La voce di una bambina ucraina che canta Let it go di Frozen nel rifugio. La tregua per consentire i corridoi umanitari e la guerra che si sposta sull’economia: vietato l’import di gas e petrolio russi negli Usa, lo stesso farà anche la Gran Bretagna.
Il dramma dei profughi, ormai due milioni e presto potrebbero raddoppiare per una crisi umanitaria senza precedenti: in Italia sono giunte già 21mila persone. Oltre al confine polacco c’è quello moldavo, Fabio Piccolino ha intervistato Chiara De Stefano di Intersos che si trova a Tudora, in Moldavia, al confine con l’Ucraina e a due ore di macchina da Odessa.
Un altro stralcio dell’intervista potrete ascoltarla nel notiziario Grs di oggi mentre quella integrale sarà pubblicata sul sito del Giornale radio sociale. C’è poi un tema che è quello degli aiuti e del coordinamento dell’accoglienza, dai profughi in fuga a quelli al confine o ancora dentro l’Ucraina. Nel prossimo fine settimana su questo si accenderà il focus del Grs Week per capire come parte e come può funzionare la macchina della solidarietà.
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8 Marzo: donne in guerra e donne no war in marcia per i diritti
Le voci delle donne combattenti ucraine nel loro messaggio per la Giornata internazionale della donna. Questa è ad alta velocità, oggi 8 marzo 2022, giorno 13 della guerra.
Le bombe, i negoziati e i corridoi umanitari, i profughi che sono già 1 milione e mezzo e che potrebbero arrivare a 5 milioni. In questa festa della donna sono tanti gli appelli come quello di di Pangea, che insieme a F. e ad altre donne afghane che l’Ong ha aiutato a fuggire, oggi chiede a gran voce la pace, dopo aver visto in faccia la guerra. “In Ucraina come in Afghanistan, sulle donne ricade il costo economico e sociale delle guerre”.
E il nostro focus oggi è proprio per la Giornata internazionale dei diritti della donna di cui parleremo ampiamente nel notiziario Grs insieme alla guerra in Ucraina. La campagna di Unicef e la lettera delle donne di Scampia con l’associazione Chi rom e chi no: ascoltiamo le voci di Gabriele Corsi ed Emma Ferulano
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Ucraina, nella piazza no war: cosa chiedono i pacifisti italiani
Il coro della piazza no war a Mosca sabato scorso, le mobilitazioni sono costate 4.300 arresti secondo le Ong. Oggi 7 marzo 2022, giorno 12 della guerra.
Si chiedono corridoi umanitari tra le città assediate e i toni del conflitto si fanno sempre più duri. Anche a Roma in migliaia sono scesi in piazza con le bandiere della pace per una manifestazione dove non sono mancate le polemiche. Fabio Piccolino ha seguito il corteo per il Giornale radio sociale e ha raccolto alcune delle voci che si sono alternate sul palco di piazza San Giovanni.
Nel notiziario Grs on line dalle 12 ci sarà un’altra ampia pagina dedicata al conflitto e alle sue conseguenze. Cambiamo brevemente pagina e come ogni lunedì aggiorniamo il numero delle morti bianche con L’Osservatorio indipendente di Bologna.
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Ucraina, tra bombe e corridoi umanitari. Italia: come stanno le imprese sociali
Dalle nubi nere delle bombe ai corridoi umanitari dopo l’annuncio ai negoziati di Brest. È solo una tregua di una guerra che lo stesso Putin conferma, sarà lunga. Intanto Unicef aggiorna il numero dei bambini coinvolti: mezzo milione di loro sono rifugiati dall’inizio del conflitto, mentre al 24 febbraio 17 sono stati uccisi e 30 feriti, ma il numero delle vittime è probabilmente più alto. Amnesty ha rilanciato un nuovo appello a difesa dei civili che al momento è inascoltato.
Su questa guerra ci sarà ampio spazio nel notiziario Grs mentre un altro approfondimento sarà on line da stasera con il Grs Week dedicato all’impatto su economia e disuguaglianze già provate dai due anni di pandemia.
Economia, impresa sociale. Ieri Intesa Sanpaolo con Aiccon e Ipsos ha presentato l’Outlook sull’impresa sociale per questo 2022. Buone le aspettative per il nuovo anno con investimenti in crescita (47% del campione) negli ambiti innovazione e assunzione di nuovo personale. Ai nostri microfoni ce ne parla Paolo Venturi.
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Guerra, il terzo settore si mobilita per i profughi e il popolo ucraino
Oggi 3 marzo 2022, giorno 8 dell’attacco all’Ucraina.
Dopo oltre una settimana dall’attacco si contano 2000 civili morti e altri 500 morti tra i militari russi. A Mariupol è un vero e proprio assedio come a Karkiv, un’altra conseguenza della distruzione è quella dei profughi. Ormai siamo quasi al milione, una cifra pari a tutti i profughi siriani che hanno messo piede in Europa in questi anni.
Ed è scattata la macchina della solidarietà nel nostro Paese che vede in prima fila Ong, associazione e cooperazione. Sul sito del Forum nazionale terzo settore è stata aperta una pagina web dove si dà conto delle numerose iniziative di solidarietà della società civile italiana e delle organizzazioni aderenti. Ascoltiamo Luca Di Fraia che coordina la Consulta cooperazione internazionale del Forum.
Purtroppo in Italia non c’è solo la solidarietà ma anche un clima di censura contro tutto ciò che è russo fino ad arrivare anche a eliminare un corso su Fedor M. Dostoevskij curato da Paolo Nori alla Bicocca di Milano.
