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Con i rifugiati


fence-978138__180Al via la campagna dell’Unhcr #withrefugees per celebrare la Giornata mondiale che si terrà il prossimo 20 giugno. L’obiettivo è sensibilizzare al tema e chiedere ai governi di lavorare insieme per una vera integrazione. A settembre la petizione verrà presentata all’Assemblea generale dell’Onu.

Sos Siria


aleppo-hospAlmeno 15 persone sono state uccise da una serie di raid aerei su Aleppo, che hanno colpito anche l’ospedale Bayan. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, 10 delle vittime sarebbero bambini. L’associazione di medici volontari IDA ha denunciato inoltre che i bombardamenti hanno danneggiato il vicino ospedale pediatrico.

 

Secondo Medici per i diritti umani, quasi 740 operatori sanitari sono stati uccisi in più di 360 attacchi contro ospedali e altre strutture mediche da quando la rivolta contro Assad è iniziata cinque anni fa. Lo scorso aprile, un attacco aereo attribuito a forze governative ha distrutto un ospedale di Aleppo, uccidendo almeno 50 persone, tra cui uno degli ultimi pediatri rimasti in città.

In fuga


migranti44Sono circa 50 mila le persone costrette a scappare a causa degli attacchi di Boko Haram che negli ultimi giorni hanno infiammato il Niger. Il gruppo terroristico ha preso nuovamente il controllo della città di Bosso con violenti raid. Secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati, i bisogni più urgenti degli sfollati sono acqua, cibo, riparo e aiuti medici.

 

La maggior parte dei rifugiati ha raggiunto a piedi la città di Toumour, 30 chilometri a Ovest di Bosso, mentre altre si sono dirette a Diffa, 140 chilometri a Ovest di Bosso, e a Kabelawa, a Nord di Bosso, dove si trova un campo che può ospitare 10.000 persone ma che è già quasi al completo.I raid di Boko Haram hanno causato la morte di oltre 30 persone.

Senza tregua


sirya_Nel primo giorno di Ramadan in Siria diciassette civili, tra cui otto bambini, sono rimasti uccisi in raid dell’aviazione russa e siriana. A riferirlo è l’Osservatorio nazionale dei diritti umani. Decine i morti anche nei giorni precedenti, dove sono stati compiuti fino a cinquanta attacchi aerei in sole 24 ore.

Un altro sì


genocidio-armenoA distanza di un secolo, anche la Germania riconosce ufficialmente il genocidio degli armeni. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Con voto quasi unanime, il Parlamento tedesco ha riconosciuto come genocidio il massacro degli armeni, compiuto dalla Turchia tra il 1915 e il 1916 causando oltre un milione di morti, anche se i numeri non sono mai stati accertati. Le deportazioni, organizzate principalmente dai Giovani Turchi al potere, furono condotte con la supervisione di ufficiali dell’esercito tedesco. Immediata è stata la reazione del presidente Erdogan, che ha condannato il fatto e ritirato il suo ambasciatore a Berlino. Aumentano così le tensioni con l’Unione europea, esistenti da anni proprio per la definizione di genocidio, ovvero un’eliminazione di individui su base etnica, religiosa, nazionale o razziale. Attualmente sono 22 i Paesi in tutto il mondo che hanno proceduto al riconoscimento ufficiale, tra cui l’Italia, la Francia e la Russia.

Buone pratiche


IDOMENIA Parigi sorgerà presto un campo profughi umanitario nel rispetto delle norme Onu. Ad annunciarlo è la sindaca Anne Hidalgo, secondo la quale “è ora di prendere l’iniziativa perché non c’è più tempo”. La struttura sarà creata sul modello di quello aperta con il contributo di Medici senza frontiere nel nord della Francia, con l’aiuto di associazioni e volontari.

 

La Hidalgo ha definito la situazione dei rifugiati “vergognosa”, facendo appello al dovere di umanità. “Non possiamo più accettare la situazione umanitaria e sanitaria degli insediamenti informali che si sviluppano a Parigi” ha detto la sindaca. “L’Europa non è all’altezza della sua storia e il nostro Paese neppure. È il momento di passare alla velocità superiore”. Il nuovo campo dovrebbe essere costruito con casette modulari e attenersi alle regole delle Nazioni unite.

Giustizia è fatta


Hissene HabréL’ex dittatore del Ciad Hissene Habré è stato condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Soprannominato “il Pinochet africano”, è ritenuto il maggiore responsabile della scomparsa di 40mila persone, omicidi politici, tortura e violenza sessuale. È la prima volta che un leader africano viene messo alla sbarra da un tribunale speciale nel continente.

