La conferenza sul clima di Parigi va avanti tra paradossi e passi falsi. Finora troppi gli interessi e le differenze delle nazioni coinvolte per trovare un accordo che possa centrare l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e limitare entro i due gradi centigradi l’aumento della temperatura. Dalla capitale francese il giudizio di Maria Grazia Midulla del Wwf.
Sotto terra
È partito a Londra il processo contro la African Minerals Limited, multinazionale accusata di land grabbing in Sierra Leone. Tra il 2010 e il 2012 centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare i villaggi a causa dell’ampliamento degli impianti di estrazione; per difendere gli interessi dell’azienda mineraria inoltre, la polizia avrebbe commesso abusi contro i contadini.
In allerta
Oggi è la Giornata mondiale per la lotta all’Aids, che nell’ultimo anno è tornato a crescere. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità infatti, nel 2014 ci sono stati nel mondo oltre 140 mila nuovi casi di infezione da Hiv, di cui 30 mila nella sola Unione europea. In Italia il numero è rimasto stabile, ma 7 malati su 10 non sanno di essere sieropositivi.
Centrafrica dimenticato
L’attenzione del mondo su una delle più gravi crisi del pianeta, dopo la visita di Papa Francesco. Il servizio di Fabio Piccolino. “Si accendono i riflettori sulla Repubblica Centrafricana. L’attenzione è tutta per la visita di Papa Francesco nella capitale Bangui, scelta come tappa più significativa del suo viaggio in Africa. Quella in atto nel paese è stata definita la più grande crisi dimenticata del nostro tempo: due anni di guerra tra la coalizione di governo e ribelli Séléka hanno provocato 500 mila sfollati interni, mentre quasi tre milioni di persone necessitano di aiuti umanitari. “Vengo come pellegrino di pace e mi presento come apostolo di speranza”, ha detto il pontefice, che ha deciso di aprire qui la Porta Santa del Giubileo straordinario. La stessa speranza che per troppo tempo è rimasta l’unico appiglio per chi vive in questa terra martoriata. E che non vuole che una crisi umanitaria di queste proporzioni torni presto nell’oblio.”
Senza paura
Senza paura. Bruxelles torna pian piano alla normalità, dopo una settimana ad alta tensione per il rischio attentati in tutta la città. Ascoltiamo dalla capitale belga la testimonianza di Gabriele Lomonaco, funzionario delle istituzioni europee (sonoro)
L’altro Black Friday: la giornata del non acquisto
Negli Stati Uniti si festeggia il Black Friday: una giornata, quella del 27 novembre, interamente dedicata allo shopping più sfrenato. Si tratta, tradizionalmente, del momento che dà il via agli acquisti di Natale ed è accompagnato da offerte e sconti che durano una sola giornata.
Un’idea che sta prendendo piede in Europa e da quest’anno, anche in Italia.
Ai negozi presi d’assalto, le promesse di prezzi convenienti, e i siti di e-commerce che sfruttano i mezzi del web per mettere in mostra la propria merce, qualcuno ha pensato di contrastare questa rivendicazione del consumismo, contrapponendo il “Buy Nothing Day”, la giornata del non-acquisto.
Secondo i promotori, può diventare un momento per abbandonare il desiderio di comprare e dedicarsi alla vita vera. Una particolare “disintossicazione” che prevede l’astensione dagli acquisti per tutta la giornata.
Il “Buy Nothing Day” non è solo una sfida alle regole del consumismo, ma mira a contrastare il Black Friday per combattere contro i grandi distributori che possono attuare tagli dei prezzi non competitivi, schiacciando le piccole imprese.
Con questa iniziativa, in ogni caso, si vogliono sensibilizzare le persone verso uno stile di vita meno votato al consumo, non solo per un giorno.
L’invito è quello di dedicare la giornata a sé stessi e agli altri, dedicandosi a quello che ci fa stare meglio, e di condividere la propria esperienza sui social network attraverso l’hashtag #BuyNothingDay.
Sul sito buynothingday.co.uk ci sono poi diverse proposte per trascorrere al meglio la Giornata del non-acquisto: dalla creazione delle “Shopping free zone” all’interno delle quali giocare, divertirsi, stare insieme ed ascoltare musica ai travestimenti da “Zombie shoppers” per andare a disturbare i clienti dei negozi.
Fukushima brasiliana
È stata definita così la tragedia ambientale che ha colpito il paese sudamericano: due dighe hanno ceduto, causando il riversamento nel Rio Doce di 60 milioni di metri cubi di sostanze inquinanti. Il fango tossico ha raggiunto l’Oceano Atlantico e potrebbe volerci un secolo per essere riassorbito.
Fermi tutti
Fermi tutti. È stata sospesa in Pakistan l’impiccagione di Abdul Basit, prigioniero con disabilità detenuto dal 2009 con l’accusa di omicidio. L’esecuzione si sarebbe dovuta svolgere oggi: secondo Amnesty International, l’uomo avrebbe perso l’uso delle gambe a causa delle condizioni disumane del carcere. Nell’ultimo anno nel Paese asiatico sono state giustiziate 299 persone.
Fermi tutti
Migliaia di migranti sono bloccati alle frontiere lungo la rotta balcanica, a causa delle restrizioni imposte negli ultimi giorni da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia. La denuncia arriva da Oxfam, che chiede la riapertura immediata dei confini a tutte le persone in arrivo dalla Grecia, per evitare un peggioramento della situazione umanitaria.
Bel tempo si spera
In vista della Conferenza di Parigi, crescono le adesioni alla marcia globale in tutto il mondo. Il servizio di Fabio Piccolino. “Il prossimo 30 novembre a Parigi si aprirà la Conferenza sul Clima, considerata da tempo l’ultima seria possibilità per cercare di mettere un freno ai cambiamenti climatici. Dopo gli attentati del 13 novembre tuttavia, le priorità sembrano essere altre: il summit si terrà in una Parigi blindatissima pronta a ribadire con forza il suo no al terrorismo e alla paura, spostando l’attenzione dai veri obiettivi dell’incontro: diminuire le emissioni per contenere il riscaldamento globale a due gradi Celsius entro la fine del secolo. 150 Capi di stato, responsabili del 90% delle emissioni del pianeta, daranno vita ad un vertice da cui di fatto, viene esclusa l’opinione pubblica: l’allerta massima in tutta la Francia infatti, vieta le manifestazioni che I gruppi ambientalisti stavano preparando da mesi.”