Con l’arrivo del freddo scattano i piani per i senza dimora nelle grandi città. Il servizio è di Giuseppe Manzo (sonoro)
Arriva il freddo e scatta l’allarme senza dimora. Per chi vive in strada nelle grandi città parte il Piano per evitare vittime. Da lunedi’ 9 dicembre e fino a marzo 2020, parte il piano freddo del Municipio Roma I Centro per sostenere le persone senza dimora durante i mesi piu’ duri dell’inverno, con due importanti attività. La prima riguarda l’apertura del centro di accoglienza S. Anna, cui si accede tramite colloquio presso l’help center in via di porta san lorenzo 1. Da ieri, a supporto del Piano Freddo 2019 – 2020, su richiesta dell’assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, l’Azienda Napoletana Mobilità ha disposto “l’apertura notturna straordinaria delle stazioni metro Linea 1 Museo e Municipio per offrire accoglienza e riparo ai senza fissa dimora”. Sono queste alcune contromisure in due delle grandi città del Paese che fa i conti con la povertà e l’esclusione sociale.
Anche i lombardi piangono
Nonostante la crescita del Pil e dell’occupazione, il 4,9% delle famiglie vive in gravi difficoltà. Il lavoro “non garantisce l’uscita dalla marginalità sociale”, si legge nel Rapporto regionale curato da Polis che analizza 16 dei 17 goal dell’Agenda 2030 dell’Onu.
Si può fare
Dal Kurdistan turco all’Italia, un attivista diviso tra il lavoro di mediatore culturale e la falegnameria dove scolpisce giochi per bambini da materiali di scarto. Si chiama Sait Dursun, ascoltiamolo ai nostri microfoni. (sonoro)
Buone pratiche
Le cooperative sociali fanno bene ai conti della pubblica amministrazione. “Il buon lavoro” delle 243 coop presenti in Emilia-Romagna e il loro progetto sull’inserimento occupazionale fa risparmiare 20 milioni di euro all’anno, offrendo una prospettiva occupazionale “e di ritrovata dignità” a oltre 5.300 persone con svantaggi certificati.
Il tempo (quasi) scaduto
La fotografia del nostro Paese nel 2050 nel rapporto del Think Tank “Welfare, Italia”. Ci saranno 36 mila nascite annue in meno e 2,9 milioni di anziani non autosufficienti in più. E i tagli alla spesa sociale non aiuteranno affatto chi si trova in una situazione di vulnerabilità.
In mezzo al guado
Legacoopsociali presenta il nuovo numero della rivista Politiche sociali. Il servizio è di Elena Fiorani. (sonoro)
Terzo settore e infrastrutture sociali: il non profit in mezzo al guado. Legacoopsociali ha presentato il numero 2 della rivista Politiche sociali con un tavola di rotonda a Roma riunendo i docenti universitari Massimo Campedelli e Andrea Ciarini con il capoeconomista di Cassa Depositi e prestiti Eodardo Reviglio e la presidente nazionale Eleonora Vanni. I temi della riforma, della sua incompletezza e i rischi di “mercatizzazione” si uniscono alla sfida della cooperazione sociale come modello per l’integrazione lavorativa e come soggetto per una centralità del sistema di valori si sono incrociati con le 3 grandi sfide di un “cambiamento d’epoca”: rivoluzione tecnologica, cambiamenti climatici e demografici. Questa è la sfida per uscire dal guado. A concludere il dibattito è stato il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali Steni Di Piazza.
Lavoro migrante
Innovare, rafforzare e consolidare il sistema dei servizi regionali per l’integrazione occupazionale degli stranieri, approfondendo la conoscenza delle loro aspettative, dei loro bisogni e degli obiettivi. Queste le finalità del progetto che, a Sulmona in Abruzzo, coinvolge associazioni e cooperative del territorio.
Carrello pieno
Grande successo per la ventitreesima edizione della Giornata nazionale della Colletta Alimentare promossa da Fondazione Banco Alimentare. Tredicimila i supermercati italiani che hanno invitato a donare parte della propria spesa. Nei prossimi mesi il cibo raccolto sarà distribuito a 7.569 strutture caritative.
I soliti a pagare
A partire dal prossimo mese, 32 soci lavoratori con disabilità della cooperativa A Capo di Roma saranno mandati a casa. Motivo del licenziamento: “il degenerare di condizioni patologiche o di disagio sociale”. La denuncia arriva dalle famiglie, riunite in Comitato, che hanno scritto alla regione Lazio chiedendo un intervento urgente.