L’Alleanza contro la povertà chiede di rafforzare la misura. Il servizio di Giuseppe Manzo.
La crisi economia e sociale per l’emergenza covid avanza inesorabile. La domanda di reddito diventa una priorità a cui bisogna far fronte. Secondo l’Alleanza contro la povertà: “Non è il momento storico di togliere un sostegno economico a chi permane in una condizione di bisogno”.
E per questo l’Alleanza chiede che non solo bisogna migliorare il Reddito di cittadinanza ma “occorre rafforzarlo facendo confluire in questa misura chi ha fino ad ora beneficiato del reddito di emergenza”. L’Alleanza chiede anche che non siano discriminati i cittadini stranieri e che la soglia Isee sia innalzata a 15 mila euro modificando anche i parametri dei beni patrimoniali.
Welfare a rischio
Un incontro urgente con i prefetti e la Regione. È ciò che chiede l’Alleanza delle coop sociali Umbria per la crisi della cooperazione sociale del territorio: “Una fase di grande criticità causata dai ritardi della Regione nell’applicare le norme nazionali adottate per fronteggiare la pandemia. Queste attese – scrivono le organizzazioni cooperative – possono causare l’interruzione dei servizi pubblici essenziali”.
Ritorno al futuro
Per l’assegno unico alle famiglie verranno stanziati 3 miliardi in più nel 2021 e 5,5 miliardi a decorrere dal 2022. È quanto si legge nella bozza della legge di bilancio. Con l’assegno sono previsti fino a 200 euro a figlio dal settimo mese di gravidanza al 21° anno di età: si partirà dal primo luglio 2021.
Lavoro da Sud
Anticipati i dati di South Working. Tra gli intervistati l’85,3% ha sostenuto che andrebbe a vivere al Sud se potesse mantenere il suo posto di lavoro e lavorare a distanza grazie allo smart working. Sentiamo Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione Con il Sud.
Impegni futuri
Lavoro e parità di genere. Risorse per il funzionamento degli asili nido che aumenteranno con i soldi del Recovery Fund. E sgravi contributivi da affiancare all’utilizzo di strumenti europei, per i giovani e a sostegno dell’occupazione femminile. Sono gli impegni annunciati ieri dal ministro dell’Economia Roberto Gaultieri.
Brutti dati
Dopo un periodo di ripresa, a settembre tornano a calare le curve che descrivono le attività produttive del nostro Paese. Il servizio di Giuseppe Manzo.
Torna a scendere la produzione industriale che, dopo quattro mesi di recupero, segna a settembre un tonfo del 5,6% rispetto ad agosto e del 5,1% rispetto ad un anno prima. Lo rende noto l’Istat.
Nonostante il calo di settembre il trimestre iniziato a luglio mantiene un forte segno positivo (+28,6%) rispetto al precedente trimestre caratterizzato dal lockdown covid. Le attività industriali che ne hanno risentito di più sono tessile, abbigliamento e accessori. Col segno positivo invece quelle estrattive e la fornitura di energia.
Smart working in rete
Al via la partnership tra “South Working – Lavorare dal Sud” e la Fondazione Con il Sud. L’obiettivo è quello di creare un sistema di collaborazione operativa fra tutti i soggetti interessati: lavoratori, aziende ed enti pubblici. Si stanno classificando gli spazi che possono ospitare il lavoro agile come coworking, bar attrezzati, biblioteche, o librerie.
Le novità e i dettagli operativi del progetto verranno illustrati giovedì 12 novembre, alle 18, in diretta Facebook sulla pagina della Fondazione Con il Sud.
Disco spento
Rimini, i dj fra i nuovi poveri. Ci sono tanti lavoratori dell’industria del divertimento e del turismo tra le persone che, per la prima volta, nel 2020 si sono rivolte a Caritas. Tantissimi anche i “ritorni”, vecchie conoscenze che però, da almeno 5 anni, non avevano più avuto bisogno di sostegno. Il Comune: “Subito un dormitorio”.
Vogliamo fare la nostra parte
Alleanza delle Cooperative Sociali che riunisce Agci Solidarietà, Federsolidarietà e Legacoopsociali interviene dopo l’approvazione del Dpcm. Ascoltiamo la presidente di Legacoopsociali, Eleonora Vanni.
Sprofondo Sud
Nella prima parte del 2020 “l’offerta di lavoro si è repentinamente ridotta, anche in connessione con i provvedimenti di restrizione alla mobilità e con gli effetti di scoraggiamento causati dalla pandemia.
La diminuzione è stata più marcata nel Mezzogiorno, dove il tasso di attività ha subito un calo di 2,3 punti percentuali nel complesso del primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, collocandosi al 52,4 per cento, il valore più basso dal 2011”. E’ quanto emerge dal Rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane.