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Cresce il made in Italy degli immigrati


Prodotto in Italia, sì, ma da orafi bengalesi, cavatori macedoni o sarti cinesi. Sempre più aziende infatti sono di proprietà di uomini e donne nati all’estero, oltre 50.000, e operanti anche nei distretti manifatturieri tradizionali.

Imu e Tasi, no grazie


Il mondo dell’associazionismo contro le regole decise dal ministero dell’Economia Secondo l’Arci sono criteri incerti e vaghi per definire le attività svolte con “modalità” commerciali, errori grossolani di calcolo e percentuali che si gonfiano. Tutte difficoltà, aggiunge, scaricate sul volontariato.

L’Italia è spaccata


È quanto emerge dal nuovo rapporto Coop. Un Paese diviso, dove si rinuncia a tutto e dove si allargano i divari tra generazioni e tra Nord e Sud. Marco Pedroni, presidente di Coop Italia.

Un bene comune


È la villa romana di uno dei boss della banda della Magliana che, dopo la confisca, è diventato un centro per l’infanzia. Il servizio è di Giuseppe Manzo: La mega villa del boss della Magliana diventerà un centro per l’infanzia. Si trova nel complesso residenziale di Castel De Ceveri, tra Roma e Formello, sarebbe rimasta abbandonata all’incuria per almeno sei anni. Tra il 25 e il 31 agosto, invece, la cooperativa sociale “Sinergie” ha organizzato insieme a Libera un campo antimafia. Obiettivo per il futuro: dare vita ad una casa famiglia per minori. “Strappare un immobile all’illegalità e riportarlo nell’economia reale, dargli una funzione sociale, restituirlo alla comunità. E’ questo il ruolo importantissimo che ha assunto la cooperativa Sinergie nel momento in cui ha deciso di impegnarsi in questo progetto: ha dimostrato grande senso civico e grande coraggio perché questa iniziativa è portatrice di una grande innovazione sociale – ha spiegato Pino Bongiorno, responsabile di Legacoopsociali Lazio”

Carrello vuoto


Due italiani su tre hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con pesanti effetti su tutta la filiera agroalimentare dal campo alla tavola. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio al dettaglio. Rispetto allo scorso anno si evidenzia un crollo record delle vendite nei piccoli negozi alimentari.

Buone pratiche


Oltre 30 milioni di euro sotto forma di sgravi fiscali e contributivi per le imprese che assumono i lavoratori detenuti. È quanto prevede un decreto ministeriale firmato dal Guardasigilli Andrea Orlando per favorire l’attività occupazionale dei carcerati finalizzata alla loro rieducazione e al reinserimento nella società.

Insieme contro la tassa sulla solidarietà – #NoProfitNoIva


NoprofitNoIVA29 agosto – Continua in questi giorni la campagna  #NoProfitNoIva, che Corriere della Sera e Tg La7 hanno lanciato nei giorni scorsi dopo il caso di Cavezzo, e lo  scandalo dell’Iva pagata sulla ricostruzione della scuola distrutta dal terremoto. Tante le organizzazioni che hanno aderito alla campagna sul web, con l’obiettivo di chiedere una detassazione dell’Iva e facilitazioni fiscali per le organizzazioni non profit. No alla tassa sulla solidarietà quando i soldi servono al finanziamento di un’opera pubblica di utilità collettiva, un bene comune.

Con il lavoro non si scherza: gli spot inediti creati da diciottenni


lavoroAffrontare il tema del lavoro in tutte le sue sfaccettature con le nuove generazioni. Era l’obiettivo del progetto “Lavoro, fadiga, work…”, che nello scorso anno scolastico ha coinvolto gli studenti di varie scuole della provincia di Pesaro-Urbino (dalle primarie alle superiori) attraverso un percorso teorico-pratico che desse luogo, tra l’altro, a contributi video originali e innovativi. Uno dei prodotti migliori di questa esperienza sono stati cinque spot su lavoro, legalità, diritti e sicurezza, ideati e realizzati dal liceo artistico “Scuola del libro” di Urbino, istituto d’eccellenza e fucina di alcuni tra i più grandi autori al mondo di cinema di animazione (tra tutti Roberto Catani, Simone Massi, Gianluigi Toccafondo), e sede tra l’altro del Centro territoriale permanente per la formazione e l’istruzione degli adulti.

I video, ideati sullo stile delle campagne di “Pubblicità progresso” e finora praticamente inediti, si riferiscono con crudezza o ironia amara ai temi della disoccupazione, della sicurezza sul lavoro, della precarietà: il lavoro vissuto come una lotteria, in cui troppo spesso si pesca il biglietto perdente (mobbing, maternità…); la situazione occupazionale futura come instabile e a rischio, simboleggiata da una trottola che senza la giusta spinta finirà inevitabilmente per arenarsi; uomini e donne immobili distesi su un lenzuolo testimoniano muti il dramma delle morti bianche; una busta paga bruciata in un piatto vuoto; infine una mano in guanti da lavoro schiacciata inesorabilmente, per ricordare che il lavoro può uccidere e che non si può tollerarlo.
Il progetto è stato portato avanti da dieci scuole aventi come capofila l’istituto comprensivo “Faà di Bruno” di Fano-Marotta, ed è stato coordinato dal regista Daniele Segre. Partner del progetto sono stati l’Inail e i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione.
Guarda gli spot creati dai ragazzi

ALLARME USURA AL SUD


USURA227 agosto – A lanciare il grido di allarme è l’Associazione Artigiani Piccole Imprese di Mestre che recentemente ha manifestato grande preoccupazione per la Campania, Calabria e Abruzzo. Negli ultimi due anni la situazione è peggiorata soprattutto in virtù del fatto che le banche hanno erogato a famiglie e imprese 100 miliardi di euro in meno in concomitanza con l’aumento della disoccupazione.

La situazione più critica si presenta in Campania: l’indice del rischio usura è pari a 164,3 (pari al 64,3% in più della media Italia), in Calabria a 146,6 (46,6% in più rispetto alla media nazionale), in Abruzzo si ferma a 144,6 (44,6% in più della media Italia). Seguono la Puglia a 139,4 (39,4% in più della media nazionale) e la Sicilia il livello raggiunge quota 136,2 (36,2% in più della media Italia). Mentre la realtà meno “esposta” a questo fenomeno è il Trentino Alto Adige, con un indice del rischio usura pari a 51,8 (48,2 punti in meno della media nazionale).

TEMPO DI SALDI ANCHE NELLA P.A.


scioperoDal primo settembre avranno attuazione i tagli ai distacchi e permessi sindacali indetti dal Ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Entro una settimana le prerogative sindacali verranno dimezzate, grazie ai tagli del 50% su distacchi e permessi.

La motivazione – come afferma afferma il sito del ministero – risiede nella razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica. Sempre dalla pagina del sito si legge che l’operazione avverrà nel pieno rispetto «del contratto collettivo nazionale quadro sulle prerogative sindacali, nonché delle altre disposizioni di tutela».
Nella circolare del ministero, giunta due giorni dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, stabilisce inoltre che “la decurtazione del 50 per cento non trova applicazione qualora l’associazione sindacale sia titolare di un solo distacco”. Vi è poi un’ulteriore eccezione riguardante il personale sia direttivo e dirigente che non delle Forze di polizia ad ordinamento civile e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dove “in sostituzione della riduzione del 50% si prevede che alle riunioni sindacali indette dall’amministrazione possa partecipare un solo rappresentante per associazione sindacale”.
Dura la reazione dal mondo sindacale, che, pur accettando le scelte normative, non potrà fare altro che rispettarne l’applicazione.