazione e costituzione della start-up, con termine il 30 settembre 2014.

Pubblicate sul sito dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia le graduatorie dei vincitori del progetto “Fvg Labor – Laboratori di lavoro giovanile”, promosso dalla sede regionale dell’Upi unitamente alle quattro Province del Friuli Venezia Giulia. Un successo cui si unisce con orgoglio FAB, l’incubatore di innovazione sociale lanciato il 29 giugno 2012 dalla Cooperativa sociale Itaca in occasione del ventennale di fondazione, e divenuto modello per “Fvg Labor”, iniziativa fondata sui principi basilari del Faber Academy Box di Itaca, ovvero cooperare in senso pratico per progetti rivolti alla comunità, che attraverso la progettazione partecipata accolgono, sostengono ed accompagnano le idee e le imprese.

 

Le quattro commissioni valutatrici provinciali (Pordenone, Gorizia, Udine e Trieste) hanno decretato i seguenti vincitori.

Per la Provincia di Pordenone, il progetto “4Bit Animation Studio”, scritto a quattro mani da Lorenzo Giol e Alan Millo, che prevede la produzione di cortometraggi, serie web, serie tv e lungometraggi in animazione 3D, video informativi, educativi, spot e mascotte animate. Progetto molto forte in termini di impatto sociale che si prefigge di offrire possibilità occupazionali all’interno di un settore che in Italia è particolarmente colpito dal fenomeno della “fuga dei cervelli”.

Per la Provincia di Gorizia il progetto “Lam – Look at me”, presentato da Anna De Vecchi, Giovanna Culot e Manuela Iob. Lam è un progetto d’impresa che si propone di promuovere la diffusione di strumenti e servizi ludici come supporto per la prevenzione e lo sviluppo della persona con disabilità nella società. Dunque giocattoli per bambini disabili, una scelta contro la logica del profitto, senza dimenticare però i bambini cosiddetti normodotati. Non solo toys, anche tecnologia, spazi, editoria.

Per la Provincia di Udine, il progetto “Tred”, presentato da Stefania Pinat e Marco Savorgnani che prevede la realizzazione di complementi d’arredo tramite l’utilizzo della tecnologia della stampa 3D e, in particolare, la sinterizzazione laser selettiva con la bioplastica, un biopolimero di origine biologica e biodegradabile. L’obiettivo finale che si pone la neo impresa è di entrare nel mercato dell’arredamento con prodotti plastici eco-bio.

Per la Provincia di Trieste, il progetto “Comunicazione integrata ed includente”, realizzato da Giordano Bianchi e Martina Marafatto, che propone la produzione di video mirati in particolare al sociale. La neo impresa intende realizzare dei video sonorizzati di qualità broadcast, video turistici ed informativi, fiabe, cortometraggi nella lingua dei segni per enti, cooperative, associazioni di categoria ed imprese.

A consegnare il premio di 12 mila euro a ciascuno dei quattro vincitori saranno i presidenti delle quattro Province nella giornata di giovedì 10 luglio, in un apposito incontro che si terrà alle 11 nella sede dell’Unione delle Province di Udine in piazza XX Settembre.

Fvg Labor ha visto la partecipazione di 154 progetti, presentanti da 263 giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Superata la fase di selezione iniziale, 7 per ciascuna provincia hanno avuto accesso alla fase di Academy, della durata di tre mesi, che ha consentito di sviluppare l’idea progettuale.

Fvg Labor, promosso da Upi Fvg in stretta collaborazione con le Province di Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Cooperativa sociale Itaca, associazioni Arccs Arci Casa dello Studente, Banda Larga, Eureka, Gap Tricesimo e Lucide, rientra nel quadro di Azione ProvincEgiovani 2013 promossa da Upi e finanziata dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Piccola impresa meridionale

di Giuseppe Manzo


Il parco Peppino Impastato nel quartiere Scinà di Lamezia Terme

Il parco Peppino Impastato nel quartiere Scinà di Lamezia Terme

Trovarsi a Lamezia Terme per discutere di mafie, giornalismo e malaffare al Festival Trame e poi scoprire un’altra Calabria o forse quella vera. Con Danilo Chirico, giornalista e presidente dell’associazione DaSud, siamo entrati nel parco Peppino Impastato al quartiere Scinà del comune calabrese, ua periferia ad alta densità mafiosa. Il caso vuole che, il Festival Trame e la scoperta di questo posto arrivino nei giorni della visita di Papa Francesco che ha lanciato il suo anatema contro i mafiosi.

