Archivi categoria: Internazionale

Incubo verde


Un colosso del legname ha portato davanti a un tribunale statunitense Greenpeace per la sua campagna a difesa delle foreste boreali, un ecosistema che offre casa a 20mila specie animali e vegetali. La multinazionale chiede 200 milioni di dollari che significherebbe la chiusura dell’associazione ambientalista.

Senza fine


Continuano le violenze in piazza in Venezuela, dove da inizio aprile sono morte 48 persone nelle proteste contro il presidente in carica Nicolas Maduro. Difficile anche la vita quotidiana nelle città, come spiega da Caracas il professor Francisco Pellegrino dell’Università cattolica Andrés Bello. (sonoro)

Liberi tutti


Oggi ricorre la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia. Data che coincide con la rimozione dell’omosessualità nel 1990 da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dalla lista delle patologie mentali. Nonostante questo, milioni di persone sono ancora oggetto di crimini d’odio e discriminazioni nel mondo.

Brutta aria


Nessuna decisione in merito agli accordi di Parigi sul clima, prima di aver partecipato al G7 di Taormina. Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump che ribadisce di voler stralciare le politiche green. Mario Del Pero, docente di Storia degli Stati Uniti. (sonoro)

Generazione senza futuro


Secondo l’Unicef e l’Unhcr sono un milione i bambini costretti a fuggire dal Sud Sudan dove il conflitto, in continuo peggioramento, sta devastando il Paese. La maggior parte di loro ha raggiunto Uganda, Kenya, Etiopia e Sudan.

Giro di vite


Arrestato e subito rilasciato l’attivista italiano Yuri Guaiana, membro dell’associazione Certi Diritti. Le manette davanti alla procura generale mentre era in procinto di consegnare le firme raccolte dalla petizione contro il trattamento dei gay in Cecenia. Un Paese tra i più intolleranti per gli omosessuali.

A testa alta


Le ong continuano a rispedire al mittente le accuse di connivenze con gli scafisti durante le operazioni di soccorso in mare. Ieri l’Aoi ha organizzato una conferenza stampa per rispondere al procuratore di Catania Zuccaro. Sentiamo la portavoce dell’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, Silvia Stilli (sonoro)

Finalmente libere


Dopo lunghe trattative sono state rilasciate 82 tra le ragazze rapite da Boko Haram. Erano prigioniere dall’aprile del 2014 insieme ad altre 134 studentesse in mano all’organizzazione terroristica nigeriana che sta perdendo forza, come racconta Anna Bono, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa presso l’Università di Torino. (sonoro)

Voglia d’Europa


La Francia sceglie Macron e dice non ai populismi. Il servizio di Fabio Piccolino.

L’Europa dei muri e della paura subisce un’altra battuta di arresto. La sconfitta di Marine Le Pen al ballottaggio in Francia segue quella di Hofer in Austria e di Wilders in Olanda: le nuove forze populiste di destra non riescono a fare il grande salto e il futuro dell’Unione Europea sembra essersi fatto più solido. Adesso però servono sfide nuove e risposte concrete: il desiderio di rinnovamento che sta attraversando molte democrazie occidentali e che si esprime oggi con l’affermazione di Macron o con la crescita del Front National  non può rimanere inascoltato. L’Europa di domani sarà meno scettica, ma avrà ha bisogno di più certezze per guardare al futuro con ottimismo.

Wikipedia censurata in Turchia, l’appello in rete


Sabato 29 aprile le autorità turche hanno bloccato l’accesso a tutte le versioni linguistiche di Wikipedia, ledendo il diritto di milioni di persone di accedere a informazioni storiche, culturali e scientifiche neutrali e munite di fonti verificabili.
La comunità di lingua italiana esprime solidarietà alla popolazione turca e alla comunità dei wikipediani turchi e chiede il ripristino del libero accesso all’enciclopedia.
Firma anche tu l’appello dei Wikipediani e diffondi la notizia in Rete.”

 

E’ l’appello contro la censura e per la libera espressione che si legge in queste ore in testa alle pagine italiane di Wikipedia.
Il Tribunale penale di Ankara  infatti  ha bloccato l’accesso al sito dell’enciclopedia online, accusato di condurre una vera e propria “campagna diffamatoria” nei confronti della Turchia. Contro la decisione, la Wikimedia Foundation, che gestisce il portale, ha presentato ricorso al Tribunale penale di Ankara.
Secondo le autorità turche l’oscuramento di Wikipedia è motivato dal fatto che l’enciclopedia digitale è “diventata una fonte d’informazione che agisce con gruppi che conducono una campagna diffamatoria contro la Turchia nell’arena internazionale”. In particolare ci si riferisce ad alcune pagine del portale che affermano l’esistenza di legami tra il governo di Ankara e gruppi jihadisti in Siria.
Intanto Al co-fondatore di Wikipedia Jimmy Wales è stato revocato l’invito a partecipare alla conferenza internazionale “World Cities Expo” di Istanbul.