Quale piano
Amref ha realizzato un’indagine che indica le priorità per l’Africa secondo gli italiani. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Secondo l’indagine di Ipsos per Amref, solo il 12% degli italiani ha sentito parlare del “Piano Mattei per l’Africa” e ne ricorda il contenuto. Per gli intervistati i soli aiuti economici non bastano e dovrebbero concentrarsi innanzitutto sull’obiettivo di garantire l’accesso alle cure sanitarie, costruire infrastrutture scolastiche, migliorare il settore agricolo e contrastare la malnutrizione.
Guglielmo Micucci, direttore di Amref, afferma che l’organizzazione vigilerà attentamente affinché il Piano non sia incentrato solo sui temi dell’immigrazione e della scarsità di risorse energetiche: non un Piano per l’Africa, ma con l’Africa.
Raid israeliano sul campo profughi di Jabalia: per l’Onu potrebbe essere un crimine di guerra
Un’altra carneficina
L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato che l’attacco aereo israeliano sul campo di Jabalia potrebbe costituire un crimine di guerra. Unicef ha ricordato che i campi profughi, gli insediamenti per gli sfollati interni e i civili che li abitano sono tutti protetti dal diritto internazionale umanitario. Le persone uccise sarebbero 195.
Gaza, Medici senza frontiere: “Fuori uso l’unico ospedale pubblico per malati di cancro”
Duro colpo
Da ieri ha smesso di funzionare l’ospedale dell’amicizia turco-palestinese, l’unica struttura della Striscia di Gaza dove vengono curati i malati di cancro, a causa della mancanza di carburante e dei diversi attacchi che lo hanno colpito. Lo dice Medici Senza Frontiere che continua ad invocare il rispetto dei presidi sanitari.
Unicef: nella Striscia di Gaza un bambino rimane ucciso o ferito ogni 3 minuti
Inferno quotidiano
Nella Striscia di Gaza un bambino rimane ucciso o ferito ogni 3 minuti: sono 9.700 dall’inizio dell’escalation tra Hamas e Israele. Lo dice Unicef che ha ricordato che 12 dei 35 ospedali della Striscia sono stati bombardati, insieme a 221 scuole.
Quel mondo dimenticato al confine Sudan-Ciad: la testimonianza di Diego Regosa (Coopi)
Mondo dimenticato
50 mila persone in fuga dalla crisi in Sudan vivono da mesi accampate al confine del Ciad, senza assistenza né servizi di base.
Ascoltiamo Diego Regosa di Coopi.
“Nella guerra Israele-Hamas sono almeno 29 i giornalisti morti”
Sangue innocente
Sono almeno 29 gli operatori dell’informazione morti finora nella guerra tra Israele e Hamas. Lo dice il Comitato per la protezione dei giornalisti secondo cui le ultime tre settimane sono state il periodo più sanguinoso degli ultimi decenni per i cronisti che si occupano dei conflitti.
Appello di Oxfam all’Onu e al governo italiano: “Consentire l’ingresso a Gaza di cibo, acqua e carburante”
L’incubo della guerra
“In questo momento la mancanza di cibo viene usata come arma contro i civili di Gaza, ridotti ormai allo stremo”. Lo dice Oxfam, che rivolge un appello urgente al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e al governo italiano perché sia consentito l’ingresso di cibo, acqua, carburante e altri beni di prima necessità.
Aoi e Amnesty denunciano i crimini di guerra a Gaza: “Bloccare subito questa punizione collettiva sui civili”
Proteggere la popolazione civile
Aoi e Amnesty International denunciano i crimini di guerra nella striscia di Gaza e chiedono che si fermino gli attacchi indiscriminati alla popolazione civile, nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Ascoltiamo Silvia Stilli, portavoce di AOI.
Gaza, ospedali vicini al collasso: appello urgente di ActionAid alla comunità internazionale
Agire ora
ActionAid ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale per far arrivare a Gaza aiuti in carburante, essenziale per far funzionare i generatori. Mentre gli ospedali sono sull’orlo di rimanere senza corrente, infatti, le vite dei pazienti, compresi i neonati e gli anziani, sono in grave pericolo.
Dall’Iran: dichiarata la morte cerebrale per Armita Geravand, due giornalisti condannati per aver seguito il caso Mahsa Amini
Coma irreversibile
E’ stata dichiarata la morte cerebrale per Armita Geravand, la ragazza di sedici anni che in Iran è stata picchiata dalla polizia morale per non aver indossato il velo. Intanto due giornalisti incarcerati per aver seguito la vicenda della morte di Mahsa Amini, sono stati condannati rispettivamente a sei e sette anni di prigione.