Detenuti occupati sulle strade di Roma. Nel quartiere di Torre Spaccata, nel Municipio VI, in ventiquattro sono stati impegnati in lavori di manutenzione, dal rifacimento della segnaletica orizzontale alla pulizia delle caditoie. A supportarli personale di Autostrade per l’Italia, con cui il Campidoglio nei mesi scorsi ha firmato un protocollo.
Tutti in piazza per i consultori
Un presidio domani davanti alla sede della Regione Lazio. Associazioni e comitati chiedono il blocco del turnover, con la garanzia della presenza di almeno uno psicologo e un assistente sociale a tempo pieno.E ancora: presenza e valorizzazione di tutte le figure professionali previste nell’equipe con contratti che garantiscano continuità lavorativa e stabilità.
In controtendenza
Secondo l’Istat, le cooperative italiane hanno reagito meglio alla crisi. Il servizio di Giuseppe Manzo. (sonoro)
Sono poco più di 59 mila le cooperative attive in Italia pari all’1,3 per cento delle imprese attive a livello nazionale, danno lavoro a oltre 1,2 milioni di persone, di cui il 52,2% sono donne. Sono i dati contenuti nel Rapporto Istat su struttura e performance delle cooperative italiane (riferiti al 2015) che evidenziano, però, “una minore propensione al digitale e all’innovazione” da parte delle cooperative rispetto alle altre imprese. Nel periodo della crisi le cooperative sono aumentate di numero (da 50.691 nel 2007 a 59.027 nel 2015) e hanno aumentato il numero di dipendenti (+17,7% contro la flessione del 6,3% registrato dalle altre imprese). Tra le cooperative attive spiccano quelle di lavoro (il 49,8% del totale), seguite da quelle sociali (il 24,2%), quelle di utenza e consumo (il 6,5%) e quelle di produttori del settore primario (il 3%). Le cooperative di lavoro e quelle sociali, oltre a registrare il maggior numero di imprese, sono anche quelle che hanno generato il maggiore valore aggiunto: 12,9 e 8,1 miliardi di euro pari al 73,4% del valore aggiunto dell’intero settore cooperativo nel 2015.
Jacky può
Mani Tese promuove un sito interattivo dedicato ai ragazzi per diventare cittadini senza paura dell’economia superando l’analfabetismo di settore. Il 46% degli italiani non ha una formazione specifica in ambito economico, nonostante l’argomento sia al centro della vita quotidiana di tutti.
Tutti uguali
Resta difficile la situazione occupazionale degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità sensoriale. Lanciata una petizione per chiedere che questa figura professionale sia inserita nell’organico scolastico al pari delle altre riconosciute dal Ministero dell’istruzione, garantendo dignità lavorativa a migliaia di assistenti in Italia, precari da sempre.
Cambio di passo
La Fand e la Fish sono state ricevute dal ministro Fontana: chiesti una serie di interventi per modificare il decreto sul reddito di cittadinanza e rendere il provvedimento più vicino alle persone con disabilità. Fra le richieste: l’estensione della pensione, la modifica delle scale di equivalenza e l’esclusione degli assegni assistenziali dal computo del reddito.
Invisibili ma necessari
Oltre un milione di colf e badanti sono senza contratto. Secondo l’indagine dell’associazione Domina, il 60 per cento di lavoratori domestici non sono pagati regolarmente. Un mercato che ha registrato un boom con 10 mila di occupati in più in un anno.
Non è un Paese per mamme
Nella manovra misure poco vicine alle esigenze delle lavoratrici con figli. Il servizio di Giuseppe Manzo. (sonoro)
Nella legge di bilancio, il governo abolisce il voucher babysitter e i contributi per il nido. Per sindacati e associazioni sono stati cancellati anche gli sgravi contributivi che favorivano le misure di conciliazione tra vita privata e lavoro, come lo smart working e il part time. La manovra comprende anche il rinnovo di altri sostegni come il bonus nido e il bonus bebè, fino alla possibilità di avere un terreno demaniale a chi mette al mondo il terzo figlio, ma ad avviso della Cgil “non sono strumenti che hanno la stessa efficacia, soprattutto non hanno al centro la finalità del sostegno alle donne per poter tornare alla loro vita professionale”. Inoltre, anche le aziende virtuose che sono propense a politiche di conciliazione famiglia-lavoro non avranno alcuno strumento a livello di contrattazione aziendale.
Un mondo alla rovescia
Inizia oggi a Davos il Forum Economico Mondiale. Oxfam denuncia le crescenti disuguaglianze pubblicando il Rapporto “Bene pubblico o ricchezza privata?” in cui si mostra come il persistente divario tra ricchi e poveri comprometta i progressi nella lotta alla povertà, danneggiando le economie e alimentando la rabbia sociale in tutto il mondo.
Non ci siamo
“Sul Reddito di cittadinanza per il terzo settore è un passo indietro”. Così Roberto Rossini, presidente delle Acli e portavoce dell’Alleanza contro la povertà, commenta la nuova misura presentata la settimana scorsa dal governo nel consiglio dei ministri. “Ci sono aspetti positivi e negativi – aggiunge – ma viene meno una preziosa collaborazione con il mondo del non profit”.