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Ucraina, 13 bimbi uccisi e arriva Msf. Italia: la proposta del Patto Non autosufficienza
Il suono delle bombe, alcune delle tante di una pioggia di fuoco sull’Ucraina e oggi dovrebbero ripartire i negoziati. La voce di Catherine Russell, direttore generale di Unicef, che spiega la situazione per bambini e famiglie. Almeno 13 bambini sono stati uccisi, secondo i dati verificati dall’Onu.
Intanto Medici Senza Frontiere (MSF) è in azione per avviare una risposta d’emergenza in Ucraina e inviare team in Polonia, Moldavia, Ungheria, Romania e Slovacchia per valutare e rispondere ai bisogni umanitari delle persone in fuga ai confini.
Dove va questo conflitto? Quali sono le trame economiche e geopolitiche che fanno salire il termometro dell’estensione della guerra e della corsa agli armamenti? Un’analisi arriva da Alessio Postiglione, autore del recente “Calcio e geopolitica. Come e perché i paesi e le potenze usano il calcio per i loro interessi geopolitici”, Edizioni mondo nuovo.
Poi si parla di non autosufficienza. Le circa 50 organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” che hanno elaborato un’articolata proposta finalizzata ad arricchire il Disegno di legge delega a cui sta lavorando il Governo. Ascoltiamo nel dettaglia il coordinatore scientifico del Patto Cristiano Gori.
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I bambini sotto le bombe in Ucraina. E la “variante” mafia in Italia
Questo è il suono di una tromba tra i palazzi in Ucraina, intona l’inno nazionale mentre si sentono le esplosioni delle bombe. Oggi è il I marzo 2022, giorno sesto della guerra. E cerchiamo di capirla attraverso gli occhi delle vittime.
Un primo aggiornamento riguarda i più indifesi, i bambini, e arriva dall’Unicef che in una nota spiega: “la situazione dei bambini coinvolti nel conflitto in Ucraina peggiora ogni minuto. ”. Amnesty International ha potuto confermare che la mattina del 25 febbraio un razzo contenente bombe a grappolo ha colpito un asilo nella città di Okhtyrka, nell’Ucraina nordorientale, uccidendo tre persone, tra cui un bambino, e ferendone un altro.
Libera e Lavialibera hanno presentato il dossier “La tempesta perfetta 2022. La variante Criminalità” nel quale sono stati elaborati dati e analisi delle Forze dell’Ordine, del Ministero dell’Interno e degli studi e rapporti sul riciclaggio della Banca d’Italia. Per fotografare l’andamento del contagio della variante “criminalità” e per analizzare il diffondersi dell’infezione mafiosa all’interno del Paese. Ascoltiamo il curatore del dossier, Peppe Ruggiero di Libera.
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Piazze no war, cyber attacchi e lo spettro del nucleare
Le parole di Gino Strada nel 2018. Apriamo così Ad Alta Velocità, ben ritrovati da Giuseppe Manzo. Oggi è il 28 febbraio 2022, quarto giorno della guerra in Ucraina. Oggi i negoziati in Bielorussia tra i due Paesi tra un’emergenza umanitaria che potrebbe vedere 7 milioni di profughi e lo spettro mortifero delle armi nucleari agitato da Russia e Nato. In tutto il weekend italiano però si sono alzate le voci nelle piazze no war.
Nucleare dicevamo ma anche i cyber attacchi. Anonymous, il collettivo di hacker che ha diffuso un video dove rivendica l’attacco hacker contro i siti delle istituzioni russe e promette a Putin nuove incursioni. Dall’altra parte ci sono le sanzioni e le conseguenze sul sistema economico mondiale. “I prezzi del gas e dell’elettricità sono destinati a restare “alti e volatili” almeno fino al 2023. È quanto sostiene uno studio della Commissione europea che uscirà a marzo, scrive Euractiv”.
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Guerra in Ucraina: il rumore delle bombe e il grido dei pacifisti
Sono passate 24 ore dai missili e dalle bombe, dal terrore per i civili e dai morti. Ci avete lasciato soli, grida il presidente ucraino all’Occidente, mentre i tank russi stanno per arrivare a Kiev. Oggi è il 25 febbraio 2022, questa è Ad Alta Velocità e ben ritrovati da Giuseppe Manzo. Questa puntata si avvale del contributo di Fabio Piccolino, responsabile della redazione internazionale del Giornale radio sociale.
Ieri le piazze italiane si sono riempite di bandiere della pace ed è la prova generale per la mobilitazione di domani. Questa è la prima risposta a chi si chiedeva dove fossero i pacifisti, dopo due anni di pandemia che hanno stremato il nostro Paese, uscito stordito dal silenzio dei lockdown e ora risvegliato dal rumore delle bombe.
In ogni guerra l’informazione gioca un ruolo fondamentale per distinguerla dalla propaganda che diventa essa stessa arma per ridurre tutto a opposte fazioni come in uno stadio a cielo aperto.
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La guerra in Ucraina: l’alba di Kiev ha il suono delle sirene
Quelle che avete sentito sono le sirene di Kiev, capitale dell’Ucraina. Oggi 24 febbraio 2022 è iniziato l’attacco della Russia in Ucraina. Un buongiorno di guerra su Ad Alta velocità
A Odessa e a Kharkiv sono state sentite esplosioni a partire da pochi minuti dopo la fine del messaggio televisivo di Putin alla nazione.
Il fuoco è partito dopo il discorso televisivo di Vladimir Putin: “un’ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio dell’Ucraina sono inaccettabili”, ha detto Putin che ha tuttavia chiarito di non volere procedere all’occupazione militare dell’Ucraina. Putin ha sottolineato di voler demilitarizzare e denazificare il Paese.
Nel nostro focus oggi parliamo di sicurezza sul lavoro con il presidente nazionale Patronato Acli Paolo Ricotti.
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