Da oggi e fino a Capodanno l’universo femminile lavorerà gratis. La disparità sugli stipendi regala agli uomini un vantaggio di due mesi. Ma non è solo il gap fra le retribuzioni dei due sessi ci sono anche le mancate assunzioni, le carriere ferme e i ricatti sulle gravidanze.
Numeri alla mano
L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha consegnato alla Camera dei Deputati le 100mila firme raccolte per una legge d’iniziativa popolare contro le false cooperative. Dal 7 maggio scorso il cartello di associazioni hanno ricevuto l’adesione di numerose personalità pubbliche, amministratori e politici.
Tempo scaduto
Un piano d’azione contro il caporalato in due settimane: è stata questa la promessa del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, lo scorso agosto. Sono passati due mesi, denunciano associazioni e cooperative, ma di quel provvedimento ancora non c’è traccia.
Più luci che ombre
Sostanzialmente positivo il giudizio del Forum del Terzo Settore alla Legge di stabilità. Il portavoce Pietro Barbieri confida ora nella discussione parlamentare “per migliorare – dice – alcuni passaggi che rischiano di colpire i cittadini con più alto tasso di marginalizzazione”.
Senza risparmio
Una famiglia su quattro non reggerebbe ad una spesa imprevista. I dati nel servizio di Giuseppe Manzo. “Ha rinunciato al trapianto per dare priorità a chi ha famiglia ed è morto. È la storia di un agricoltore piemontese al tempo della crisi. Questi anni hanno ridotto le riserve di denaro di molte famiglie. Nonostante piccoli miglioramenti, oggi quasi 1 famiglia su 4 dice che non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro con risorse proprie. Se la spesa imprevista fosse di 10.000 euro, potrebbe farvi fronte poco più di 1 famiglia su 3. Lo rivela l’indagine “Gli italiani e il risparmio”, realizzata ogni anno da Acri – associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmi – e Ipsos. E ora la speranza è che, per aiutare la famiglie, il Paese abbia politiche concrete e non abbia più bisogno di martiri.”
Mezzogiorno di crisi
Presentato oggi a Roma il rapporto Svimez sulla precaria situazione del Sud. Ce ne parla Giovanna Carnevale. “Per il Mezzogiorno d’Italia il 2014 è stato il settimo anno di crisi ininterrotta e, a differenza delle regioni settentrionali dove l’economia è in lenta ripresa, al Sud non si vedono ancora segni di miglioramento. A dirlo è il rapporto 2015 della Svimez, l’associazione che si occupa dello studio dell’economia del Meridione, presentato oggi alla Camera dei deputati. In particolare, si legge nel rapporto, dal 2008 al 2014 si è registrata una riduzione di oltre il 13% nei consumi delle famiglie meridionali, mentre nello stesso arco di tempo gli investimenti nel settore industriale sono crollati di quasi il 60%. La situazione economica del Mezzogiorno si inserisce in un contesto nazionale che vede l’Italia essere l’unico grande paese in Europa che nel 2014 ha presentato una crescita ancora negativa, con un divario cumulato con l’area Euro pari a oltre 13 punti percentuali.”
Invisibili tra gli invisibili
Sono i senza dimora, persone in grande difficoltà e che non rientrano nemmeno nelle statistiche ufficiali sulla povertà. Il perché dalla voce di Eleonora Romano, ricercatrice dell’Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane. “E’ difficile intercettare queste persone nelle analisi ufficiali perché in genere le analisi sulla povertà e sulla disuguaglianza prendono come base di campionamento e di riferimento le abitazioni, quindi per definizione una persona senza dimora non rientrerà in queste indagini. Da qui deriva l’importante contributo che può dare il terzo settore, che in qualche modo rappresenta un testimone privilegiato e ha la possibilità di intercettare questa popolazione proprio nei luoghi a cui queste persone si rivolgono per cercare aiuto.”
Novomodo
Fino a domenica la Fondazione Culturale di Banca Etica organizza a Firenze tre giorni di dialogo su come disegnare un futuro di equità e giustizia. Saranno presenti, tra gli altri, Vandana Shiva e Don Luigi Ciotti. Leonardo Canestrelli, dell’organizzazione. “Saranno proprio dei momenti nei quali ci si guarda in faccia e si prova a capire che un diverso modello di sviluppo è obiettivamente possibile, un modello di sviluppo che non può partire solo e soltanto da temi separati, ma deve mettere insieme tutti quelli che sono gli argomenti che quotidianamente dovrebbero interessarci, dall’ambiente alla giustizia, passando per la legalità, passando per un modo proprio diverso di intendere l’economia che non sia solo e soltanto profitto.”
La carica delle 22mila
Più slot e meno welfare nella legge di stabilità targata Matteo Renzi. Il servizio di Giuseppe Manzo. “La legge di stabilità è un po’ come il gioco delle tre carte. Si finanzia il taglio della Tasi facendo più debito, si tolgono 3 miliardi di fondi alla sanità si rilasciano ben 22.000 nuove licenze per i concessionari di slot machine e videolottery. Carta vince e carta perde nell’ipocrisia di Palazzo Chigi che da un lato denuncia la crescita della ludopatia e dall’altro continua ad incentivare chi gioca e fomenta chi su quel gioco ci butta lo stipendio o la pensione. E intanto il Fondo per il sociale e per la non autosufficienza langue, la cooperazione riceve solo elemosine e i servizi per i cittadini peggiorano ogni giorno. Rivedere le priorità economiche del Paese, quello sì sarebbe il vero azzardo.”