 

Il grande parco pubblico era abbandonato da due anni e una rete sociale con l’Arci in prima fila ha realizzato un’impresa sociale per far vivere lo spazio verde. Bar, attrezzature sportive e giostrine, una sala convegno e proiezione,  progetti di sport per tutti, un festival di musica in programma, spazio per la cucina locale: sono alcune delle attività in previste nel parco. Non è stato semplice, sono arrivate le intimidazioni e i quotidiani atti vandalici per impedire l’apertura dello spazio. Eppure Gennaro e tutti gli operatori sociali insistono creando un polmone civile tra le dimore delle due principali famiglie famose.

 

Come Lamezia la rete sociale è in cammino anche a Crotone. Intorno alla cooperativa sociale Agorà, dalla Caritas all’Arci passando per Libera, si lavora per un’accoglienza possibile ai migranti e si mettono al centro i beni comuni. Anche in questo il recupero di una villa comunale per restituire ai cittadini e ai bambini un luogo di socializzazione. Pure qui non sono mancati gli episodi di intimidazione, puntualmente rimandati al mittente.  Esiste dunque una Calabria che va raccontata a gran voce, esiste un Sud a cui un film recente di Rocco Papaleo aveva azzeccato lo spirito e l’essenza: una piccola impresa meridionale.

IL CIELO SOPRA BERLINO

di Giuseppe Manzo


Il cielo sopra Berlino racconta la capitale al centro dell’Europa, non solo quella tedesca. Berlino è dualismo tra il cuore della Trojka e la realizzazione di un continente dei popoli. Berlino è il posto di comando economico-finanziario e il grande paese di convivenza multietnica. Berlino è l’Ovest che avanza con i suoi centri commerciali e l’Est che sopravvive con l’architettura sovietica. Berlino è i fiumi di birra davanti al laghetto e il rombo delle grandi Bmw lungo le strade.

 

Berlino è la mobilità sostenibile, tutti in bici e scooter nemmeno a trovarli. Berlino è il welfare per tutti, la piena accessibilità per i disabili e i clochard discreti che si confondono tra milioni di persone in cammino. Berlino è il lavoro che i giovani trovano dopo lunghi viaggi e la forte disoccupazione ad est. Berlino è i cantieri aperti per costruire nuovi quartieri e il traffico che non c’è. Berlino è il quartiere turco, il carnevale delle culture e anche l’avanzata dei neonazisti. Berlino è le coppie gay mano nella mano e prendere il sole nudi nel grande parco sulla porta di Brandeburgo. Berlino è gli adolescenti in giro di notte nella metropolitana e la polizei che ti ferma se non aspetti il semaforo pedonale verde. Berlino è quel muro che ora serve solo da cornice per i murales e la grande torre che spunta in ogni parte della città. Berlino è la civiltà che impone le regole con alle spalle un novecento tragico e ingombrante.

 

Il cielo sopra Berlino racconta questo e molto altro ancora, come annuisce nel pieno di Alexanderplatz il giornalista Francesco Cirillo, un “tedesco-napoletano” trasferito dal profondo Sud alla capitale della Germania. Bisogna capire cosa racconta quel cielo, soprattutto a chi candida il nostro Paese come guida del continente: altrimenti quella civiltà continuerà a correre e imporre il suo modello sociale, vincente e civile.

BESTSTAGE: LA GUIDA UTILE PER GLI STAGISTI

di Giuseppe Manzo


repubblica stagisti

Una guida per i giovani in cerca di lavoro: la testata giornalistica Repubblica degli Stagisti ha presentato oggi “Best stage 2014”, scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://beststage.repubblicadeglistagisti.it che contiene tutte le informazioni indispensabili per orientarsi nel nebuloso mondo dello stage. Una pubblicazione online dedicata ai ragazzi, ma non solo, per dar loro gli elementi per conoscere i propri diritti e doveri, la normativa di riferimento, i numeri dello stage in Italia, e per conoscere le aziende che fanno parte dell’RdS network.
Da cinque anni infatti la Repubblica degli Stagisti federa intorno a sé una serie di aziende che decidono di impegnarsi in maniera attiva sul tema della qualità delle opportunità di stage e di primo lavoro offerte ai giovani: le aziende si impegnano a garantire un rimborso spese mensile minimo di 500 euro per gli stage extracurriculari e di 250 per quelli curriculari, e a pubblicare la propria policy in merito agli stage e i numeri più significativi, tra cui il tasso medio di assunzione al termine del tirocinio.

