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Smart working in rete


Al via la partnership tra “South Working – Lavorare dal Sud” e la Fondazione Con il Sud. L’obiettivo è quello di creare un sistema di collaborazione operativa fra tutti i soggetti interessati: lavoratori, aziende ed enti pubblici. Si stanno classificando gli spazi che possono ospitare il lavoro agile come coworking, bar attrezzati, biblioteche, o librerie.

Le novità e i dettagli operativi del progetto verranno illustrati giovedì 12 novembre, alle 18, in diretta Facebook sulla pagina della Fondazione Con il Sud.

Disco spento


Rimini, i dj fra i nuovi poveri. Ci sono tanti lavoratori dell’industria del divertimento e del turismo tra le persone che, per la prima volta, nel 2020 si sono rivolte a Caritas. Tantissimi anche i “ritorni”, vecchie conoscenze che però, da almeno 5 anni, non avevano più avuto bisogno di sostegno. Il Comune: “Subito un dormitorio”.

Sprofondo Sud


Nella prima parte del 2020 “l’offerta di lavoro si è repentinamente ridotta, anche in connessione con i provvedimenti di restrizione alla mobilità e con gli effetti di scoraggiamento causati dalla pandemia.

La diminuzione è stata più marcata nel Mezzogiorno, dove il tasso di attività ha subito un calo di 2,3 punti percentuali nel complesso del primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, collocandosi al 52,4 per cento, il valore più basso dal 2011”. E’ quanto emerge dal Rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane.

Non chiamateli eroi


Con la seconda ondata pandemica gli operatori socio-sanitari sono sotto stress. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Li hanno chiamati eroi. E li hanno celebrati nel primo lockdown. Sono gli operatori socio-sanitari che sono sul fronte di questa emergenza: negli ospedali, nelle Rsa, nelle comunità terapeutiche e in tutte le strutture sanitarie. Con la seconda ondata questi lavoratori sono sottoposti a un nuovo stress.

E così in Friuli Venezia Giulia arriva l’iniziativa della cooperativa sociale Itaca che ha attivato un sostegno psicologico per questi operatori che una volta tornati in famiglia fanno fatica a tenere fuori il carico nervoso di ansie e paure. Questo è un altro aspetto che riguarda la salute e la sicurezza delle persone perché, parafrasando un tweet infelice, tutti sono indispensabili alla produzione.

Ultima spiaggia


Cresce il numero di persone in difficoltà che chiedono aiuto ai tanti empori della solidarietà presenti in tutta Italia. In alcuni casi, il numero degli utenti è quintuplicato durante questo periodo di difficoltà, ma dall’altra parte crescono le attività messe in campo dalle Caritas e dalle organizzazioni che li gestiscono, già pronte a una seconda ondata anche di bisognosi.

Pandemia cooperativa


Si è parlato di economia inclusiva, solidale e di cooperazione internazionale come modello di sviluppo valido anche per il nostro paese, tanto più in un momento come questo in cui la pandemia costringe tutti a ripensare vecchi paradigmi e modelli.

E’ quanto emerso durante il forum internazionale, che si è svolto da remoto, sul progetto “Eco.Com – Rafforzamento dell’economia comunitaria, solidale, inclusiva e sostenibile” che ha riguardato i Comuni di Tiquipaya e Sacaba, in Bolivia. Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, era promosso dal Comune di Foligno, in partenariato con Felcos Umbria, Anci Umbria, Legacoop Umbria.

Insieme


Dieci bandi promossi, oltre 355 progetti selezionati in tutta Italia, più di 6.600 organizzazioni interessate tra terzo settore, scuole, università, enti pubblici e privati, quasi mezzo milione di bambini e ragazzi in difficoltà coinvolti.

Questi i numeri del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile “Con i bambini” che ha lanciato le “Comunità di pratiche” per sostenere e accompagnare le esperienze in corso e contribuire al rafforzamento di una cultura condivisa.

Agire comune


Un documento con proposte sui temi più significativi per il futuro dell’Italia come contributo al rilancio del Paese. Lo ha inviato l’Alleanza delle cooperative al governo chiedendo di avviare un confronto in tempi rapidi a partire dagli attuali provvedimenti per fronteggiare l’emergenza. I suggerimenti vanno da salute e servizi socio-assistenziali a lavoro, da scuola e infrastrutture a trasporti, cultura e turismo.

Soldi subito


La proposta di Barca, Giovannini e Gori contro la grave crisi covid. Il servizio di Giuseppe Manzo.

L’Italia è dentro una crisi sociale senza precedenti. Manifestazioni, tensioni e scontri si ripetono ogni giorno in tutto il Paese. Ad attraversare quelle piazze ci sono piccoli commercianti, lavoratori autonomi e partite Iva insieme alle fasce già fragili. Soprattutto ci sono quelle persone che vivono grazie al sommerso e all’economica informale, soprattutto nel Mezzogiorno.

Da Fabrizio Barca, coordinatore Forum Disuguaglianze Diversità, Enrico Giovannini, presidente Asvis e Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università di Trento arriva una doppia richiesta al Governo. Una riguarda il Rem: “è necessario e urgente riaprire i termini per la presentazione delle domande almeno fino a fine anno, pronti a nuove estensioni automatiche in relazione alle misure di contenimento che verranno assunte”.

E poi varare un’altra misura, riguardo al complesso del lavoro autonomo: si tratta di un Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo (Sea) “da noi avanzata il 30 marzo scorso insieme al Rem, il quale prevede un importo variabile in funzione delle diverse situazioni”.