 

La corte si è riunita a Dakar con il sostegno dell’Unione Africana: i reati contestati si riferiscono al periodo che va tra il 1982 e il 1990.
Contro Habrè si erano espresse molte associazioni per la difesa dei diritti umani, come Human Right Watch.

Patrimonio minacciato


stone-henge-1055045__180Decine di siti Unesco potrebbero essere compromessi dal riscaldamento globale. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Il cambiamento climatico sta diventando uno dei maggior rischi per i siti Patrimonio dell’Umanità in tutto il mondo. L’ultimo rapporto dell’Unesco e del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente non lascia dubbi: trentuno, tra monumenti, città e luoghi naturali potrebbero scomparire o essere irrimediabilmente danneggiati entro il 2030 a causa dell’innalzamento della temperatura globale, che porta con sè fenomeni meteorologici sempre più estremi, aumento del livello del mare e dell’acidità degli oceani.
Tra i siti minacciati dell’Unesco compaiono anche Venezia, Yellowstone, il parco naturale più antico al mondo, Stonehenge nel Regno Unito, le isole Galapagos e la Statua della Libertà. Presente inizialmente nel rapporto, ma poi fatta eliminare dal governo australiano, anche la barriera corallina, che secondo alcuni scienziati sarebbe affetta per il 93% dallo sbiancamento dei coralli.

In salute


farmac4Rafforzare le emergenze sanitarie pubbliche e abbassare i prezzi dei prodotti farmaceutici: sono le richieste che Medici senza Frontiere rivolge al vertice del G7 in Giappone. L’organizzazione ha esortato i leader mondiali ad impegnarsi in una seria politica di accesso e sostenibilità ai farmaci essenziali.

 

 
“Chiediamo un’attenzione speciale per garantire che la risposta alle emergenze sanitarie resti centrale in tutte le discussioni sulla sicurezza sanitaria e la copertura sanitaria universale (UHC)” ha detto la dr. Monica Rull, esperta di salute pubblica di MSF, “rispondere con forza alle emergenze sanitarie vuol dire identificare prontamente un bisogno e intervenire negli scenari di crisi seguendo i bisogni dei pazienti come principale filo conduttore e non intervenire soltanto quando è in gioco la minaccia alla sicurezza globale”. “Rafforzare i sistemi sanitari globali senza aumentare la capacità e le risorse per rispondere alle emergenze, è come costruire un ospedale senza pronto soccorso” ha detto Jeremie Bodin, direttore generale di MSF in Giappone. MSF plaude al governo francese per aver messo in agenda la questione dell’accesso ai farmaci – incluso il loro costo  esorbitante  – e la mancanza di Ricerca e Sviluppo (R&D) su  farmaci essenziali e innovativi. Ma altri membri del G7 hanno opposto una forte resistenza alla possibilità di esprimersi in maniera inequivocabile a favore di un posizionamento che consentirebbe una ferma assunzione di responsabilità e una leadership chiara sulla questione dell’accesso ai farmaci ivi incluso il costo inaccessibile. Il G7 deve invertire questa tendenza, non solo rendendo prioritaria questa istanza, ma anche supportando con forza il Panel sull’Accesso ai Farmaci del segretario generale delle Nazioni Unite, che culminerà in un importante vertice a New York a settembre. Allo stesso tempo, MSF esorta i governi del G7 a non cedere alle pressione delle lobby farmaceutiche perché queste istanze non vengano ignorate o compromesse, al vertice e successivamente. MSF auspica che il Governo italiano, che peraltro guiderà la prossima Presidenza G7, eserciti la propria leadership e coraggiosamente prenda una posizione chiara accanto al Governo francese per una seria politica di accesso e sostenibilità ai farmaci essenziali” dichiara Gabriele Eminente direttore generale di MSF Italia “L’innovazione si svuota di significato se le popolazioni che ne hanno bisogno non riescono ad accedervi. Un modo per conseguirla, potrebbe essere una sostanziale riduzione dei costi dei farmaci efficaci e di ultima generazione.”

Tante parole, ora i fatti


emergenza umanitariaConcluso ad Istanbul il primo vertice umanitario mondiale, le ong chiedono atti concreti per aiutare chi è colpito da crisi ed emergenze umanitarie. “Solo con una chiara volontà dei singoli Stati – dicono – si può pensare di contrastare fame, guerre e violenza”.