Ventotto le aziende citate nella guida “Best Stage 2014”, dalla A di Arval alla V di Varvel: dalle piccole imprese alle multinazionali, dall’alimentare al farmaceutico alla consulenza, le dimensioni aziendali e i settori di attività sono vari. Ma il fil rouge è uno: trattare con rispetto i giovani che si inseriscono in stage o con contratto, e impegnarsi pubblicamente a farlo, rendendo disponibili anno dopo anno i propri dati. Una operazione trasparenza che permette alle imprese di provare con i fatti, e non solo a parole, la propria attenzione verso il tema dell’occupazione giovanile.
All’evento di presentazione hanno preso parte Cristina Tajani, assessore al lavoro del Comune di Milano; Barbara Rosina, responsabile del Centro per l’orientamento allo studio e alle professioni della Statale di Milano; e Alessandro Rosina, docente di statistica sociale all’università Cattolica e autore di molte pubblicazioni, tra cui il saggio “Non è un paese per giovani”. In videocollegamento da Roma è intervenuto anche il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba.
Durante la tavola rotonda sono stati anche presentati i dati più aggiornati in tema di stage: partendo dai dati di Unioncamere Excelsior e intersecandoli con altri dati tratti da fonti quali Almalaurea e Istat, la Repubblica degli Stagisti calcola che in Italia vengano attivati circa 425mila stage ogni anno. «Si tratta di un numero stimato per difetto» puntualizza Eleonora Voltolina, la giornalista che ha fondato e dirige la Repubblica degli Stagisti: «Purtroppo i dati sono pochi e parziali. L’unico numero che si conosce con una certa esattezza è quello degli stage attivati ogni anno nelle imprese private, grazie alla rilevazione Unioncamere Excelsior. Quanti siano gli stage negli enti pubblici e nelle organizzazioni non profit è ignoto. L’auspicio della Repubblica degli Stagisti è che si decida finalmente di utilizzare la banca dati “naturale” per il monitoraggio degli stage, e cioè le comunicazioni obbligatorie online, per poter finalmente avere dati un po’ più precisi e poter inquadrare meglio il tema». Un dato interessante aggiunto da Voltolina è che il numero di persone comprese tra i 15 e i 29 anni, cioè quelle potenzialmente più interessate dal fenomeno stage, è pari a poco più di 9 milioni.
«Pensiamo a Best Stage 2014 come a una bussola da mettere in mano a quella parte di 9 milioni che ancora non ha un lavoro, per avere un metro di giudizio valido per valutare le offerte del mercato ed essere pronti ad affrontare il difficile mondo del lavoro di oggi» dice Voltolina: «Il nostro sforzo è quello di far emergere e mettere in luce le buone pratiche, per dimostrare che si può fare imprenditoria trattando i giovani in maniera responsabile, e che una gestione delle risorse umane basata sull’offerta di buone opportunità porta molti più benefici non solo ai giovani ma alle aziende stesse».
Nella scheda di ciascuna azienda, all’interno di Best Stage 2014, è anche segnalato se essa fa parte anche della lista OK Stage 2014, cioè quelle aziende dell’RdS network che sono riuscite a soddisfare nel corso del 2013 i requisiti della Carta dei diritti dello stagista (primo fra tutti, un minimo di 30% di stage trasformati in contratti di lavoro della durata di almeno 12 mesi). La Repubblica degli Stagisti ha anche premiato sei di queste aziende, conferendo gli RdS Award 2014, per la virtuosità in tema di trattamento dei giovani. L’«RdS Award 2014 per il miglior rimborso spese» è andato a Tetra Pak, l’«RdS Award 2014 per il miglior tasso di assunzione post stage» a Everis, l’«RdS Award 2014 per il miglior utilizzo dell’apprendistato» a PwC. In più sono stati assegnati anche tre premi speciali e cioè l’«RdS Award 2014 speciale candidati RdS» che è andato a Ferrero, l’«RdS Award 2014 speciale miglior progetto youth employment» a Nestlé e l’«RdS Award 2014 speciale piccola azienda» a SIC servizi integrati e consulenze.
«Invitiamo tutti i giovani che stanno finendo gli studi o stanno già cercando a scaricare la nostra guida, e poi naturalmente a leggere la Repubblica degli Stagisti per restare sempre aggiornati sui temi della formazione e del lavoro» è l’invito di chiusura di Eleonora Voltolina.

