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Non è un paese per giovani


Non è un paese per giovani. A marzo in Italia si contano quasi 3 milioni di disoccupati. Lo rileva l’Istat, spiegando che il numero delle persone in cerca di lavoro, rispetto allo scorso anno, è cresciuto di oltre 300 mila unità. Ma sono gli under 25 a preoccupare. Al termine dei percorsi formativi, senza impiego il 38,4%

Baratto contro la crisi


Baratto contro la crisi. Scambio di vestitini dei neonati: a Palermo parte il “baby swap”, ideato da un gruppo di mamme e nonne. Non è prevista alcuna moneta ma solo un credito di “bottoni virtuali” a seconda del valore economico di partenza di ciò che viene portato. 

Povere famiglie


Povere famiglie. Nuclei senza reddito da lavoro, che si dissolvono e si ricompongono attorno a nonni e genitori pensionati. L’Istat ne conta quasi un milione in Italia e l’associazione nazionale per tutte le età attive, conferma questa fotografia nel suo primo bilancio sociale. Ai nostri microfoni Arnaldo Chianese, presidente di Anteas: “I poveri sono sempre di più e le famiglie, purtroppo, diventano sempre più povere, soprattutto quelle numerose, nelle quali le difficoltà economiche diventano difficoltà di tipo sociale, perché cresce, poi, il divario di povertà, o di ricchezza, a seconda i punti di vista, ma noi diciamo di povertà, tra il Nord e il Centro-Sud, per cui questi dati devono preoccuparci”.

Italia discount


Italia discount. Le famiglie continuano a tirare la cinghia, a causa della crisi, e si rivolgono sempre più ai supermercati low cost che nel 2012 crescono di nove punti percentuali, arrivando al 62,3%. Il dato è stato letto dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel corso dell’audizione delle commissioni speciali di Camera e Senato sul documento di economia e finanza.

Piccoli sussidi


Piccoli sussidi. La Regione Puglia ha attivato lo strumento di sostegno per l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro di giovani e adulti disoccupati o inoccupati, di immigrati, donne, e persone svantaggiate. Destinatari delle risorse saranno le cooperative sociali, le associazioni di volontariato, le imprese sociali, le Onlus e le ong.
 

 

Tempo scaduto


Tempo scaduto. Mentre la politica è impegnata nell’elezione del capo dello Stato, il Paese reale rischia il collasso. Imprese sociali che chiudono, lavoratori che perdono il lavoro, cittadini senza più assistenza socio-sanitaria. Ai nostri microfoni l’appello di Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali. “Si tratta davvero di riconnettere la politica e i suoi scopi alle sue funzioni, che sono poi quelli di intervenire sulle condizioni di vita dei cittadini e del Paese, con l’idea, e con l’obiettivo, di dare futuro, insomma, di costruire una prospettiva di futuro, un’idea di sviluppo e di evoluzione positiva. Avere a mente le priorità: in primo luogo, si orientino alle condizioni di vita dei cittadini”.

Metti in campo l’autonomia


A Savona al via il progetto sugli orti urbani coltivati dai disoccupati over 40. Il Comune metterà a disposizione dei servizi sociali 5 dei 31 terreni presenti in città. Una volta scelte le persone adatte, verrà avviato un corso di formazione e le spese dell’attrezzatura necessaria saranno a carico del Amministrazione locale.

Un altro mercato è possibile


Un altro mercato è possibile. È nato lo scorso weekend a Firenze il Forum Nazionale per una finanza pubblica e sociale. Tra i promotori Antonio Tricarico, dell’associazione Re:common: “Andare nei territori per cercare di cogliere, sostanzialmente, il legame frale infinite vertenze locali, che esistono, di queste questioni di carattere nazionale, che riguardano la finanza pubblica, e ci siamo accorti che, sostanzialmente, gran parte delle battaglie si scontrano sempre con il grande vincolo, o del debito a livello locale, che oggi si abbatte drammaticamente sugli enti locali, come il patto di stabilità interno, oppure sull’argomentazione “I soldi non ci sono, e quindi non si può fare”. 

 

La cassa piange


La cassa piange. Sindacati e associazioni in piazza per l’allarme sugli ammortizzatori sociali. Servono almeno 2,7 miliardi di euro per coprire i centinaia di migliaia di lavoratori a rischio licenziamento. In attesa anche le aziende per lo sblocco dei crediti verso la pubblica amministrazione.

Strangolati


Coop sociali sempre più “strozzate” e a un passo dalla chiusura. Il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, si abbatte sul Terzo settore. “Una situazione di vero e proprio strangolamento”, secondo Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali: “Fino a tre anni di ritardi: a farne le spese sono soci-lavoratori e persone con disagio”.