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Sangue nelle piazze dell’Iran: la repressione delle proteste dopo l’uccisione di Mahsa Amini


 

 

Sangue in piazza. Dopo l’uccisione della giovane Mahsa Amini, in Iran continuano gli abusi delle forze di sicurezza contro i manifestanti. Il servizio di Fabio Piccolino.

Non si placa in Iran la repressione delle proteste dopo l’uccisione di Mahsa Amini. L’organizzazione Iran Human Rights aveva segnalato nei giorni scorsi 54 vittime ma il numero sembra essere più elevato; centinaia le persone ferite e quelle arrestate.

Anche Hadith Najafi, una delle ragazze simbolo delle proteste, è stata uccisa nella città di Karaj. Secondo Amnesty International, la Repubblica Islamica sta cercando di nascondere i crimini delle forze di sicurezza censurando Internet e i canali di comunicazione.

Erasmus + compie 35 anni: concreto esempio di “stile di vita europeo”


Esperienza formativa. Il programma Erasmus + compie 35 anni: dal 1987 ad oggi sono state 13 milioni le persone che ne hanno preso parte. Secondo il vicepresidente della Commissione europea Margaritīs Schoinas è l’esempio più convincente di ciò che significa concretamente “stile di vita europeo”.

Siria, la guerra dimenticata: il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà


Guerra dimenticata. In Siria il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Dopo 11 anni di conflitto sono oltre 13 milioni le persone che sono state costrette a fuggire e oltre 5 milioni e mezzo quelle accolte nei Paesi vicini. La carenza d’acqua inoltre è la causa dell’epidemia di colera che si sta diffondendo nel Paese.

Disastro epocale in Pakistan: dopo l’alluvione aumenta il rischio di malattie infettive


 

 

Disastro epocale. Dopo l’alluvione che ha colpito il Pakistan nelle scorse settimane è in aumento il rischio di malattie infettive. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Oltre 1500 i morti, centinaia di migliaia gli sfollati, 33 milioni di persone colpite: le alluvioni che da metà giugno hanno devastato il Pakistan possono essere considerate uno dei più grandi disastri nella storia del Paese. Una tragedia a cui, secondo gli scienziati del World Weather Attribution, hanno contribuito in maniera determinante gli effetti del cambiamento climatico.
Oltre ai danni materiali, l’allarme per gli sfollati è ora quello delle malattie infettive favorite dall’acqua stagnante, come malaria, dengue e dissenteria.

Il Corno d’Africa è sempre più malnutrito: a rischio 500 mila bambini


Alla fame. La crisi alimentare nel Corno d’Africa è sempre più grave. La situazione è particolarmente allarmante in Somalia, dove secondo le Nazioni Unite, oltre 500 mila bambini nei prossimi mesi potrebbero soffrire di grave malnutrizione. Tra le cause del problema i decenni di conflitti e il forte aumento dei prezzi, in parte dovuto alla guerra in Ucraina.