Il Commissario straordinario Legnini ha appena presentato il Rapporto 2020 sulla ricostruzione dopo il sisma del 2016. Richiesti contributi per 5,6 miliardi, raddoppia la spesa erogata nel corso dell’anno. Previsti inoltre 624 cantieri per le opere pubbliche.
La ricostruzione sarà connotata dall’attenzione alla sostenibilità. “L’intera economia e lo sviluppo del Paese e dell’Europa – ha sottolineato Legnini – sono orientati verso la transizione ecologica”.
Contagi sul lavoro, le donne rischiano di più: lo dice il dossier Inail
A rischio virus. Le donne rappresentano il 70% dei contagi professionali da Covid-19: lo dice il Dossier dell’Inail, a pochi giorni dall’8 marzo. Invece c’è controtendenza rispetto al complesso degli infortuni sul lavoro i casi femminili che si fermano al 36%.
Secondo l’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, il 43,6% delle contagiate dal Covid-19 ha oltre 49 anni, il 38,1% ha tra i 35 e i 49 anni e il 18,3% è under 35. L’età media è di 46 anni e quella mediana di 48 anni, anche se ultimamente c’è una tendenza alla diminuzione. Più elevata, e pari a 56 anni, l’età media al decesso, con nessuna deceduta nella classe di età più giovane delle under 35, mentre il 19% delle vittime ha tra i 35 e i 49 anni e l’81% ha dai 50 anni in su. Gli infortuni si concentrano nelle regioni con il maggior numero di contagi nella popolazione. La Lombardia raccoglie, infatti, il 28,3% delle denunce femminili, seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). È sempre la Lombardia a registrare il maggior numero di vittime femminili, ben il 39,2%. A seguire Emilia Romagna (15,2%) e Piemonte (8,9%).
La categoria lavorativa più colpita è quella delle infermiere (81,1% dei casi della categoria). I tecnici della salute hanno fatto registrare il maggior numero di denunce da contagio Covid-19 (42,% dei casi codificati) e anche quello dei decessi (un caso ogni quattro denunce, il 70% infermiere). Il dossier Inail sottolinea che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, a fronte di un aumento dell’occupazione pari al +1,1%, le denunce di infortunio delle lavoratrici sono passate dalle 227.068 del 2015 alle 231.128 del 2019, con un aumento percentuale dell’1,8%, maggiore rispetto a quello rilevato tra i lavoratori (+1,0%), per i quali l’Istat ha registrato un aumento dell’occupazione pari al +0,3%. Le denunce di infortunio con esito mortale tra le lavoratrici sono, invece, diminuite, dai 117 casi del 2015 ai 97 del 2019 (-17,1%), in maniera più marcata rispetto alla riduzione dell’8,9% rilevata tra i lavoratori. Nello stesso periodo è stato registrato che la caduta è la prima causa di infortunio per le donne (26,7% sul totale dei casi codificati) e la quarta per gli uomini (17,6%), seguita dai movimenti del corpo sotto sforzo fisico (23,4%), che è anche la seconda causa degli infortuni maschili (21,1%).
di Pierluigi Lantieri
“Rimandati”: i Comuni dimenticano i beni confiscati alle mafie
Nel rapporto “Rimandati” ecco i comuni inadempienti sugli immobili confiscati alle mafie. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Comuni italiani “rimandati” per la trasparenza sulla confisca dei beni alla mafia: su oltre mille monitorati, destinatari di immobili confiscati, ben 670 non pubblicano l’elenco sul loro sito internet e questo vuol dire che il 62% dei comuni è totalmente inadempiente.
Lo dice il primo Report nazionale dal titolo “Rimandati” realizzato da Libera in collaborazione con il Gruppo Abele e l’Università di Torino. Il primato negativo in termini assoluti spetta ai comuni del Sud Italia compreso le isole con ben 392 comuni che non pubblicano l’elenco, segue il Nord e poi il Centro.
Basta confusione sulla definizione di impresa sociale
Basta confusione. Lo chiede Carlo Borzaga in merito alla definizione di impresa sociale: “i confini sono definiti per legge e ne determinano le caratteristiche distintive” ha detto il presidente di Euricse nel dibattito sull’economia sociale della direzione nazionale di Legacoopsociali.
Protetti
Un appello comune dei sindacati e delle associazioni firmatarie del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali per il vaccino a operatori e utenti. Ascoltiamo Pina Colosimo, presidente nazionale Agci Solidarietà.
Strozzati
Indebitamento, un corto circuito aumenta la povertà. Lo spiega un dossier del Cnca. “Sempre più persone per sopravvivere vendono o impegnano i beni di famiglia, si indebitano all’eccesso e qualcuno finisce nelle mani degli usurai”. Ogni anno tra le 270 e 300mila ricorrono al sistema dei pegni.
Futuro green
Il ministero della Transizione ha aperto grandi aspettative per un’economia sostenibile. L’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 va raggiunto con il contributo di tutti, sia enti pubblici che privati. Il 52% degli italiani chiede che ogni riforma tenga conto di questo: lo rileva un sondaggio Swg
Più forti insieme
La Rete “Per un nuovo welfare” scrive a Draghi e ai ministri rilanciando le 10 proposte di aprile 2020. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Riformare il Reddito di cittadinanza e sostenere la comunità educante. La Rete “Per un nuovo Welfare”, formata da oltre cento Associazioni ed Enti che hanno sottoscritto il 17 aprile 2020 l’Appello della Società Civile per la Ricostruzione di un Welfare a misura di tutte le persone e dei territori, scrive al premier Draghi, ai Ministri Orlando, Speranza, Cartabia, Bianchi e Carfagna.
Sono dieci i punti con proposte su come intervenire sul Sud, sulla rieducazione penale, sulla medicina territoriale, sullo Ius Soli, sullo sviluppo sostenibile dei Piccoli Comuni e delle Aree interne. “Siamo pronti a fare la nostra parte”, ribadiscono i firmatari dell’appello.
Prospettive nere
Il 12% delle imprese pensa di ridurre il numero dei dipendenti, il 23% in quelle con 1-9 occupati, mentre il 5% pensa di dover chiudere l’attività. Questo è il risultato di un sondaggio dell’Osservatorio di Legacoop ideato e realizzato dalla sua Area Studi e Ipsos.