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All inclusive sport


all inclusive sportÈ il progetto promosso dal Centro servizi volontariato di Reggio Emilia con altri partner, per permettere a bambini e ragazzi con disabilità di praticare attività fisica. L’iniziativa è nata nel 2013 e oggi sono oltre 70 le società coinvolte.

 

La formazione è al centro del progetto: attualmente sono 45 le persone che stanno seguendo il corso per diventare tutor, sono laureandi in Scienze della formazione, dell’educazione e motorie, educatori, allenatori e volontari. “Per i ragazzi e le famiglie è importante far parte di una ‘normalità’ praticando sport all’interno di una società sportiva, come i loro coetanei”. A parlare è Gabriele Codeluppi, allenatore del Dream Team Reggio Emilia, squadra di basket integrato accolta da Arbor, storica società reggiana di pallacanestro. “La cosa bella – conclude- e’ che in quattro o cinque casi i ragazzi hanno iniziato con l’accompagnamento di un tutor e poi hanno proseguito da soli. Il nostro obiettivo e’ questo”.

Lavoro di squadra


Presentata la versione barese del progetto promosso da ActionAid rivolto a ragazzi che hanno abbandonato gli studi. In programma corsi di vela, canottaggio e atletica destinati a 48 giovani di Carbonara, Ceglie del Campo, Loseto e Santa Rita, per sostenerli nel reinserimento socio-economico e nella ricerca di occupazione.

Action Aid Italia opera in collaborazione con il Cus Bari e la cooperativa sociale Operamica, e il finanziamento di Fondazione con il Sud e Axa Italia. Lo sport aiuterà i giovani, che non hanno terminato il loro iter formativo in un contesto scolastico, a sviluppare la capacità di lavorare in una squadra, oltre che a concentrarsi sui propri obiettivi. Alla formazione sportiva saranno affiancati degli incontri specifici sulla ricerca del lavoro, in cui sarà mostrato ai partecipanti come si prepara il proprio curriculum vitae e come ci si comporta in un colloquio di lavoro. Il progetto avrà una durata totale di due anni. Dal 2014 ad oggi, tramite il progetto, sono stati coinvolti circa 130 ragazze e ragazze tra i 16 e i 24 anni, 72 dei quali hanno seguito tutto il programma. Due giovani su tre sono entrati nel mondo del lavoro e della formazione: alcuni hanno cominciato un tirocinio formativo in importanti aziende o hotel, altri hanno trovato lavoro in modo autonomo, altri ancora hanno ripreso a studiare e hanno partecipato ad attività di animazione e riqualificazione del territorio.

Podio d’integrazione


Velo sport (Il Post)Un hijab in poliestere elastico e traspirante, pensato per le atlete musulmane. Sarà commercializzato in tempo per le Olimpiadi Invernali del 2018 in Corea del Sud. Sono sempre di più le donne che eccellono nello sport e hanno fatto del velo una bandiera di appartenenza culturale.

 

”Ero davvero colpita ed emozionata quando ho saputo dell’iniziativa – ha dichiarato alla Cnn Money la pattinatrice Zahra Lari, testimonial della campagna pubblicitaria – ho provato diversi modelli, offrono ottime prestazioni”, come la campionessa egiziana di beach volley Doaa Elghobashy, i cui scatti con il corpo e i capelli completamente coperti – nel corso degli ultimi Giochi di Rio De Janeiro – hanno fatto il giro del mondo. ”Indosso il velo da dieci anni e non mi ha mai allontanato dalle cose che amo fare, come il beach volley”, aveva dichiarato Elghobashy ad Associated Press.

 

(Foto: Il Post)

“Alessandria città delle biciclette al Ghisallo”


Senza titolo-1Sabato 11 marzo alle 17 si terrà l’inaugurazione della mostra “Alessandria città delle biciclette al Ghisallo”. La mostra, che ha avuto successo a Palazzo del Monferrato (Al) la scorsa estate, viene riallestita in una temporanea a Magreglio (Co), presso il Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo in Via Gino Bartali 4. Ospite d’eccezione sarà Paola Gianotti, ciclista giramondo – la ragazza di #bikethenobel – che presenterà il suo libro “Sognando l’infinito” e che donerà al Museo la sua maglia #KeepBrave. “Sono orgogliosa che la mia maglia finisca fra quelle dei campioni”, ha detto emozionata Paola Gianotti.

La rassegna storica sulla bicicletta, frutto di una ricerca molto accurata messa in atto da un gruppo di lavoro coordinato da Camera di Commercio e Comune di Alessandria, parte dunque dalla provincia piemontese per giunge a Magreglio, nel Comasco, dopo essersi fatta strada nella sua città. Promuovendo un territorio, quello piemontese del Monferrato alessandrino, vocato anche turisticamente per le due ruote (Piemonte Ciclabile).

