Le principali ong in Turchia hanno presentato un appello congiunto per chiedere che vengano fatte cadere le assurde accuse rivolte all’attivista Osman Kavala e ad altri 15 rappresentanti di spicco della società civile. La lettera aperta, firmata da diverse organizzazioni tra cui Amnesty International, Human Rights Watch, chiede la fine della campagna orchestrata di intimidazioni e vessazioni giudiziarie.
Infanzia in pericolo
“Le vite di 11 milioni di bambini yemeniti dipendono dagli aiuti umanitari”. Lo ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale di Unicef, chiedendo ai leader del mondo un impegno per mettere fine alla peggiore crisi umanitaria del mondo. Ad essere in una situazione critica sono l’80% dei minori del paese, dove continuano ad essere uccisi o feriti a causa delle violenze e reclutati in gruppi o forze armate. Due milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta.
Pericoloso silenzio
Report di Amnesty International sulla situazione in 19 Stati in Medioriente e Africa. Il commercio di armi e gli accordi economici hanno alimentato violazioni. Nel 2018 la vergognosa compiacenza della comunità internazionale, sottolinea l’organizzazione umanitaria, ha incoraggiato i governi a commettere spaventose violazioni dei dir
Caos Venezuela
Almeno 25 persone sono state uccise in due giorni a Santa Elena de Uairen, al confine con il Brasile, nella repressione violenta dei manifestanti che cercano di far entrare nel paese gli aiuti umanitari destinati alla popolazione. Lo ha denunciato il rappresentante della comunità indigena del municipio di Gran Sabana, Romel Guzamana, secondo il quale gran parte delle vittime è stata uccisa da colpi d’arma da fuoco delle forze di sicurezza fedeli al presidente Nicolas Maduro.
Sotto lo stesso cielo
I cambiamenti climatici sono un fenomeno sempre più allarmante, ma continuano ad avere una bassa risonanza mediatica. Il perché nel servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)
Secondo un’indagine dell’organizzazione umanitaria Care International, la maggior parte dei disastri umanitari causati dal cambiamento climatico ha una bassa risonanza mediatica. Nel solo 2018 infatti, gli eventi meteorologici estremi hanno provocato circa 5.000 vittime, lasciando quasi trenta milioni di persone in una situazione di emergenza. Il fenomeno atmosferico conosciuto come El Niño, ad esempio, ha ridotto alla fame oltre un milione di persone in Madagascar, dove la metà dei bambini soffre di rachitismo, mentre in Etiopia e ad Haiti siccità ed uragani hanno provocato profonde crisi alimentari, nella quasi indifferenza dei media occidentali. Secondo Asad Rehmanm dell’organizzazione britannica War on Want, spesso si preferisce mostrare immagini di orsi polari piuttosto che l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sulle persone.
Terra bruciata
È il titolo del nuovo dossier di Caritas Italiana sul land grabbing. Un fenomeno che va contrastato adattando il diritto internazionale per intervenire in maniera più chiara e decisa. In molti Paesi in via di sviluppo – si legge nel Rapporto – i governi preferiscono svendere la propria terra senza consentire le relative tutele nei confronti della popolazione.
Welcoming Europe
Oltre 65.000 firme raccolte in Italia per la campagna promossa da diverse associazioni e ong. Tre gli obiettivi principali da presentare rivolta alla Commissione europea per cambiare alcune norme in materia di tutela dei diritti e migrazioni: la decriminalizzazione della solidarietà, la creazione di corridoi umanitari per i rifugiati, la tutela delle vittime di abusi alle frontiere.
In fuga
Oltre 35mila rifugiati nigeriani hanno attraversato il confine con il Camerun nelle ultime settimane dopo l’acuirsi delle violenze nella parte nord orientale del Paese. Nel campo allestito nella città di Goura c’è però urgente bisogno di cibo. Secondo Medici Senza Frontiere il problema principale rimane l’accesso all’acqua potabile.
Stop alla guerra sui bambini
È il titolo del nuovo rapporto di Save the Children che racconta come nel mondo un minore su cinque viva in zone di conflitto e centomila neonati muoiano ogni anno a causa di conseguenze come malattie e malnutrizione. Tra le zone più colpite Afghanistan, Siria, Sud Sudan e lo Yemen, dove le bombe che colpiscono la popolazione sono anche di fabbricazione italiana.
Sotto lo stesso cielo
“Semplificare le procedure per acquisire la cittadinanza” è la richiesta di Unhcr e Unicef sull’apolidia. Il servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)
Nessun bambino nasca, o resti, apolide in Europa: è la richiesta di Unicef e Unhcr agli Stati e alle organizzazioni regionali affinché agiscano con urgenza. Secondo le associazioni, “i minorenni senza cittadinanza hanno un accesso limitato ai servizi e ai diritti più basilari come l’istruzione e l’assistenza sanitaria, e rischiano di essere discriminati per tutta la vita”. L’assenza di documenti d’identità ufficiali li può inoltre esporre al rischio di diventare vittime di violenze, abusi e tratta. Tra le soluzioni proposte c’è l’identificazione e la protezione di ogni minore che arriva in Europa e la semplificazione delle procedure per l’ottenimento della cittadinanza. La campagna #IBelong di UNHCR mira a porre fine a questa condizione entro il 2024.