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Vince la legalità


Bilancio positivo a due anni dall’approvazione della legge sugli ecoreati. Secondo il rapporto di Legambiente, la nuova norma ha consentito di sequestrare 133 beni per un valore di circa 15 milioni di euro e di sanzionare 574 reati.

 

Entrando nello specifico dei dati sull’azione repressiva svolta nel 2016 dalle forze di polizia, sul fronte dei delitti contestati, sono 143 i casi di inquinamento ambientale, 13 quelli di disastro ambientale, 6 quelli di impedimento di controllo, 5 i delitti colposi contro l’ambiente, 3 quelli di omessa bonifica e 3 i casi di aggravanti per morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale.

La Campania è la prima regione per il numero (70) di ecoreati contestati. La Sardegna è la regione con il maggior numero di denunciati (126), mentre l’Abruzzo per il numero più alto di aziende coinvolte (16). Il maggior numero di arresti è stato compiuto in Puglia (14), il numero più alto di sequestri in Calabria (43).

Volontari per forza


Fa discutere la proposta del ministro della Difesa Pinotti per un servizio civile obbligatorio. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Si riaccende il dibattito sul servizio civile obbligatorio per formare i giovani dopo le dichiarazioni del ministro Roberta Pinotti, favorevole a una riflessione sul caso. La proposta è stata accolta positivamente dal Forum nazionale del Servizio Civile, che vede oggi la necessità di educare le nuove generazioni ai doveri di cittadinanza. Al contrario, nessun entusiasmo è stato espresso dalla Cnesc , la conferenza degli enti, secondo la quale l’ampliamento delle opportunità di crescita individuale e sociale deve avvenire con il servizio civile universale, già approvato, su base volontaria. “Se ci sono minacce che spingono al ritorno alla leva obbligatoria, civile e militare”, ha affermato la Cnesc, “sarebbe bene conoscerle e discuterne”.

Bisogna fare meglio


Approvati dal Consiglio dei ministri i decreti attuativi della riforma del Terzo settore. Diverse le criticità nei testi riscontrate dal Forum, dall’impresa sociale alla fiscalità che limita la libertà di associazione. La portavoce Claudia Fiaschi chiede al Parlamento di valutare una proroga dei termini.

 

Comunicato del Forum Nazionale del Terzo Settore:

Il Consiglio dei Ministri ha appena approvato i decreti attuativi della legge  di riforma del Terzo settore e questi saranno inviati alle Camere per i necessari pareri prima della loro adozione definitiva.

Grazie alla modalità di lavoro introdotta con l’accordo di collaborazione tra Forum e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 27 aprile,  sono stati fatti importanti passi avanti nella stesura dei testi. Poche settimane di lavoro efficace, ma insufficienti ad affrontare in modo compiuto una materia estremamente complessa.

“Ci sono stati sicuramente dei miglioramenti”, ha dichiarato la portavoce del Forum Claudia Fiaschi, “ma i decreti scontano tempi troppo stretti per un’utile discussione su tutte le previsioni della delega. Per questo abbiamo sostenuto la necessità  di una proroga. Ciò che è stato votato oggi in Consiglio dei Ministri ci soddisfa solo in parte e avvertiamo la necessità, sulla base dell’accordo del 27 aprile, di una ripresa immediata del confronto istituzionale per trovare soluzioni alle criticità che permangono”.

Di queste, nei decreti approvati, almeno tre preoccupano in modo particolare.

Le modifiche introdotte all’ultimo minuto sul dlgs “impresa sociale” mettono a rischio la sopravvivenza della cooperazione sociale, la più importante esperienza di economia sociale e civile su base democratica e partecipativa del nostro Paese.

E’ necessario un supplemento di lavoro sulla fiscalità, a partire dall’applicazione della  l.398/91, per superare, in alcuni casi, appesantimenti del carico fiscale soprattutto per l’associazionismo.

Le previsioni che dovranno regolare la vita delle organizzazioni tendono a limitare oltre il necessario le libertà e le autonomie statutarie che sono alla base dell’iniziativa associativa e incrementano il carico burocratico sulle associazioni.

Nei prossimi giorni l’analisi dettagliata delle nuove norme consentirà di esprimere un parere più compiuto su tutte le tematiche toccate dai decreti.

Chiediamo al Parlamento di valutare l’opportunità di una proroga che potrebbe permettere una migliore scrittura della legge.

Confermiamo la nostra disponibilità  a lavorare fin da ora con il Parlamento e il Governo per il miglioramento di norme così essenziali per lo sviluppo del Terzo settore, componente fondamentale della società e dell’economia nazionale.

Dove sorride la cicogna


Il Trentino Alto Adige si conferma anche quest’anno il territorio migliore dove diventare mamme, seguita da Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. I dati nella seconda edizione del Mother’s Index di Save the children che sottolineano la maglia nera per tutto il Meridione.

