Rafforzare l’impegno contro tutte le guerre
E’ l’auspicio di Acli dopo la decisione della Corte penale internazionale di diramare un ordine di cattura per Vladimir Putin. Il servizio di Fabio Piccolino.
Non ci può essere pace senza giustizia, e l’opera della giustizia è un cantiere sempre aperto. Lo dicono le Acli, commentando la decisione della Corte penale internazionale di diramare un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin. Questa iniziativa – spiegano – rappresenta una chiara sanzione per la guerra di aggressione condotta contro l’Ucraina e dei crimini contro l’umanità perpetrati. Questo atto giudiziario è uno sprone a rafforzare l’impegno contro tutte le guerre per la costruzione della pace nella giustizia, perché la guerra è il moltiplicatore delle violenze e dei crimini più infami.
Il Parlamento Europeo condanna la Bielorussia: votata risoluzione contro la repressione del regime
Diritti umani cercasi
Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione di condanna alla repressione sistematica del regime bielorusso nei confronti dei propri cittadini, a qualsiasi tipo di opposizione e ai media. L’iniziativa sottolinea inoltre la necessità di un’indagine approfondita sui crimini commessi dal regime di Lukashenko.
Stati Uniti, il presidente Joe Biden rafforza i controlli sulla vendita di armi da fuoco
Passo in avanti
Il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che rafforza i controlli sulla vendita di armi da fuoco. L’iniziativa mira a rendere più difficile che pistole e fucili finiscano nelle mani di persone con problemi di salute mentale, precedenti penali o abusi domestici.
La Siria sull’orlo del baratro: quasi due milioni gli sfollati a causa di guerra e terremoto
Sull’orlo del baratro
12 anni di conflitto e il terremoto dello scorso 6 febbraio hanno messo in ginocchio la Siria. Secondo Save The Children, si tratta del Paese con una delle peggiori crisi di sfollati a livello globale, con quasi due milioni di persone costrette a lasciare la propria casa.
Oxfam racconta la sete letale nel mondo: una persona su quattro non ha accesso a fonti d’acqua pulita
Sete letale
Una persona su quattro nel mondo non ha accesso a fonti d’acqua pulita per bere o lavarsi, mentre metà della popolazione mondiale non può contare su servizi igienico-sanitari adeguati. Lo dice Oxfam che ricorda come l’acqua sporca possa essere fino a 20 volte più letale della violenza diretta in contesti di conflitti prolungati come Siria, Yemen o Ucraina.
Mediterraneo mare di sangue: oltre 20mila morti negli ultimi anni, ieri l’ennesimo naufragio
Un mare di sangue
Le morti nel Mare Mediterraneo sono state oltre ventimila negli ultimi anni, a cui si aggiunge il naufragio di ieri nelle acque libiche con trenta migranti dispersi.
Il servizio di Giuseppe Manzo.
Secondo Unhcr sarebbero 22.858 le persone che, dal 2015 ad oggi, hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo cercando di raggiungere l’Europa.
Una tragedia che secondo le previsioni proseguirà nei prossimi mesi: per l’organizzazione infatti, a causa dell’assenza di percorsi sicuri e regolari dall’Africa all’Europa, i movimenti irregolari lungo il mare da Tunisia e Libia sono destinati ad aumentare.
“Guerre e dittature stanno rendendo la vita impossibile in patria a chi abita in zone come Afghanistan, Siria o Iran” spiega Save The Children.
Allarme di 43 Ong sugli aiuti a Turchia e Siria post terremoto: mancano finanziamenti adeguati
Non basta
43 Ong, tra cui Oxfam, Save the Children e Un ponte per, hanno lanciato un allarme per l’assenza di finanziamenti adeguati per la risposta umanitaria dopo il terremoto in Turchia e Siria. Le organizzazioni hanno ricordato in particolare la gravità della situazione siriana dopo oltre dieci anni di conflitto.
Immigrazione, il Regno Unito vuole cancellare il diritto d’asilo: per Medici senza Frontiere è “crudele e disumano”
Umanità cercasi
L’approccio del governo britannico alle migrazioni è crudele e disumano: lo dice Medici senza Frontiere commentando la proposta di legge che prevede l’espulsione per chiunque entri irregolarmente nel Paese. Secondo l’organizzazione “l’assenza di vie sicure per entrare nel Regno Unito costringe più persone a rischiare la vita in mare, con effetti devastanti”.
Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il nuovo report sulla sicurezza degli operatori dei media
Diritto di cronaca
Il 2022 è stato segnato dalla guerra in Europa, ma anche da una serie di metodi, sia nuovi che consolidati, per mettere a tacere il giornalismo indipendente. Lo dice il report annuale sulla sicurezza degli operatori dei media diffuso dal Consiglio d’Europa. I reporter detenuti sono 127, principalmente in Turchia, Bielorussia, Russia e Azerbaigian.