 

NON CI RESTA CHE MASSIMO

di Giuseppe Manzo


massimo

Massimo Troisi in un ritratto di Antonio Peperna

“Tarantella canzone sole e mandolino: a Napoli si muore a tarallucci e vino”. Così canta Massimo Troisi nel 1978 con i due sodali Arena e De Caro de La Smorfia. Sono i primi passi del ragazzo smilzo da San Giorgio a Cremano, calzamaglia nera e cuore fragile. La provincia partenopea pullula di cantine trasformate in sale teatrali o musicali, è la Napoli underground tra il dramma del colera e quello del terremoto dell’80. Massimo diventa l’artista simbolo di una generazione, capace di ribaltare stereotipi e cliché sul napoletano caciarone tutto sole, pizza e mandolino. Nelle sue labbra strette il dialetto comunica un’ironia dissacrante sui mali della città, la sua comicità è impregnata di una sottile denuncia politica: “i napoletani stanno con l’acqua alla gola: immediatamente si sono presi l’acqua”; “a Napoli servono gli investimenti: ma con un camion quanti disoccupati possono investire?”.

 

La tradizione classica e popolare, da Eduardo a Totò, con lui si fonde in una maschera moderna verso cui tutti dovranno capitolare: da Benigni a Verdone o al grande Mastroianni, tutti restano stregati dal genio Troisi. Il suo volto racconta all’Italia che esiste un altro Sud. Oggi Massimo lo puoi trovare nei volti dei giovani meridionali che gestiscono terreni confiscati, in un calciatore dell’AfroNapoli United o in un ragazzo che recupera gli spazi pubblici abbandonati per fare musica e teatro. Troisi è davvero il “postino” che consegna alle nuove generazioni il sorriso come risposta a chi da sempre minaccia: “Napoli non deve cambiare”. Perché le lacrime sono finite e a tutti noi non ci resta che Massimo, come recita la poesia di Roberto Benigni: “ciò che Moravia disse per il poeta io lo ridico per un pulcinella“.

Senza lavoro? AlloraCrealo: a Trento per le start up

di Giuseppe Manzo


allora crealoIl lavoro non c’è? Allora crealo. Questo è lo slogan coniato per la 4 giorni di Trento. In un momento storico in cui il problema dell’occupazione giovanile è rimbalzato in alto nelle agende politiche e istituzionali AlloraCrealo, evento del Festival dell’Economia 2014 dedicato alle giovani imprese, ha scelto di parlare di giovani, lavoro e startup con i protagonisti del nuovo ecosistema per l’imprenditoria innovativa.

 

La seconda edizione di AlloraCrealo, organizzata da Euricse e Impact Hub Rovereto, sarà in piazza Fiera a Trento dal 30 maggio al 2 giugno per parlare dei risultati delle iniziative e politiche di sostegno all’imprenditorialità giovanile e conoscere le possibilità che attendono i futuri imprenditori. Incontri, dibattiti e laboratori si susseguiranno nei quattro giorni dell’evento per ampliare il più possibile la panoramica sul mondo delle giovani imprese.

 

AlloraCrealo sarà inaugurato venerdì 30 maggio alle 16.30 da un workshop sulle iniziative pubbliche e private di sostegno alle startup, con l’assessore Alessandro Olivi, Carlo Borzaga (Euricse), Jacopo Sforzi (ricercatore) e i rappresentanti di competizioni nazionali di successo; con l’occasione saranno presentati e commentati anche i risultati del programma di Seed Money della Provincia di Trento, che ha visto nascere 37 nuove imprese. Alle ore 18 l’economista Irene Tinagli presenterà il suo ultimo libro “Un futuro a colori. Scoprire nuove opportunità di lavoro e vivere felici” (Rizzoli) in un dialogo con la giornalista del Corriere della Sera Serena Danna.

Nei giorni successivi, con l’aiuto degli incubatori trentini si ragionerà su opportunità e strumenti attivati nei vari settori, tra forme di finanziamento e nuove idee, raccontate dal vivo da giovani startupper che sono riusciti nell’impresa. Insieme ad altre realtà nazionali si affronteranno altri temi quali il crowdfunding , il ruolo delle amministrazioni locali nel supporto alle nuove imprese o le possibilità date dalla sharing economy.

 

In serata non mancheranno momenti più conviviali con gli aperitivi AlloraCrealo e i dj set a cura di Sanbaradio. Domenica 1 giugno alle 21.30 AlloraCrealo ospiterà il concerto di Johnny Mox. Gli sponsor di AlloraCrealo sono AleDima studio e REDO upcycling (forniranno poltroncine e divanetti realizzati con materiali di riciclo per lo stand), Federazione Provinciale Allevatori Trento e Panificio Moderno di Isera (forniranno la luganega e il pane per l’appuntamento Pane, Web e Luganega) e Prato verde (Fornitura di tubi per gli allestimenti).

 

Il media partner ufficiale di AlloraCrealo è Sanbaradio, che trasmetterà in diretta da Piazza Fiera durante i giorni del Festival dell’Economia. AlloraCrealo è un evento in collaborazione con il portale Per il mio Futuro Giovani della Provincia di Trento, che sarà presente in piazza Fiera durante tutto il Festival con un interview corner e approfondimenti sulle opportunità di lavoro per i giovani.

