Actionaid e Openpolis denunciano le gravi conseguenze prodotte dal decreto sicurezza. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Spariti i piccoli centri per l’accoglienza diffusa. Mancano i fondi per i servizi di integrazione. Bandi deserti. È la fotografia scattata dal rapporto “la sicurezza dell’esclusione. Centri d’Italia 2019” realizzato da Actionaid e Openpolis e che rivela gli effetti dei cambiamenti prodotti dal decreto sicurezza del primo governo Conte sul sistema di accoglienza gestito dalle prefetture. Una trasformazione negativa che cambia anche il ruolo del terzo settore che passa da una funzione di sussidiarietà e sostegno a una destinata al controllo dei migranti. Ridotti anche drasticamente gli importi a disposizione per la gestione dei centri e quindi le possibilità di integrazione: dai corsi di italiano all’assistenza psicologica o la mediazione culturale. Servizi che le nuove tariffe non riescono a coprire. La chiusura dei piccoli centri comporta così l’interruzione di percorsi di inserimento sociale e lavorativo già avviati in molte città con aumento di marginalità e ritorno alla strada per molti rifugiati e richiedenti asilo.
Acqua, bene pubblico
Stop all’ingresso dei privati nella gestione idrica del Sud Italia. Lo stabilisce la Legge di Stabilità. Si tratta di un primo timido segnale per frenare il processo di privatizzazione di questi ultimi anni, ma l’allarme non è superato. Ascoltiamo Paolo Carsetti del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua. (sonoro)
Il mare ringrazia
Dal 1 gennaio è scattata la messa a bando dei prodotti cosmetici da risciacquo contenenti microplastiche. Un grande risultato per Legambiente. L’Italia, dopo il divieto di produzione delle buste della spesa, dei sacchetti ultraleggeri, dei cotton fioc in plastica non compostabile, si conferma in prima linea nella lotta al marinelitter.
La Sea Watch torna in mare
Il giudice del tribunale civile di Palermo ha disposto il dissequestro amministrativo della nave della ong capitanata da Carola Rakete che era bloccata da oltre cinque mesi al porto di Licata per via del decreto sicurezza bis. Rimangono ancore ferme le due natanti di Mediterranea, il veliero Alex e la Mar Jonio.
I soliti tagli
Mai come ora lo stato della cooperazione italiana allo sviluppo può definirsi “comatoso”. La protesta della società civile nel servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
Tra il 2017 e il 2018 si è passati da 5,19 miliardi a 4,15 miliardi di euro e anche dal Disegno di Legge di Bilancio 2020-2022 non arriva nessun segnale di ripresa. Con questa prospettiva, il rapporto fra Aiuto Pubblico allo Sviluppo e ricchezza nazionale si terrà con ogni probabilità sotto la soglia dello 0,25%, anni luce di distanza dall’obiettivo dello 0,70% da raggiungere entro il 2030. AOI, CINI e Link2007, rappresentanze delle ong, consapevoli della gravità di questo disimpegno istituzionale nel settore, si sono impegnate affinché il DdL Bilancio contenesse maggiori risorse e misure che rilanciassero lo stato della cooperazione allo sviluppo italiana. “Con il voto di fiducia dell’Aula del Senato – dicono le tre organizzazioni – si prende atto con amarezza e sconcerto di un nulla di fatto”.
Non siamo fantasmi
I figli e le figlie di immigrati in piazza oggi a Montecitorio per chiedere il diritto di essere cittadini. Sono 1 milione che vivono nel nostro Paese: 3 su 4 nati in Italia. Più della metà ha meno di 8 anni. Ascoltiamo Luigi Manconi dell’Unar (sonoro)
Vita da Pendolari
Legambiente pubblica il dossier sulle linee ferroviarie d’Italia. Occorrono risorse e scelte coraggiose per rilanciare davvero una cura del ferro nel nostro Paese. Il servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
Pochi ma buoni
Passa l’emendamento alla legge di Bilancio: altri dieci milioni per il servizio civile universale. Per la Cnesc la “misura risulta ancora insufficiente ma la direzione è giusta. Accolto il nostro appello a Governo e Parlamento di un intervento che aumentasse i finanziamenti”.
Pane, radio e fantasia
Con Amici dei Bambini si riparte dai ragazzi del centro Italia per ridare un futuro ai territori colpiti dal terremoto. Ascoltiamo il servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
Chiedono un futuro nel loro territorio, a Montereale, i ragazzi della scuola media Falcone Borsellino in provincia de L’Aquila. Con il progetto “Pane Radio e Fantasia” promosso da Ai.Bi Amici dei bambini, gli studenti del comune a ridosso di Amatrice colpito dal sisma del 2009 e poi da quello del 2016 hanno lavorato durante questo anno sulla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e interagito con lo strumento della radio come mezzo per ascoltare, apprendere, far sentire la propria voce, partecipare alla vita di comunità, diventando così protagonisti di un territorio che ha molte potenzialità, ma che rischia di diventare luogo di emarginazione e dove l’economia è a rischio. Con il progetto si è puntato a rivitalizzare e abitare questi luoghi, puntando prima di tutto sull’educazione, questione strategica per il nostro Paese. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Montereale, Radio L’Aquila 1, Associazione Filmaker e Videomaker italiani, Scuola di Scrittura Genius, Centro Alfredo Rampi.




