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Senza fine


A più di due mesi dagli attacchi aerei degli Stati Uniti, Medici senza frontiere aggiorna il bilancio delle vittime della strage all’ospedale afghano di Kunduz. Sono almeno 42 i morti, tra loro 14 membri dello staff, 24 pazienti e quattro parenti che fornivano assistenza.

Stessa aria


Tante ombre e poche luci per l’accordo alla Conferenza sul clima di Parigi. Il servizio di Fabio Piccolino. “Riduzione dei gas serra, protezione degli oceani, lotta alla desertificazione, tecnologie eco-compatibili: il vertice sul clima di Parigi raggiunge uno storico accordo per contrastare il riscaldamento globale. Associazioni e movimenti ambientalisti però, parlano di un risultato inferiore alle aspettative della vigilia. Secondo Legambiente, gli impegni presi sono insufficienti a contenere la crescita della temperatura entro i due gradi; per Greenpeace, se si vuole raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro la seconda metà del secolo, occorre azzerare quelle delle fonti fossili entro il 2050. Secondo Oxfam infine  si è fatto ben poco per riuscire a cambiare le condizioni di vita delle persone più povere e vulnerabili, le più esposte a fenomeni come l’innalzamento del livello dei mari, alluvioni e siccità.”

Un po’ di pace


Aperto a Damasco un ambulatorio gratuito per i profughi, in fuga dalle zone di guerra, che arrivano numerosi nella capitale della Siria. Ascoltiamo come funziona dalla voce del dottor Basem Battah, tra i promotori dell’iniziativa. “Tanta gente che scappa da posti pericolosi in questo tempo di guerra che ha perso tutto, il lavoro, le case, ha bisogno di un piccolo aiuto per continuare la vita normale. E’ la salute la prima necessità e per questo abbiamo scelto di realizzare un presidio medico gratuito. Noi abbiamo scelto Damasco perché la gente che scappa a Damasco chiede la pace e la maggior parte di queste persone sono bambini, sono donne e chiedono la pace.”

La strage silenziosa


Secondo l’Organizzazione Onu per le migrazioni, da gennaio di quest’anno oltre 700 bambini hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa in mare. Lo sdegno di associazioni e ong: “La stessa Unione che trova sempre risorse per bombardare, non riesci a recuperare i soldi per salvare vittime innocenti”.

Disuguaglianza climatica


È il nome del nuovo rapporto di Oxfam sull’ambiente, presentato alla Conferenza in corso a Parigi. Dai dati emerge che il 10% della popolazione più ricca del pianeta è responsabile del 50% delle emissioni di anidride carbonica, mentre i Paesi poveri sono le prime vittime di alluvioni, siccità e altri cataclismi legati al riscaldamento globale.

Africtivistes


Africtivistes. È il nome della la Lega dei blogger e dei cyber-attivisti africani per la democrazia nata a Dakar. La rete coinvolge 35 paesi uniti dall’impegno in favore della democrazia partecipativa da promuovere attraverso la tecnologia. Parole d’ordine: trasparenza, diritto all’informazione e lotta alla corruzione.

Tira una brutta aria


La conferenza sul clima di Parigi va avanti tra paradossi e passi falsi. Finora troppi gli interessi e le differenze delle nazioni coinvolte per trovare un accordo che possa centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e limitare entro i due gradi centigradi l’aumento della temperatura. Dalla capitale francese il giudizio di Maria Grazia Midulla del Wwf.

Sotto terra


È partito a Londra il processo contro la African Minerals Limited, multinazionale accusata di land grabbing in Sierra Leone. Tra il 2010 e il 2012 centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare i villaggi a causa dell’ampliamento degli impianti di estrazione; per difendere gli interessi dell’azienda mineraria inoltre, la polizia avrebbe commesso abusi contro i contadini.

In allerta


Oggi è la Giornata mondiale per la lotta all’Aids, che nell’ultimo anno è tornato a crescere. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità infatti, nel 2014 ci sono stati nel mondo oltre 140 mila nuovi casi di infezione da Hiv, di cui 30 mila nella sola Unione europea. In Italia il numero è rimasto stabile, ma 7 malati su 10 non sanno di essere sieropositivi.

Centrafrica dimenticato


L’attenzione del mondo su una delle più gravi crisi del pianeta, dopo la visita di Papa Francesco. Il servizio di Fabio Piccolino. “Si accendono i riflettori sulla Repubblica Centrafricana. L’attenzione è tutta per la visita di Papa Francesco nella capitale Bangui, scelta come tappa più significativa del suo viaggio in Africa. Quella in atto nel paese è stata definita la più grande crisi dimenticata del nostro tempo: due anni di guerra tra la coalizione di governo e ribelli Séléka hanno provocato 500 mila sfollati interni, mentre quasi tre milioni di persone necessitano di aiuti umanitari. “Vengo come pellegrino di pace e mi presento come apostolo di speranza”, ha detto il pontefice, che ha deciso di aprire qui la Porta Santa del Giubileo straordinario. La stessa speranza che per troppo tempo è rimasta l’unico appiglio per chi vive in questa terra martoriata. E che non vuole che una crisi umanitaria di queste proporzioni torni presto nell’oblio.”