In fuga. Più di novantamila persone scappano dalle violenze dell’Isis nella provincia irachena di Anbar. Secondo le Nazioni Unite la priorità è portare assistenza alle persone che stanno fuggendo: cibo, acqua e riparo. Dall’inizio del 2014 sono 2,7 milioni gli sfollati all’interno del Paese.
Intorno al boia
Intorno al boia. Negli Stati Uniti continua il dibattito sulla pena di morte, tra sostenitori e boicottaggi. Il servizio è di Fabio Piccolino.
L’Oklahoma utilizzerà l’azoto per eseguire le condanne a morte. La decisione è stata presa in seguito alla crescente difficoltà nel reperire i farmaci letali dopo il boicottaggio di alcune aziende farmaceutiche europee.
L’inalazione del gas da parte del condannato è una delle alternative possibili in assenza dell’iniziezione letale; per lo stesso motivo, lo Utah ha ripristinato il plotone di esecuzione mentre il Tennesse la sedia elettrica.
Negli Stati Uniti che sembrano non preoccuparsi del giudizio della comunità internazionale sul tema delle esecuzioni capitali, fa discutere il caso dei genitori di Martin Richard, il bambino di otto anni morto durante l’attentato alla maratona di Boston nel 2013, che hanno chiesto che non sia applicata la pena di morte per uno dei colpevoli della tragedia.
Ttip, no grazie
Domani in tutto il mondo è la giornata di mobilitazione contro il Trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti. Diverse le iniziative promosse da associazioni e ong. Ai nostri microfoni le richieste di Monica Di Sisto del comitato promotore.
Sos contagio
Un’epidemia di colera scoppiata in Mozambico ha colpito anche le città al confine con lo Zimbabwe. Nella zona si contano numerosi cumuli di immondizia che vengono lasciati incustoditi in molte discariche improvvisate. E i bambini, non avendo idea del pericolo, continuano a giocarci dentro: la ricetta perfetta per ottenere un disastro.
Cartellino rosso
Oltre 47.000 morti dal 2007 ad oggi: è il prezzo che il Brasile sta pagando per la “pacificazione” delle favelas in vista dei Mondiali di calcio prima e delle Olimpiadi poi. Il contrasto alla criminalità si è trasformato rapidamente in violazione dei diritti umani, scatenando proteste in tutto il Paese.
#BringBackOurGirls
Un anno dopo il rapimento delle 276 studentesse nigeriane da parte del gruppo estremista Boko Haram, il mondo si mobilita con una serie di iniziative per combattere il terrorismo. 57 di loro riuscirono a fuggire, ma da allora delle altre 219 ragazze non si sa più nulla.
Emergenza Yemen
Dall’inizio dei bombardamenti oltre 600 morti e 1.800 feriti. Il servizio di Fabio Piccolino. Nello Yemen è in corso una vera crisi umanitaria. Dall’inizio dei bombardamenti ad opera dell’Arabia Saudita, partiti lo scorso 26 marzo, il bilancio è di 600 persone uccise e 1800 feriti. Un resoconto che per l’Organizzazione Mondiale della Sanità è ancora più grave se si considera che due terzi della popolazione yemenita era a rischio malnutrizione già prima dell’intervento saudita. Unicef ha denunciato l’uccisione di 77 bambini dall’inizio del conflitto, auspicando misure di sicurezza più efficaci per scuole ed ospedali. Le Nazioni Unite hanno chiesto una pausa umanitaria immediata che consenta di distribuire gli aiuti ed aiutare la popolazione in stato di necessità, in una situazione che sta degenerando giorno per giorno: secondo Oxfam i prezzi dei beni di prima necessità sono raddoppiati e il costo della benzina quadruplicato.
Fine della storia
All’università di Città del Capo è stata rimossa la statua di Cecil Rhodes, magnate delle miniere e politico britannico simbolo del passato coloniale e razzista del Sudafrica. Gli studenti, che avevano protestato a lungo chiedendone l’abbattimento, hanno festeggiato con canti e balli.
Mai più
Ventuno anni fa il Rwanda viveva il suo olocausto: in cento giorni la furia genocida degli Hutu massacrò un milione di tutsi. Una delle pagine più drammatiche della storia africana. La testimonianza di Valens Musa-bye-mungu che all’epoca dell’eccidio aveva dieci anni.
Svolta verde
L’India corre ai ripari contro l’inquinamento. Il governo ha lanciato un nuovo indice della qualità dell’aria e parlato di regole per lo smaltimento dei rifiuti e di misure per la riduzione delle emissioni e del traffico automobilistico. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, New Delhi è la città più inquinata del mondo.