MICROCREDITO PER CHI NON HA NIENTE

di Giuseppe Manzo


A chi può essere utile il microcredito? A piccole imprese, artigiani e attività commerciali strozzati dalla crisi? Anche. Eppure secondo Grameen Italia che ha organizzato una giornata di studi all’Università di Bologna possono essere coinvolte altre fasce sociali: giovani, migranti e detenuti.

 

“La percentuale di recidiva tra i detenuti in Italia arriva al 70 per cento. Cala al 10-12 per cento tra i detenuti che lavorano e apprendono un mestiere. Crolla all’un per cento tra i detenuti in misura alternativa accompagnata da reinserimento lavorativo. Cosa significa? Che i detenuti devono lavorare, cosa peraltro stabilita anche dalla legge – spiega la ricercatrice Giorgia Bonaga”.

 

A questi si aggiungono i migranti che non hanno pochissimi rapporti con le banche nonostante abbiano la necessità di gestire i soldi e inviarli alla propria terra d’origine. E poi ci sono i giovani disoccupati o i neet mentre anche per i pazienti della salute mentale ci sono esperimenti come a Carpi, in provincia di Modena.

“Non possiamo non valorizzare il microcredito, con il 20 per cento della popolazione che possiede l’80 per cento della ricchezza – commenta Luisa Urbani, vice presidente della Fondazione Grameen Italia – Non possiamo fare altro che instaurare relazioni, diventare altruisti e cominciare a fare credito ai non bancabili, sebbene possa sembrare un paradosso. Nelle iniziative di Grameen il tasso di restituzione è al 99 per cento. Cosa serve per partire? Un gruppo di 5 persone basato sulla fiducia”. Ripartire dalla fiducia iniziando a dare i soldi e una possibilità a chi non ne ha.

 

 

 

 

EMILIA, A 2 ANNI DAL SISMA SI RIPARTE DAL MICROCREDITO

di Giuseppe Manzo


terremoto-emilia-romagnaIl 20 maggio 2012 il terremoto in Emilia spazzò via vite umane e lavoro. A due anni di distanza 200 imprese ripartono con il microcredito. Come nel caso di Fabrizio che si è ritrovato con la fabbrica inagibile. Per non interrompere la produzione e le consegne, decide di spostare i macchinari in giardino, noleggia un container e manda a produrre alcuni ordini presso altre aziende della zona. Quando il calo di fatturato e i ritardi nei pagamenti lo mettono in difficoltà, Fabrizio chiede un finanziamento in banca, ma gli viene negato. Oggi continua la sua attività grazie al microcredito. L’azienda di Fabrizio è una delle 200 aziende sostenute da Microcredito per l’Italia, un’impresa sociale che si occupa di sostegno alla microimpresa, con 6 milioni di euro, di cui 5 messi a disposizione da Renzo Rosso di Diesel e presidente della holding Only the brave. Il 30% delle imprese finanziate sono start up, il 30 per cento ha come titolare una donna, il 15 per cento dà fiducia a un giovane under 35. Pochissime le insolvenza, meno dell’1 per cento.

Oltre a Fabrizio, anche Vittoria ha ottenuto un finanziamento. La sua tipografia (un’attività storico del comune di Finale Emilia, in provincia di Modena) ha affrontato un calo di fatturato a causa dei danni diretti riportati da molti clienti. Mettere in cassa integrazione gli 8 dipendenti (tutti monoreddito e con abitazioni danneggiate) significava ridurre le loro entrate al di sotto della soglia necessaria per vivere del proprio lavoro. Un prestito di 50 mila euro le ha permesso di rilanciare l’attività, tutelando i dipendenti. Il trauma del terremoto e il desiderio di stare più vicino alla famiglia hanno spinto Benedetta, 36 anni e un lavoro sicuro come architetto, a cambiare vita (vedi il lancio successivo).

“Il successo di questa iniziativa dipende da più fattori – ha detto Paolo Nicoletti, presidente di Microcredito per l’Italia – Al primo posto l’intelligenza di un imprenditore come Renzo Rosso, che scegliendo il microcredito ha trasformato un gesto di generosità in un investimento sociale che moltiplica le risorse impiegate e l’impatto sulla popolazione. Questa generosità – ha concluso – ha trovato a livello locale un terreno fertile: singoli volontari, associazioni, enti pubblici che ci hanno aiutato a promuovere l’iniziativa, ad aprire e gestire sportelli d’ascolto, a offrire gratuitamente servizi di supporto e accompagnamento alle piccole imprese