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Part-time: troppo spesso una costrizione, soprattutto per le donne


Pubblicato il report del Forum Disuguaglianze Diversità sul lavoro part-time. Il servizio è di Anna Monterubbianesi

Il part-time in Italia non è una scelta. Specialmente per le donne. È quanto emerge dal Report del Forum Disuguaglianze e Diversità sui dati Istat 2022 che fotografa il fenomeno: emerge che sotto ogni profilo, socio-demografico, territoriale, di tipologia contrattuale o di settore le donne sono maggiormente colpite degli uomini, in particolar modo nel Mezzogiorno, tra le persone straniere, tra chi possiede un basso titolo di studio e tra le persone con un impiego a tempo determinato. Cresce quindi il lavoro femminile all’insegna della precarietà e della debolezza contrattuale ed emerge come nel nostro Paese il fenomeno sia dovuto più alle esigenze delle imprese di ridurre il costo del lavoro e da politiche attuate negli anni. Tra le possibili aree di intervento individuate dal gruppo di lavoro: rafforzare la Contrattazione e Aumentare i controlli

Uno studio mostra gli impatti della crisi del 2008 su Europa e Italia


Con la crisi del 2008 è cominciato il declassamento storico e sociale. Lo rileva il Rapporto “Lo stato dell’Unione. Geografia sociale dell’Europa al voto”. Di tutte le persone coinvolte, 4 su 10 sono italiane. I dati più preoccupanti si registrano anche in alcune regioni italiane: Lazio, Umbria, Provincia di Trento, Toscana.

Quattro storie di inclusione lavorativa per persone con sindrome di down


L’Associazione italiana persone con sindrome di down ha deciso di dare la parola a quattro lavoratori, da poco assunti a tempo indeterminato: hanno svolto corsi e tirocini, prima di coronare il sogno del contratto. Determinante il percorso di formazione su cui l’associazione è impegnata.

Nuovo bando di Con i Bambini supporta minori figli di detenuti


18 progetti per sostenere l’integrazione sociale di minori figli di persone detenute e la continuità affettiva con il genitore ristretto. E’ il nuovo bando promosso da Con i Bambini che prevede interventi di carattere socio-educativo per contrastare  i fattori di marginalità sociale che derivano dalla reclusione.

Pnrr: 300 organizzazioni denunciano ritardo Italia sulla trasparenza


L’Italia ancora indietro sul Pnrr: l’allarme lanciato da 300 organizzazioni della campagna “Dati bene comune”. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

A distanza di oltre cinque mesi dall’approvazione del “nuovo Pnrr” non esiste ancora un quadro finanziario aggiornato delle misure del piano. Inoltre, non sono disponibili le informazioni sullo stato di avanzamento dei singoli progetti, in particolare su quanto è stato speso fino a oggi.  È l’allarme lanciato da oltre 300 organizzazioni riunite nella campagna “Dati bene comune” e dall’Osservatorio civico Pnrr. Questo ha spinto la Fondazione Openpolis a inoltrare al governo un’altra richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia), la quarta in due anni