Archivi categoria: Economia

Mindfulness


Contro lo stress sul posto di lavoro molte grandi aziende hanno introdotto questo metodo per i propri dipendenti e collaboratori. In Italia a livello territoriale la coop sociale Zerocento è la prima a proporre un percorso di questo tipo che riduce la pressione mediante la consapevolezza del corpo e ricorrendo alla pratica Yoga.

Binario 49


Nasce a Reggio Emilia, nella zona della stazione, uno spazio che offrirà punto ristoro, libreria, coworking, biblioteca, servizio di mediazione sociale, sportello di consulenza legale. La struttura è stata recuperata trasformando un edificio abbandonato in incubatore di economia.

A casa nostra


“Senza il lavoro degli immigrati l’agricoltura andrebbe in difficoltà, perché alcune produzioni non possono essere meccanizzate”. A dirlo la Cia-Agricoltori Italiani: se non ci fossero i lavoratori stranieri probabilmente non saremmo in grado di produrre, trasformare e vendere il nostro prodotto.

Dress for Success


È il nome della boutique aperta da poco a Roma che regala vestiti alle donne disoccupate, per aiutarle ad affrontare i colloqui di lavoro. Fa parte di un progetto internazionale finalizzato a sostenerle alla ricerca di un impiego e favorirne l’indipendenza, non solo economica, iniziando da un semplice ma essenziale punto di partenza: l’abito.

Un Paese sempre più bio


Aumenta in Italia la richiesta di prodotti biologici e anche le aziende. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

Sono sempre di più i consumatori attenti alla salute e all’ambiente, aumenta quindi la richiesta di prodotti biologici e aumentano le aziende che scelgono di produrre in modo naturale. Ora anche la certificazione è più accessibile grazie all’inserimento delle informazioni nelle visure rilasciate dalle Camere di Commercio. La mappa che emerge è interessante e descrivono un settore che si è trasformato e irrobustito negli ultimi anni. Forte la presenza di aziende biologiche certificate nelle regioni del Sud Italia, più del doppio di quelle con sede al Nord. Più della metà si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9) seguita da Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia-Romagna che risulta essere la prima regione del Nord. Un altro dato interessante è che solo il 6,6% può vantare una certificazione antecedente l’anno 2000, tra questi c’è la Cooperativa Sociale Agriverde certificata già dal 1997.

Mala impresa


In Lombardia sono 1.417 le aziende “contagiate” dalla criminalità organizzata. È quanto emerge dalla relazione del Comitato antimafia del comune di Milano. Su un campione di 16 mila ditte regionali, l’8,6% è guidato da amministratori indiziati per reati economici, come la falsa fatturazione o la corruzione.

Conoscersi a tavola


Il progetto di Auser con protagonista il cibo per contrastare la solitudine e imparare cose nuove. Coinvolge 8 regioni e prevede attività di apprendimento e socializzazione sul tema dell’alimentazione. È rivolto agli anziani con basso livello di istruzione e basso reddito, a rischio di esclusione sociale.

Cose da pazzi


Da 20 mesi senza stipendio, l’associazione dei familiari degli ospiti assistiti presso la Comunità Residenziale Psichiatrica Futura di Maropati, in provincia di Reggio Calabria, si dichiara “fortemente preoccupata”. Dito puntato contro l’inerzia, l’indifferenza e il disinteresse dimostrato fin qui dagli enti locali, che rischiano di far chiudere una delle realtà locali più utili e interessanti.

Il lato oscuro del lavoro


L’occupazione irregolare ha fatto cassa con la crisi. Sono oltre 3,3 milioni gli addetti vessati in tutte le false imprese dei settori produttivi del Paese, 100 mila nelle false cooperative. Sono i dati che emergono dal focus Censis – Confcooperative.

Sulla strada della legalità


Firmato un protocollo di intesa per avere dati completi sui terreni confiscati alle mafie. Il servizio di Giuseppe Manzo.

Mettere insieme i dati per sostenere una più efficiente gestione dei terreni e delle aziende agricole confiscate. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato ieri a Roma dal ministero delle politiche agricole, agenzia nazionale dei beni confiscati e Agenzai per erogazioni in agricoltura. Un intervento a “costo zero” ha sottolineato il viceministro Andrea Olivero. Mario Sodano, presidente dell’agenzia nazionale dei beni confiscati, ha snocciolato i numeri dei terreni confiscati: il 90% si trova al Sud e buona parte di essi restano inutilizzati. Spesso il problema è rappresentato proprio dalla mancanza di una collaborazione tra le istituzioni che il protocollo vuole puntare. La mappa dei terreni sottratti alle mafie è un tassello per gli interventi di recupero e buona economia tenendo ferma la legge che definisce l’uso sociale come sottolineato dal Forum nazionale dell’agricoltura sociale.