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Mesi neri


Secondo il Report annuale di Human Right Watch, quello appena trascorso è stato l’anno più buio per i diritti umani in Cina dal massacro di piazza Tienanmen. L’autoritarismo del governo si è manifestato in particolare attraverso la repressione delle minoranze etniche e con il pugno duro contro i manifestanti di Hong Kong. Lo studio cita inoltre la gestione della pandemia da Coronavirus.

E Bolsonaro guarda dall’altra parte


Il Brasile non ha ancora fornito i dettagli del piano per la vaccinazione contro il Covid-19 mentre nel paese il numero di contagi sta raggiungendo cifre record. Un ritardo che sta mettendo in mostra tutti i limiti della sanità pubblica, aumentando le disparità sociali. Nel frattempo il presidente Bolsonaro continua a dichiararsi scettico riguardo ai rimedi per affrontare la pandemia.

La spedizione della solidarietà


Per aiutare i profughi in Bosnia scende in campo la Caritas. Il servizio di Fabio Piccolino.

La situazione nel campo profughi di Lipa, in Bosnia, continua ad essere disastrosa, dopo l’incendio che lo scorso 23 dicembre ha distrutto la struttura, costringendo circa un migliaio di persone, provenienti prevalentemente da Afghanistan, Bangladesh e Pakistan, a sopravvivere in condizioni climatiche estreme, con temperature che di notte arrivano fino a venti gradi sottozero.

Per cercare di aiutare queste persone, prive di acqua, elettricità e servizi igienici adeguati, Caritas Ambrosiana, Caritas Italiana, Ipsia hanno fatto arrivare sul posto sei camion carichi di legna da ardere, organizzando contestualmente una raccolta fondi, mentre sono partite altre iniziative di solidarietà in tutta Europa. Soluzioni tampone a cui però occorre affiancare urgentemente un intervento risolutivo.

Imposizioni turche


Migliaia di studenti in Turchia stanno manifestando contro la nomina del nuovo rettore dell’Università di Istanbul da parte del presidente Erdogan. Secondo gli attivisti, si tratterebbe di un nuovo tentativo del governo di limitare le libertà; l’ateneo è infatti famoso per aver promosso cause progressiste e ha sempre eletto democraticamente i suoi rettori.

Vietato manifestare


“Liberate subito le persone arrestate ad Hong Kong”: è la presa di posizione dell’Unione Europea contro il fermo di oltre 50 attivisti pro-democrazia incriminati per aver violato la nuova legge sulla sicurezza nazionale. Un’azione che secondo la Ue  rappresenta un messaggio preciso: “Il pluralismo politico nella regione non è più tollerato”.

In pericolo


La situazione dei migranti in transito in Bosnia e Erzegovina è insostenibile: lo denuncia Caritas Italiana che teme il rischio di una catastrofe umanitaria. Alla già precaria condizione dei richiedenti asilo infatti si aggiungono sia il peggioramento delle condizioni meteo, che i continui trasferimenti in strutture dove mancano le condizioni minime per una sopravvivenza dignitosa.

Al freddo


L’inverno in Afghanistan rappresenta una dura minaccia per i bambini. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Oltre 300 mila bambini in Afghanistan sono senza abbigliamento invernale e riscaldamento adeguato per fronteggiare l’inverno, in un paese dove le temperature possono arrivare fino a -27 gradi nelle zone più fredde.

È l’allarme lanciato da Save The Children per una situazione che rimarrà critica almeno fino al mese di marzo. Con le scuole chiuse a causa della pandemia da Coronavirus, per molti minori unica fonte di calore durante l’inverno, e le case distrutte dal lungo conflitto, per centinaia di migliaia di persone l’arrivo della stagione fredda rappresenta una minaccia un più alla sopravvivenza. La situazione più critica è per chi è costretto a vivere nei campi, dove si rischiano fame e malattie, compreso il Covid-19.

Senza libertà


Si è aperto a Shenzen, in Cina, il processo contro dieci attivisti pro-democrazia accusati di aver tentato di fuggire da Hong Kong in motoscafo durante un’azione repressiva del governo nello scorso agosto. Gli imputati subiscono le conseguenze della nuova legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino per limitare le manifestazioni di dissenso.

Ordinaria ingiustizia


L’Arabia Saudita ha condannato una delle più importanti esponenti per i diritti delle donne per le sue battaglie di libertà. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Loujain Al-Hathloul, una delle più importanti attiviste per i diritti delle donne in Arabia Saudita, è stata condannata a 6 anni di reclusione con l’accusa di terrorismo. La 31enne si trova già in carcere per le sue battaglie, come quella per permettere alle donne del Regno di guidare un’autovettura. E anche durante la detenzione ha portato avanti le proprie idee attraverso scioperi della fame, denunciando il sistema giuridico e penale, spesso pagandone le conseguenze in termini di abusi e violenze.

Secondo Human Rights Watch questa condanna equivale a dichiarare al mondo che l’attivismo per i diritti delle donne è un atto di terrorismo. Si tratta di un’ipocrisia incredibilmente forte.