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Un’altra Difesa è possibile


Al via la fase due della campagna promossa da sei reti associative. I particolari nel servizio di Anna Monterubbianesi. “Sostenuta e promossa dalla Campagna “Un’altra difesa è possibile” con lo scopo di dare alla difesa civile pari dignità della difesa militare, la proposta di Legge vuole coinvolgere i cittadini in azioni di solidarietà, educazione alla pace e promozione del rispetto dei diritti umani civili. Dopo i sei mesi impiegati per la raccolta firme si entra così nella “fase 2” della Campagna, che vedrà azioni di lobbying nei confronti delle Istituzioni in tutte le Regioni italiane rispetto ai contenuti specifici della Legge: i corpi civili di pace, il servizio civile, la protezione civile, l’Istituto di ricerche per la pace ed il disarmo, per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza e minaccia, ricordando la nostra Costituzione che “ripudia la guerra” e affida ad ogni cittadino il “sacro dovere della difesa della Patria”.”

Binario morto


I tre milioni di pendolari che usano i treni regionali si trovano sempre più spesso a prendere la propria auto perché i convogli sono insufficienti, affollati e vecchi. Per questo l’organizzazione Progressi ha diffuso un appello, condiviso da molte associazioni ambientaliste e di tutela dei consumatori, che invita il Governo a ripristinare gli investimenti nel trasporto ferroviario locale.

Sì all’election day


Legambiente organizza oggi un sit-in davanti a Montecitorio per chiedere al governo una data unica per votare il referendum sulle trivellazioni e il primo turno delle elezioni amministrative. Il perché dalla voce di Giorgio Zampetti, direttore scientifico dell’associazione ambientalista. “Prevedere una tornata di elezione esclusivamente per il quesito referendario sulle trivelle sicuramente vuol dire avere un costo di centinaia di milioni di euro in più per le casse dello Stato che potrebbe essere tranquillamente risparmiato con l’accorpamento di questo referendum con le elezioni amministrative. Poi è anche secondo me un segnale importante che il governo deve dare per la partecipazione democratica a una scelta così importante.”

Verità per Giulio


Ancora troppe lacune e contraddizioni nelle indagini al Cairo sulla morte del giovane ricercatore italiano. In tanti chiedono che sia fatta chiarezza. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. “Arci, Tavola per la Pace, Rete PerugiAssisi e Amnesty International. Sono solo alcune delle sigle del mondo associativo che chiedono Verità e giustizia per Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso il 25 gennaio al Cairo e ritrovato alcuni giorni dopo senza vita. Sulla sua morte, versioni contraddittorie e mancanza di chiarezza si aggiungono all’indignazione per il comportamento delle autorità egiziane di fronte a questo atroce assassinio. Sparizione di persone, arresti arbitrari, uso sistematico della tortura sono la prassi di un regime violento che non sopporta la minima opposizione –  ricorda l’Arci -. La richiesta al governo italiano è quella di utilizzare tutte le sedi internazionali affinché in Egitto vengano ristabilite le fondamenta minime dello stato di diritto e vengano chiarite al più presto le modalità di questo drammatico episodio, ricordando che per ottenere verità non basta chiederla, bisogna mettere in atto comportamenti coerenti.”

“Ci aspettavamo di più”


La Federazione italiana per il superamento dell’handicap commenta così la Legge sul Dopo di noi, che riguarda l’assistenza alle persone con disabilità alla morte dei parenti a carico. Ai nostri microfoni il presidente della Fish, Vincenzo Falabella. “Attualmente in Italia oltre 250 mila persone vivono ancora segregate in istituti, RSA o RSD, e noi ci aspettavamo da questa proposta di legge che quantomeno venisse indirizzato un percorso di de-istituzionalizzazione.”

In ritardo


A quasi un anno dalla scadenza prevista per la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari qual è la situazione? Ascoltiamola nel servizio di Anna Monterubbianesi. “Sono 4 gli Opg ancora attivi nel nostro Paese e 164 gli internati. E’ questa la fotografia scattata dalla IV Relazione al Governo sul superamento degli ospedali psichiatrico giudiziari.  455 invece, le persone trasferite nelle Rems attivate dalle Regioni. Il ritardo accumulato a causa di inadempimenti delle Regioni – secondo l’associazione  STOPOPG –  si somma a quello del Governo che non ha ancora nominato un Commissario per garantire ad ogni internato la dimissione, e per occuparsi della corretta applicazione della legge 81 del 2014, volta a ridurre al minimo il ruolo delle Rems e delle misure di sicurezza detentiva, per concentrare invece gli interventi di assistenza nel circuito dei servizi di salute mentale territoriali, ai quali prima assegnare le giuste risorse. Solo così si potrà ottemperare alla legge 180 che ha sancito la chiusura dei manicomi.”

Buone pratiche


In occasione dei suoi vent’anni di vita l’Associazione Anteas inaugura AnteasLab, il laboratorio per la ricerca, la formazione e l’innovazione al servizio dell’azione volontaria. Si tratta di un percorso dedicato ai gruppi dirigenti sui territori veri e propri giacimenti di solidarietà e coesione sociale.

Senza parole


“Questo è il Family day, non l’handicappato day”. Contro la frase choc del senatore Gasparri pronunciata in una trasmissione tv domenica scorsa, la Fish si appella al capo dello Stato Mattarella e al premier Renzi affinché prendano una posizione di condanna. Partita anche una petizione su Change.org: “Non merita di essere un rappresentante del popolo. Chieda scusa ai disabili”.

Povertà e non solo


L’introduzione di un sostegno al reddito per un milione di famiglie indigenti con minori dà il via ad una fase di costruzione. Sentiamo le reazioni del Terzo Settore nel servizio di Anna Monterubbianesi. “L’Italia era rimasto l’unico paese europeo a non avere alcuna misura di contrasto alla povertà assoluta. “L’annuncio di un sostegno per le famiglie povere è un punto di partenza fondamentale in questo percorso” come dichiara Pietro Barbieri portavoce del Forum Terzo Settore e membro dell’Alleanza contro la povertà in Italia. “Restano però alcuni aspetti da chiarire. I tempi: perché per coprire il fabbisogno stimato per la popolazione in povertà assoluta servirebbero almeno 7 miliardi e considerando i tempi e le modalità previste dal governo ci vorrebbero almeno 10 anni. E poi gli strumenti: perché oltre sussidio monetario è necessario garantire servizi di inclusione sociale che possano  aiutare le persone ad uscire dalla condizione di estremo bisogno grazie all’inserimento nel mondo lavorativo. Questo però prevede l’infrastrutturazione sociale, soprattutto sui territori, specialmente al Sud”.”

Un cous cous solidale


A Palermo, il piatto tipico tunisino è il protagonista del progetto interculturale “Cucina sapurita”. L’iniziativa dell’associazione Mondo di comunità si basa sull’integrazione tra popoli e culture diverse finalizzata a favorire l’inserimento occupazionale.