Verde speranza


In vista del vertice del G7 a Taormina, nove organizzazioni cattoliche da tutto il mondo, tra cui cinque italiane, si uniscono nell’impegno a disinvestire nelle industrie del gas, carbone e petrolio. Per gli ordini religiosi, si tratta del più ampio annuncio congiunto a combattere i combustibili fossili mai realizzato finora.

 

I diversi soggetti che si uniscono nell’annuncio – compresi ordini religiosi e diocesi dal Regno Unito, Stati Uniti e Italia – hanno rilasciato la dichiarazione di disinvestimento in vista dei negoziati internazionali di questo mese sulle misure di attuazione dell’accordo di Parigi sul clima. Combustibili fossili come carbone, petrolio e gas sono la causa principale delle emissioni di gas a effetto serra che stanno cambiando il clima e aggravando la situazione di povertà in cui versano le comunità più povere del mondo. A livello mondiale, il 2016 è stato l’anno più caldo sinoraregistrato, un triste record attribuito precedentemente anche al  2015 e il 2014.

L’annuncio è anche significativo per il numero e la varietà delle istituzioni cattoliche coinvolte, compresi i Gesuiti e i Francescani, che si ancora una volta per far fronte comune sul disinvestimento, tema che sta guadagnando un crescente supporto a tutti i livelli della Chiesa Cattolica. La notizia del disinvestimento giunge dopo la conferenza “Laudato Si‘ e investimenti cattolici” del Gennaio 2017 –  cui hanno partecipato il cardinale Turkson, Prefetto del Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale nonché intimo consigliere dell Papa sui temi ambientali, e l’ex capo negoziatore ONU sul clima Christiana Figueres – centrata proprio sul tema dell’investimento alla luce dei principi della Laudato Si’.

In fumo


A sei giorni dall’incendio di Pomezia, restano le preoccupazioni dei cittadini per gli effetti della nube tossica, dopo la scoperta di tracce d’amianto. Ai nostri microfoni Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. (sonoro)

Fare presto


Una rapida approvazione del decreto delegato sui Centri di servizio per il volontariato previsto dalla Riforma del Terzo settore: è la richiesta dell’assemblea nazionale dei CSV. Il servizio di Giordano Sottosanti.

 

L’assemblea nazionale dei CSV, tenutasi sabato scorso a Roma, ha lanciato un appello al governo affinché venga presto approvato il decreto delegato relativo ai Centri di servizio per il volontariato. Il Decreto, previsto nella Riforma del Terzo Settore, porterà ad un’evoluzione del ruolo affidato ai CSV in tutta Italia, al punto che l’assemblea ha deciso di rinviare di qualche mese il rinnovo delle cariche sociali, in modo da garantire continuità in questa delicata fase di transizione. Sono stati approvati, inoltre, il bilancio consuntivo e il nuovo statuto, orientato a rafforzare la partecipazione e la cooperazione dei CSV a livello nazionale. Lanciati, infine, due importanti appuntamenti: dal 29 settembre al 1 ottobre si terrà a Roma la conferenza nazionale dal titolo “Al Centro per tutti – il volontariato che accoglie il cambiamento”, mentre a novembre verrà presentato il reportage sui primi “Venti anni di servizio” dei CSV.

Non ci siamo


Respinta dalla campagna “Mettiamoci in gioco” la bozza di accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali sull’azzardo patologico. Troppe le omissioni presenti nel testo: rimane non specificato, tra le altre cose, chi raccoglierà i dati dei giocatori e chi avrà titolo a segnalare i soggetti a rischio. Del tutto ignorato, inoltre, il fenomeno del gioco online.

Uno scempio dello stato di diritto


Così l’Arci commenta l’approvazione alla Camera delle nuove norme sulla “legittima difesa”. C’è solo da augurarsi – sottolinea l’associazione – che i senatori facciano prevalere la salvaguardia dei principi democratici all’ansia di rastrellare consensi elettorali”.

WeWorld


Presentata a Roma la terza edizione dell’indice che, sulla base di 34 indicatori, misura il livello di inclusione nel mondo di donne e bambini. L’Italia è ferma al 21esimo posto su 170 Paesi, ma tra quelli fondatori dell’Unione europea è la meno inclusiva. Un lieve peggioramento, rispetto agli anni passati, si registra nelle dimensioni dell’educazione e della violenza su minori.

 

Ai primi posti nella classifica globale figurano i Paesi del Nord Europa, guidati dalla Norvegia. L’Italia si piazza ventunesima. In coda diversi Paesi subsahariani, con ultima in graduatoria la Repubblica Centrafricana. “La sua originalità è che si tratta di uno strumento che analizza il contesto e l’intreccio tra diritti dei bambini, delle bambine, degli adolescenti e donne, soggetti accomunati dall’essere i più vulnerabili e legati indissolubilmente” ha sottolineato Marco Chiesara, presidente dell’onlus autrice dello studio. “Promuovere l’inclusione multidimensionale degli under 18 ha effetti positivi non solo per loro ma anche per i loro Paesi”.