Inaccettabile violenza. Le mutilazioni genitali femminili continuano ad essere una piaga che colpisce oltre 200 milioni di donne nel mondo. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Almeno 200 milioni di ragazze e donne nel mondo hanno subito mutilazioni genitali. Lo dice l’Unicef che spiega come a causa della pandemia altre 2 milioni di ragazze potrebbero essere a rischio entro il 2030.
La probabilità di subire questa pratica aumenta quando le ragazze non possono accedere a servizi vitali, scuole e reti di comunità: per questo l’organizzazione chiede di “garantire l’accesso delle donne all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’occupazione” così da “permettere loro di contribuire a un equo sviluppo sociale ed economico”.
Dodici migranti morti di freddo: la tragedia al confine Grecia-Turchia
Trattamento disumano. Dodici migranti sono morti di freddo al confine tra Grecia e Turchia, dopo essere stati respinti dalle guardie di frontiera greche mentre tentavano di entrare nel Paese. Secondo il ministro dell’interno turco sarebbero stati privati di tutto quello avevano, inclusi gli indumenti per proteggersi dalle temperature gelide.
L’Italia manda 4 milioni di vaccini in Siria
Lotta al virus: 4 milioni di dosi di vaccino Johnson & Johnson partite dall’Italia sono arrivate nei giorni scorsi in Siria attraverso il sistema Covax. L’iniziativa fa parte del progetto dell’Unione Europea per fornire supporto umanitario al Paese e raggiungere l’obiettivo del 70% di persone vaccinate contro il Covid-19 entro la metà dell’anno.
Myanmar, lo sciopero silenzioso contro la dittatura
Sciopero silenzioso. Strade vuote, negozi chiusi e striscioni contro la dittatura: è il modo in cui si è protestato ieri in Myanmar per l’anniversario del colpo di stato. In molti sono scesi in piazza, rischiando di essere arrestati.
No alla guerra Russia-Ucraina: la petizione di Tavola della Pace
Mai più guerra in Europa. Tavola della Pace ha lanciato una petizione su change.org per dire no ad un possibile conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo l’organizzazione, l’unione Europea deve costruire condizioni di pace e sicurezza anche attraverso un reale processo di disarmo. “Non c’è alcuna possibilità – spiegano – di difendere i diritti umani o di risolvere le crisi muovendo carri armati e soldati”.
La guerra dei bambini soldato: la denuncia in Yemen
Infanzia negata. Il conflitto in corso da sette anni in Yemen vede anche la partecipazione di migliaia di bambini soldato. Il servizio è di Fabio Piccolino.
Sono stati quasi 2000 i bambini soldato uccisi in battaglia durante la guerra in Yemen, tra gennaio 2020 e maggio 2021. Reclutati nelle scuole, nei campi estivi e nelle moschee, hanno età comprese tra i 10 e i 17 anni e sono addestrati e utilizzati nel conflitto soprattutto dai ribelli Huthi.
A denunciarlo il Rapporto degli esperti dell’Onu per il Consiglio di Sicurezza, da cui emergono anche casi di violenza sessuale sui minori e le numerose vittime civili provocate dalle bombe lanciate durante i raid aerei.
Myanmar, un anno dopo il golpe militare
Un anno dopo. A dodici mesi dal colpo di stato militare in Myanmar sono stati oltre 1400 i manifestanti uccisi, 11 mila le persone arrestate più di 8000 delle quali ancora in carcere. Lo denuncia Amnesty International che sottolinea come la vita di milioni di persone sia messa in pericolo dall’insicurezza economica e dalla crisi sanitaria.
Salute, tra diritto e disuguaglianza: il virus globale
Virus globale. La sfida mondiale alla pandemia ha reso ancora più evidenti i limiti, le contraddizioni e le disuguaglianze sulla tutela per la salute di tutti. E’ il tema di un incontro online organizzato ieri da Amref. Ascoltiamo la presidente Paola Crestani.
Porrajmos, un video per non dimenticare il tragico sterminio
La memoria per il presente. L’associazione Chi rom e chi no ricorda con un video il Porrajmos, lo sterminio di mezzo milione di romanì durante il nazi-fascismo. Ascoltiamo la voce di Mersiana Jasari e Gennaro Spinelli.
Unicef: oltre 635 milioni di studenti colpiti dalla chiusura delle scuole
Danni incalcolabili: più di 635 milioni di studenti nel mondo sono colpiti dalla chiusura totale o parziale delle scuole. Lo dice l’Unicef che spiega come, dopo due anni dall’inizio dell’emergenza, gli studenti abbiano bisogno di un supporto intensivo per recuperare l’istruzione persa e ricostruire la salute mentale e fisica dei bambini.