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Mezzogiorno di crisi


Mezzogiorno di crisi. Gli ultimi dati Svimez parlano di oltre 300mila posti di lavoro persi nel Meridione, negli ultimi cinque anni. Ai nostri microfoni il commento di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud. 
 

Povertà senza fine


Povertà senza fine. Nel corso del 2012 sono state oltre 2 mila le persone che si sono rivolte alla Caritas di Arezzo. L’aumento rispetto all’anno precedente è stato del 16%. Più della metà ha alle spalle una famiglia. Maggiore la presenza degli over 40, cioè la porzione in genere più produttiva della società.

Sembra ieri


Sembra ieri. Con la crisi e i tagli torna d’attualità il mutuo soccorso. La prima Società è nata nel 1848 a Pinerolo, in Piemonte, regione che ha mantenuto viva la tradizione fino a oggi. Sono partiti con 170 soci, ora sono più di 2 mila.

Aumento proibito


Aumento proibito. Secondo una circolare dell’Agenzia delle entrare scatterebbe fin da subito l’innalzamento dell’iva alle coop sociali,  deciso dall’ex governo Monti, che passa dal 4 al 10%. Lo denuncia il portavoce dell’Alleanza delle cooperative, Giuseppe Guerini che avverte: “I giochi non sono ancora chiusi, daremo battaglia”.
 

 

Priorità sociali


Priorità sociali. Mentre si discute sull’abolizione o meno dell’Imu, esperti e parlamentari propongono un’altra agenda. Reddito minimo, integrazione salari bassi e lavoro: queste le urgenze che deve affrontare il governo Letta. E presto in Parlamento verrà costituito un intergruppo parlamentare formato da chi viene dal mondo del terzo settore, del volontariato e del no profit. 
 

Con i miei soldi


Con i miei soldi. È il nome della nuova campagna a favore dei risparmiatori responsabili, lanciata e promossa da Banca Etica. Ai nostri microfoni Andrea Baranes, direttore della Fondazione culturale dell’istituto. 

Non solo rigore


Non solo rigore. Oggi al Cnel la presentazione del rapporto Ocse sull’economia italiana. Con uno sguardo specifico sul mondo del Terzo Settore. Il servizio è di Anna Ventrella “Favorire la crescita e la competitività del sistema Italia,mantenere la barraa diritta  e puntare al futuro. Questa l’indicazione che il Segretario generale dell’OCSE, Gurria, ha espresso nel suo intervento di apertura. L’Italia deve proseguire negli sforzi intrapresi per un consolidamento strutturale e l’attuazione delle politiche governative, che sono fondamentali e complementari alla conformità delle leggi, alla trasparenza e ad una buona governance. Ma la parola chiave, per la migliore attuazione di tutto ciò, è la fiducia, che il Terzo settore conosce bene, e che, soprattutto in questo periodo di crisi globale, ha contribuito notevolmente a diffondere sostenendo e affiancando  i cittadini più colpiti.

 

Non è un paese per giovani


Non è un paese per giovani. A marzo in Italia si contano quasi 3 milioni di disoccupati. Lo rileva l’Istat, spiegando che il numero delle persone in cerca di lavoro, rispetto allo scorso anno, è cresciuto di oltre 300 mila unità. Ma sono gli under 25 a preoccupare. Al termine dei percorsi formativi, senza impiego il 38,4%

Baratto contro la crisi


Baratto contro la crisi. Scambio di vestitini dei neonati: a Palermo parte il “baby swap”, ideato da un gruppo di mamme e nonne. Non è prevista alcuna moneta ma solo un credito di “bottoni virtuali” a seconda del valore economico di partenza di ciò che viene portato. 

Povere famiglie


Povere famiglie. Nuclei senza reddito da lavoro, che si dissolvono e si ricompongono attorno a nonni e genitori pensionati. L’Istat ne conta quasi un milione in Italia e l’associazione nazionale per tutte le età attive, conferma questa fotografia nel suo primo bilancio sociale. Ai nostri microfoni Arnaldo Chianese, presidente di Anteas: “I poveri sono sempre di più e le famiglie, purtroppo, diventano sempre più povere, soprattutto quelle numerose, nelle quali le difficoltà economiche diventano difficoltà di tipo sociale, perché cresce, poi, il divario di povertà, o di ricchezza, a seconda i punti di vista, ma noi diciamo di povertà, tra il Nord e il Centro-Sud, per cui questi dati devono preoccuparci”.