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Centrafrica dimenticato


L’attenzione del mondo su una delle più gravi crisi del pianeta, dopo la visita di Papa Francesco. Il servizio di Fabio Piccolino. “Si accendono i riflettori sulla Repubblica Centrafricana. L’attenzione è tutta per la visita di Papa Francesco nella capitale Bangui, scelta come tappa più significativa del suo viaggio in Africa. Quella in atto nel paese è stata definita la più grande crisi dimenticata del nostro tempo: due anni di guerra tra la coalizione di governo e ribelli Séléka hanno provocato 500 mila sfollati interni, mentre quasi tre milioni di persone necessitano di aiuti umanitari. “Vengo come pellegrino di pace e mi presento come apostolo di speranza”, ha detto il pontefice, che ha deciso di aprire qui la Porta Santa del Giubileo straordinario. La stessa speranza che per troppo tempo è rimasta l’unico appiglio per chi vive in questa terra martoriata. E che non vuole che una crisi umanitaria di queste proporzioni torni presto nell’oblio.”

Senza paura


Senza paura. Bruxelles torna pian piano alla normalità, dopo una settimana ad alta tensione per il rischio attentati in tutta la città. Ascoltiamo dalla capitale belga la testimonianza di Gabriele Lomonaco, funzionario delle istituzioni europee (sonoro)

L’altro Black Friday: la giornata del non acquisto


buynothingNegli Stati Uniti si festeggia il Black Friday: una giornata, quella del 27 novembre, interamente dedicata allo shopping più sfrenato. Si tratta, tradizionalmente, del momento che dà il via agli acquisti di Natale ed è accompagnato da offerte e sconti che durano una sola giornata.
Un’idea che sta prendendo piede in Europa e da quest’anno, anche in Italia.
Ai negozi presi d’assalto, le promesse di prezzi convenienti, e i siti di e-commerce che sfruttano i mezzi del web per mettere in mostra la propria merce, qualcuno ha pensato di contrastare questa rivendicazione del consumismo, contrapponendo il “Buy Nothing Day”, la giornata del non-acquisto.
Secondo i promotori, può diventare un  momento per abbandonare il desiderio di comprare e dedicarsi alla vita vera. Una particolare “disintossicazione” che prevede l’astensione dagli acquisti per tutta la giornata.
Il “Buy Nothing Day” non è solo una sfida alle regole del consumismo, ma mira a contrastare il Black Friday per combattere contro i grandi distributori che possono attuare tagli dei prezzi non competitivi, schiacciando le piccole imprese.
Con questa iniziativa, in ogni caso, si vogliono sensibilizzare le persone verso uno stile di vita meno votato al consumo, non solo per un giorno.
L’invito è quello di dedicare la giornata a sé stessi e agli altri, dedicandosi a quello che ci fa stare meglio, e di condividere la propria esperienza sui social network attraverso l’hashtag #BuyNothingDay.
Sul sito buynothingday.co.uk ci sono poi diverse proposte per trascorrere al meglio la Giornata del non-acquisto: dalla creazione delle “Shopping free zone” all’interno delle quali giocare, divertirsi, stare insieme ed ascoltare musica ai travestimenti da “Zombie shoppers” per andare a disturbare i clienti dei negozi.

Fukushima brasiliana


È stata definita così la tragedia ambientale che ha colpito il paese sudamericano: due dighe hanno ceduto, causando il riversamento nel Rio Doce di 60 milioni di metri cubi di sostanze inquinanti. Il fango tossico ha raggiunto l’Oceano Atlantico e potrebbe volerci un secolo per essere riassorbito.

Fermi tutti


Fermi tutti. È stata sospesa in Pakistan l’impiccagione di Abdul Basit, prigioniero con disabilità detenuto dal 2009 con l’accusa di omicidio. L’esecuzione si sarebbe dovuta svolgere oggi: secondo Amnesty International, l’uomo avrebbe perso l’uso delle gambe a causa delle condizioni disumane del carcere. Nell’ultimo anno nel Paese asiatico sono state giustiziate 299 persone.

Fermi tutti


Migliaia di migranti sono bloccati alle frontiere lungo la rotta balcanica, a causa delle restrizioni imposte negli ultimi giorni da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia. La denuncia arriva da Oxfam, che chiede la riapertura immediata dei confini a tutte le persone in arrivo dalla Grecia, per evitare un peggioramento della situazione umanitaria.

Bel tempo si spera


In vista della Conferenza di Parigi, crescono le adesioni alla marcia globale in tutto il mondo. Il servizio di Fabio Piccolino. “Il prossimo 30 novembre a Parigi si aprirà la Conferenza sul Clima, considerata da tempo l’ultima seria possibilità per cercare di mettere un freno ai cambiamenti climatici. Dopo gli attentati del 13 novembre tuttavia, le priorità sembrano essere altre: il summit si terrà in una Parigi blindatissima pronta a ribadire con forza il suo no al terrorismo e alla paura, spostando l’attenzione dai veri obiettivi dell’incontro: diminuire le emissioni per contenere il riscaldamento globale a due gradi Celsius entro la fine del secolo. 150 Capi di stato, responsabili del 90% delle emissioni del pianeta, daranno vita ad un vertice da cui di fatto, viene esclusa l’opinione pubblica: l’allerta massima in tutta la Francia infatti, vieta le manifestazioni che I gruppi ambientalisti stavano preparando da mesi.”

Il nostro futuro


Oggi è la giornata internazionale dell’infanzia e l’adolescenza. Numerose le iniziative in tutto il pianeta da parte di associazioni e ong per ricordare come i bambini meritano la possibilità di essere felici e sani, esplorare il loro mondo in modo sicuro e raggiungere il loro pieno potenziale.

Guarita l’ultima paziente di Ebola in Guinea. E’ una bambina di tre settimane


ebolaSi chiama Nubia ed ha solo tre settimane. E’ l’ultima paziente di Ebola in Guinea, nata nel Centro Ebola di Medici Senza Frontiere a Conakry da una paziente deceduta lo stesso giorno per la malattia.
Alla nascita Nubia è risultata positiva al test, ma ha risposto bene alle cure ricevute: si tratta della prima neonata a guarire dall’Ebola, e continuerà a ricevere supporto medico specialistico prima di tornare a casa.  Secondo Laurence Sailly, coordinatore MSF dell’emergenza in Guinea, “il paese ha iniziato un conto alla rovescia di 42 giorni e se non ci saranno nuovi casi fino ad allora, l’epidemia verrà ufficialmente dichiarata finita. Il governo e le comunità hanno lavorato duramente insieme a noi per arrivare a questo risultato. Ma dobbiamo restare vigili per eventuali nuovi casi, affinché tutto ciò che abbiamo costruito non venga distrutto.”
L’epidemia di Ebola ha colpito Guinea, Liberia e Sierra Leone. Secondi i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sono stati 11.300 decessi su quasi 29.000 casi,

Contare di più


Le ong internazionali chiedono che le persone con disabilità siano considerate come titolari di diritti umani in senso pieno come prevede la Convenzione adottata dall’Onu nel 2006. Maggiori risorse e attenzione che l’Unione Europea, dicono, deve garantire.