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Detenuti fuori legge


Secondo il rapporto della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Cild) i migranti trattenuti nel centri di permanenza per il rimpatrio sono stati sottoposti a soprusi. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Secondo il Rapporto sulla Detenzione migrante ai tempi del Covid, a cura della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (Cild) quello che è avvenuto nei luoghi di transito o di privazione della libertà è fuori dalla legalità. In particolare nel rapporto viene analizzata la situazione verificatasi da febbraio a fine giugno nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e sulle navi-quarantena.

Ciò che emerge – spiega l’avvocato Gennaro Santoro –  è come nel periodo dell’emergenza sanitaria la detenzione nei Cpr sarebbe da ritenersi priva di basi legali venendo meno la possibilità di effettuare rimpatri, a causa della sospensione della mobilità internazionale. Il trattenimento in questi luoghi, così come stabilito dalla Direttiva rimpatri e dal Testo Unico Immigrazione, è infatti esclusivamente propedeutico al rimpatrio”.

Manager speciali


“Per una vera cultura di inclusione nel lavoro non bastano gendarmi che vigilino sugli obblighi fissati dalle leggi e sanzioni per chi non le rispetta, ma servono educatori sociali e buoni consiglieri”. Lo sostiene Marino Bottà, responsabile del servizio disabilità a Lecco e grande esperto della materia. Per Bottà sono necessari i “passeur”, ovvero figure professionali come i disability manager capaci di facilitare il rapporto fra la disabilità e il mondo del lavoro, ma che potrebbero dare un positivo contributo a tutti i lavoratori, nonché alle imprese”.

Vogliamo la verità


Familiari e amici dei detenuti morti in 49 carceri italiane durante le rivolte scoppiate dal 7 al 10 marzo scorsi non si danno pace. Vi furono cinque decessi a Modena e altri quattro mentre i prigionieri venivano trasferiti in altri penitenziari. Tre hanno perso la vita nell’istituto di Terni e uno in quello di Bologna. Sul sito dirittiglobali.it è possibile firmare un appello, in cui viene proposta la creazione di un Comitato che lavori alla raccolta di informazioni per fare chiarezza.

Il radar settimanale


È la nuova attività di monitoraggio dei diritti umani ai tempi del Covid di Amnesty International Italia all’interno della campagna #NessunoEscluso. Utilizzando una rassegna delle notizie principali della settimana si vuole tenere alta l’attenzione sulle ingiustizie, quanto sulle azioni solidali sconosciute.

Nuove scadenze per le regolarizzazioni


Il governo ha deciso di prorogare fino al 31 agosto alcuni documenti fondamentali per i migranti: dai permessi di soggiorno, ai documenti di identità, passando per le domande di regolarizzazione. Ci si deve quindi districare tra le nuove regole e le scadenze, che sono state aggiornate tenendo conto dell’emergenza coronavirus.

Si interviene in particolare sulle norme dei permessi di soggiorno, i nulla osta per ricongiungimento famigliare e su quelli per lavoro. La proroga al 31 agosto comprende anche i documenti di identità da rinnovare perché scaduti. Nel decreto Cura Italia si parla anche di accoglienza in relazione allo stato di emergenza.

Cercasi prof in presenza


Sono 85.150 le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2020-2021, un vero record. Lo scorso anno erano 64.149. I dati sono stati forniti dalla Cisl scuola. “Avremo un inizio anno complicato, alla ricerca di supplenti, soprattutto al Nord, ovvero nelle aree più colpite dal covid – spiega la segretaria Maddalena Gissi – Non si può procedere solo per concorsi, come è stato fatto negli ultimi 4 anni, ma è necessaria una procedura di reclutamento e stabilizzazione come avviene nella Pubblica Amministrazione e in tutti contesti lavorativi come chiede la Corte di Giustizia europea”.

Ed è un problema che va risolto alla radice, perché la didattica a distanza si è sviluppata molto durante l’emergenza, ma non potrà mai sostituire l’insegnamento in aula. Ascoltiamo Maddalena Gissi. (sonoro)

Ripartire da una vittoria


“Godere dei servizi sociali rientra tra i diritti costituzionalmente garantiti”. Lo afferma un emendamento approvato in Parlamento che si rifà alla cosiddetta Legge Turco, la 328/2000. L’annuncio è stato dato dal presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi.  “Per noi è un traguardo importantissimo – ha affermato – ma lo è per tutti quelli che non si dovranno trovare davanti a delle porte chiuse”. Un risultato che consentirà anche di cominciare a ridurre le diseguaglianze regionali e integrare i servizi sociali alla sanità. (sonoro)

La giornata del Job Lab


Dedicata all’inclusione lavorativa delle persone con fragilità, l’iniziativa “Inclusion Job Day” diffonde cultura, formazione e buone pratiche inclusive, creando  occasioni di incontro diretto tra candidati e aziende partner, sulla base di concrete opportunità di lavoro. Il prossimo evento, in programma per oggi e completamente online, si soffermerà in particolare sulle persone con disabilità e su quelle in generale appartenenti alle “categorie protette” nell’area di Milano e dintorni, mentre in ottobre la base di una nuova iniziativa sarà a Roma.

Il bonus cancellato


Il riconoscimento economico per i caregiver, 600 euro al mese, rischia di saltare. Proposto in sede di conversione del decreto Rilancio, ora è molto probabile che non troverà spazio nella versione definitiva del provvedimento. Sembrerebbe infatti questa l’intenzione predominante nella maggioranza di governo, che ha scelto di non appoggiare i testi degli emendamenti sull’istituzione di una misura che riconoscerebbe un contributo monetario a quelle persone che assistono in forma continuativa un familiare non autosufficiente.

Scelte coatte


In Italia, ogni anno, oltre 35 mila lavoratrici sono costrette a lasciare la propria occupazione perché non hanno la possibilità di conciliare lavoro e carichi familiari. Un fenomeno confermato dall’ultima relazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sui dati relativi all’anno 2019. Ma ora l’emergenza Covid-19 rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Un settore in controtendenza sembra essere quello della vendita a domicilio, come sostengono i responsabili di Univendita.