L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha espresso forte preoccupazione per la drammatica situazione del Sud Sudan, dove il conflitto dura da ormai quattro anni, con oltre un milione e mezzo di rifugiati e due milioni di sfollati interni. Oltre metá della popolazione ha problemi di malnutrizione.
Amara sconfitta
Con 408 voti favorevoli, 254 contrari e 33 astensioni il Parlamento europeo ha approvato l’accordo commerciale tra Canada e Ue. Caduti nel vuoto i ripetuti appelli agli europarlamentari da parte di associazioni e ong sui rischi del trattato: da quelli ambientali alla perdita di diritti per i lavoratori, dalle privatizzazioni a ulteriori regali per le multinazionali.
Insieme si può
Oggi è la giornata mondiale contro il cancro infantile: la onlus Soleterre ha sviluppato il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica, con l’obiettivo di innalzare i tassi di sopravvivenza nei Paesi in via di sviluppo e garantire cure di qualità in Italia. Secondo l’organizzazione, la possibilità di ammalarsi e di curarsi dipende da diversi fattori sociali, ambientali, economici e politici.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2030 saranno diagnosticati oltre 20 milioni di tumori: una crescita esponenziale che colpirà soprattutto i paesi a basso reddito.
L’ineguaglianza sociale alla base della malattia si mostra particolarmente evidente nel cancro pediatrico. L’80% dei tumori infantili si presenta già oggi nei Paesi più poveri. Essi sono l’1% dei casi totali di cancro nei Paesi ad alto/medio reddito, ma ben il 4% in quelli a basso reddito. La differenza nei tassi di sopravvivenza segna un’ulteriore diseguaglianza. In occidente sopravvive il 75-85% dei bambini a cui viene diagnosticato un cancro, nei Paesi a medio e basso reddito tra il 50 e il 20%. Il Programma Internazionale per l’Oncologia Pediatrica (PIOP) è un intervento multidisciplinare con azioni che includono educazione alla salute, diagnosi precoce, sostegno psico-socio-educativo, accoglienza e networking. Nel 2015, il PIOP ha coinvolto 10 ospedali, 29 associazioni e 18 enti pubblici in sei Paesi (Italia, Ucraina, Marocco, Costa d’Avorio, Uganda e India) e garantito sostegno a più di 18.000 beneficiari tra bambini malati, familiari, medici e personale sanitario.
No, grazie
Alla vigilia dal voto del Parlamento Europeo sul Ceta, l’accordo di libero scambio tra Canada e Unione europea, le ong internazionali chiedono agli europarlamentari di non firmare: ne va della salute e della sicurezza dei cittadini. Ai nostri microfoni Alberto Zoratti, presidente di Fairwatch. (sonoro)
Week of action
Una settimana di azione per la messa al bando delle armi nucleari nel mondo. Italia compresa. Il servizio di Fabio Piccolino.
Uno stop definitivo alle armi nucleari: è l’obiettivo della week of action, la campagna internazionale a sostegno dei negoziati per la messa al bando degli armamenti atomici, che si svolgeranno nel 2017 in sede Onu. Lo scorso 23 dicembre infatti, le Nazioni Unite hanno adottato a larga maggioranza una storica risoluzione per il disarmo nucleare: per la prima volta c’è la possibilità concreta di rendere illegali e non solo immorali, queste terribili armi di distruzione di massa. Una settimana di mobilitazione globale per concentrare centinaia di azioni e iniziative in tutto il mondo e fare sentire la propria voce: in Italia, Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo chiedono che anche il Governo del nostro paese partecipi ad una scelta di coraggio e lungimiranza per conto dell’umanità presente e futura.
(Foto: Difesa Online)
Emergenza continua
In Yemen la sanità è al collasso a causa del conflitto che dura dal 2015. Secondo Medici senza frontiere “c’è una totale mancanza di rispetto per la protezione dei civili, delle strutture sanitarie, del personale medico e dei pazienti”. La situazione è particolarmente critica a Taiz, terza città più grande del Paese.
