Silenzio assordante. In Brasile aumentano i casi di aborto clandestino. Ma la politica sembra non accorgersene. Il servizio di Fabio Piccolino.
Le elezioni in Brasile si decideranno al ballottaggio del 26 ottobre.
Ma che a guidare il paese per i prossimi quattro anni sia il moderato Aecio Neves o la presidente in carica Dilma Rousseff, sembra che il problema dell’aborto rimarrà ancora senza soluzione.
Nessuno dei candidati infatti ha intenzione di modificare la normativa che rende illegale l’interruzione di gravidanza.
Prima delle elezioni, molte persone hanno manifestato chiedendo una nuova legge che ponga fine al fenomeno allarmante degli aborti clandestini, che nel solo 2013 hanno riguardato circa 700 mila donne brasiliane e che secondo l’organizzazione mondiale della Sanità, uccide una donna ogni due giorni.
Land grabbing, la Cambogia chiede giustizia
Dal 2000 ad oggi, 770 mila persone, pari al 6% della popolazione della Cambogia, sono state sfrattate per fare posto a piantagioni di gomma o canna da zucchero.
E’ il fenomeno del “land grabbing”, che nel paese asiatico ha provocato la confisca di 10 milioni di acri di terreno, riassegnati ad investitori stranieri.
L’avvocato Richard Rogers ha presentato una denuncia alla Corte Penale Internazionale dell’Aia, per chiedere che al fine di vedere che questi allontanamenti di massa siano considerati un crimine contro l’umanità.
Secondo Rogers “chi ha opposto resistenza è stato oppresso, soggetto a violenza e ingiustamente perseguito. Le violazioni dei diritti umani sono enormi “.
Bocciato
Soddisfazione per l’Arci dopo la decisione della Commissione Cultura del Parlamento Europeo di bloccare la candidatura di Tibor Navracsics a Commissario dell’Unione per la Cultura, l’Educazione, i Giovani e la Cittadinanza. Al dirigente del partito reazionario al potere in Ungheria che ha posto limitazioni alla libertà di stampa, di espressione, di opinione e che ha chiare posizioni di stampo razzista, non è stato considerato idoneo a ricoprire quel ruolo.
Usa arcobaleno
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto i ricorsi contro il matrimonio gay presentati in cinque diversi Stati dove le unioni sono consentite. Il pronunciamento del tribunale rappresenta una vittoria dei movimenti per i diritti degli omosessuali e apre la strada alla discussione su una legislazione nazionale.
Dalla crisi alla catastrofe
Nel Sud Sudan devastato dalla guerra, oltre due milioni di persone devono fronteggiare una grave insicurezza alimentare. Oxfam lancia l’appello: le agenzie umanitarie, le nazioni Unite, la comunità internazionale e le parti in conflitto devono fare il possibile per evitare che la situazione, già fragile, precipiti irrimediabilmente.
Nemici dello Stato
Così vengono definiti coloro che in Uzbekistan cercano la verità, sbugiardando il regime. La denuncia in un rapporto di Human Rights Watch che racconta degli arresti, delle pessime condizioni di prigionia e delle torture subite da sostenitori dei diritti umani, giornalisti e politici lasciati per decenni dietro le sbarre.
Promesse tradite
Le potenze mondiali non rispettano i patti sul clima, costringendo i governi dei paesi sub-sahariani a sottrarre risorse all’istruzione e alla sanità. Ad evidenziarlo è una ricerca inglese: dopo il vertice Onu di Copenaghen del 2009 infatti, i paesi industrializzati avrebbero dovuto contribuire alla lotta alla povertà, permettendo ad Etiopia e Tanzania di fare la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici.
Cimitero Mediterraneo
Sono 3.072 gli immigrati morti solo nel 2014. A riferirlo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Il servizio di Fabio Piccolino.
L’Europa è la destinazione più pericolosa per gli immigrati irregolari: ad affermarlo è uno studio dell’ Organizzazione internazionale per le migrazioni.
I dati sono drammatici: nel 2014 sono morte oltre tremila persone nel Mediterraneo, il doppio rispetto al 2011, anno delle primavere arabe. Il numero è ancora più impressionante se consideriamo che fra tutte le persone che nel mondo hanno perso la vita cercando di migrare, le vittime del Mediterraneo rappresentano il 75% del totale, per lo più provenienti da Africa e Medio Oriente.
Per William Swing, presidente dell’Oim, ” è giunto il momento che la comunità internazionale si impegni a fermare questa violenza contro migranti disperati”.
Occupy Central
Ad Hong Kong migliaia di persone in piazza contro il governo di Pechino. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Diritti salvi
Si è svolto ieri senza incidenti il gay pride di Belgrado. L’evento non si svolgeva dal 2010, quando l’opposizione di alcuni gruppi omofobi aveva causato violenti scontri. La manifestazione rappresenta un test importante per la Serbia, che vuole dimostrare di saper rispettare i diritti di tutti i suoi cittadini.