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Escalation preoccupante in Sudan: un ostacolo agli aiuti umanitari


Escalation preoccupante

La crescita della violenza in Sudan non farà altro che ostacolare la risposta umanitaria alle persone che hanno bisogno di aiuto in tutto il Paese e ritardare la stabilità e delle soluzioni per i milioni di persone in fuga nella regione. Lo dice l’Agenzia Onu per i rifugiati che auspica una distensione della situazione

Migranti, decine di organizzazioni protestano oggi a Roma contro il “Decreto Cutro”


Invertire la rotta

Oggi a Roma la manifestazione promossa da Tavolo Asilo e decine di altre organizzazioni per i diritti di rifugiati e migranti per chiedere il ritiro del cosiddetto “Decreto Cutro”, e in particolare della revoca della protezione speciale.
Si tratta – spiegano – di provvedimenti del tutto inadatti a gestire la crisi nel Mediterraneo ma che piuttosto renderanno sempre più difficile il soggiorno regolare e una positiva integrazione in Italia.

Migranti, sono 441 le vite perse nel Mediterraneo da inizio anno: è il numero più alto dal 2017


Mare di sangue

Dall’inizio dell’anno sono state 441 le vite perse nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa: è il numero più alto registrato dal 2017. “Con più di 20.000 decessi registrati su questa rotta dal 2014, temo che queste morti si siano normalizzate”, ha detto Antonio Vitorino, capo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni dell’Onu.

Terremoto Turchia-Siria, due mesi dopo: allarme di Unicef sul supporto umanitario ai bambini


Le conseguenze del sisma

A due mesi dal terremoto in Turchia e Siria, due milioni e mezzo di bambini hanno bisogno di supporto umanitario. Il servizio di Fabio Piccolino.

Due mesi dopo i terremoti che hanno colpito Turchia e Siria, due milioni e mezzo di bambini hanno ancora bisogno di supporto umanitario e sono a rischio di cadere in povertà, lavoro minorile o matrimoni precoci.
L’allarme arriva dall’Unicef che ha spiegato come al centro degli interventi sul territorio ci sia innanzitutto il ripristino dell’attività scolastica: dei circa 4 milioni di bambini iscritti a scuola nelle aree colpite, circa un milione e mezzo hanno ripreso l’istruzione, mentre altri 250.000 hanno continuato a studiare dopo essersi trasferiti altrove nel Paese.