Ospedali danneggiati e carenza di staff e forniture essenziali hanno causato il sostanziale collasso del sistema sanitario di Taiz, compromettendo gravemente l’accesso alle cure mediche salvavita per la popolazione. La paralisi del sistema sanitario, insieme alle sempre più difficili condizioni di vita, ha causato un peggioramento della salute delle persone, con conseguenze particolarmente gravi per i gruppi vulnerabili, come le donne incinte, i neonati e i bambini piccoli. La maggior parte delle famiglie oggi vive in assenza o con scarsa energia elettrica e insufficienti quantità di cibo e acqua. Molti sono stati costretti ad abbandonare le loro case per scappare dai combattimenti e ora vivono in ripari di fortuna o edifici sovraffollati, spesso con servizi igienici inadeguati e senza materiali essenziali come materassi, coperte o attrezzi per cucinare. I servizi sanitari gratuiti sono molto limitati e l’assistenza privata può essere estremamente costosa, per cui le persone decidono di farvi ricorso solo in caso di estremo bisogno, quando sono molto malate, ma potrebbe essere già troppo tardi.
Una politica di sterminio
È stata quella, secondo Amnesty International, condotta dal regime del Presidente siriano Bashar al-Assad, tra il 2011 e il 2015, nei confronti di chiunque fosse ritenuto un oppositore. Ascoltiamo Riccardo Noury della ong umanitaria. (sonoro)
Indietro tutta
Associazioni molto contrariate per l’intesa tra Italia e Libia sul contrasto all’immigrazione e per il rafforzamento delle frontiere. Secondo Oxfam, “l’accordo non prevede misure di tutela e salvaguardia dei diritti umani”, mentre Cipsi e Cilap parlano di “patto spaventoso, ingiusto e disumano”, invocando l’intervento del presidente Mattarella.
Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi – coordinamento di 30 associazioni di solidarietà internazionale – e Nicoletta Teodosi, presidente del CILAP Collegamento Italiano di Lotta alla Povertà, sezione italiana della rete europea EAPN European Anti Poverty Network, hanno congiuntamente dichiarato: “Condanniamo questo patto spaventoso, ingiusto e disumano, un patto che ferisce il dovere di accoglienza previsto dalla Costituzione italiana il diritto di asilo sancito dalle leggi UE e internazionali. I rifugiati e i migranti tornano a diventare bersaglio di misure di controllo e repressione. Il memorandum Italia-Libia mette un tappo alle coste libiche per non far affluire i migranti. È un memorandum “contro” le persone che cercano una vita migliore e che riceveranno in cambio: rimpatrio obbligatorio spacciato per volontario, centri di detenzione ai confini meridionali della Libia,assenza di garanzie di attuazione dei diritti umani.
Intrappolati
Emergency è tornata ad operare a Erbil, nel nord dell’Iraq. Un’area devastata dai combattimenti per la ripresa di Mosul dove trecentomila tra profughi e civili vivono in condizioni sempre più critiche. Ascoltiamo Michela Paschetto, infermiera della ong. (sonoro)
Prove di pace
In Colombia si lavora ad un accordo tra il governo e i guerriglieri delle Farc. Il servizio di Fabio Piccolino.
Dopo gli accordi di pace siglati lo scorso novembre, in Colombia prosegue il processo di pacificazione tra il governo di Bogotà e le Forze armate rivoluzionarie. I guerriglieri delle Farc hanno in gran parte deposto le armi e, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, hanno iniziato il processo di reintegro nella società. Dopo che un referendum popolare aveva bocciato gli accordi precedenti, la nuova intesa ha modificato molti dei punti più discussi, ponendo di fatto fine ad una guerra durata oltre cinquant’anni e che ha causato 250 mila morti e circa sette milioni di sfollati. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha ricevuto nel 2016 il premio Nobel per la pace. Il Parlamento ha approvato l’istituzione di un Tribunale speciale: un elemento essenziale nella riunificazione e nella ridefinizione della coesione nazionale.
(Foto: Bbc)