L’esposizione è il racconto a due ruote di molti eventi, fatti, partenze, avvenute proprio ad Alessandria, agli albori della bicicletta. Ripercorre, dalle origini, l’affascinante genesi tecnica, sociale, storica e culturale della prima bicicletta arrivata in Italia nel 1867, con una genealogia precisa che identifica anche i cambiamenti di un movimento così legato al territorio e alla sua gente. Gente del ciclismo. Tutto avrebbe dunque avuto inizio nel 1867, secondo questa ricerca ben documentata, quando la prima Draisienne francese arriva in Italia ad opera di Carlo Michel, imprenditore, birraio alessandrino che rientra con la due ruote dalla sua trasferta all’Expo di Parigi. Da qui una serie di prime volte: dalla formazione del primo sodalizio di cicloturismo (il Touring Club Italiano) e di ciclismo agonistico nazionale (la FCI, Federazione Ciclistica Italiana) ed internazionale (l’UCI), alle prime riunioni in pista, all’opera geniale e artistica di molti artigiani e costruttori di biciclette, Maino su tutti.

Questa mostra sarà la prima di una serie di eventi, incontri, allestimenti legati anche all’anniversario delle100 edizioni del Giro d’Italia organizzato dalla La Gazzetta dello Sport, con iniziative collegate alla Corsa Rosa che scatteranno da marzo sino a tutto ottobre 2017. La mostra durerà fino al 28 maggio 2017. Incrociando diverse iniziative in un anno molto speciale per le due ruote: 100 anni del Giro, 150 della prima bicicletta giunta in Italia (storia documentata), 200 della prima bicicletta costruita.

 

Clericus Cup


clericusSabato scorso al via il campionato di calcio per sacerdoti e seminaristi, domani debuttano i gironi C e D. Ce ne parla Elena Fiorani.

Il mondiale della Chiesa, promosso dal Centro Sportivo Italiano, è ripartito con una nuova edizione a 18 squadre. “Mettiamoci in gioco nella vita come nello sport” è lo slogan della manifestazione. Le gare si giocheranno sui campi del Centro Sportivo Pio XI, a due passi dal Vaticano, e saranno 372 i calciatori, fra sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo a scendere in campo. 66 le nazionalità rappresentate: Messico e Brasile i paesi con più partecipanti. La Clericus Cup non è solo un torneo di calcio, ma si propone anche come esperienza di vita su cui costruire programmi educativi nelle parrocchie e negli oratori del mondo, quindi al momento sportivo sono affiancati eventi  e momenti formativi. Le finali sono in programma sabato 27 maggio

 

Se ci credi tutto è possibile


svezia calciatriciLa nazionale svedese di calcio femminile aderisce alla campagna e cancella i nomi dalle magliette per sostituirli con frasi che possano ispirare e motivare le donne a superare ogni ostacolo. La Federcalcio locale ha fatto esordire queste maglie speciali contro le discriminazioni durante la coppa Algarve, uno dei più prestigiosi tornei internazionali.

 

Dalla Svezia arriva la migliore risposta possibile all’eurodeputato polacco Mikke che, durante l’ultima seduta plenaria del Parlamento europeo, ha ribadito come, secondo il suo giudizio, sia giusto pagare meno le donne perché più deboli e meno intelligenti degli uomini. Sono state le giocatrici a scegliere quali citazioni stampare sulle magliette. Le proposte sono arrivate, via twitter, da donne che, inseguendo i loro sogni, hanno dato prestigio alla nazione scandinava. Veri modelli da seguire per le nuove generazioni. La capitana, Lotta Schelin, ha optato per le parole di una delle figure politiche più note del parlamento di Stoccolma, Gudrun Schyman: “Non abbassare mai lo sguardo a meno che non sia per aiutare qualcuno a rialzarsi”.

 

(Foto: Tuttosport.com)

Onda su onda


ondaA Pesaro in partenza il progetto europeo Wave on Wave che promuove integrazione e inclusione sfruttando le potenzialità dell’ambiente marino. Il primo evento in programma si terrà domani, ai Musei civici. Oltre all’Italia sono coinvolti Polonia, Spagna, Slovacchia, Francia e Croazia. Sono previsti laboratori della conoscenza, un campus estivo internazionale, e una festa dello sport.

Podio arcobaleno


1442031143384In occasione del congresso annuale di European Gay Lesbian Sport Federation, è stato ufficializzato che l’edizione 2019 degli EuroGames si terrà a Roma. La manifestazione coinvolgerà, dall’11 al 14 luglio, oltre 5.000 atleti da in dieci competizioni sportive.

 

“Oggi si concretizza il sogno di realizzare a Roma la più grande manifestazione sportiva internazionale per celebrare la festa dello sport dei diritti e dell’inclusione sociale – afferma Adriano Bartolucci Proietti, presidente di Gaycs – Ringrazio tutto lo staff per aver realizzato fino ad oggi un lavoro preparatorio eccezionale. Da domani saremo a lavoro per costituire il comitato operativo”.

Tutti in campo.


centro_sportivL’Us Acli organizza a Cuneo, insieme ai servizi di psichiatria territoriale, un torneo di calcio a 5 che coinvolge gli utenti alcune comunità di recupero, di disagio sociale e squadre di volontari. L’iniziativa prevede sedute settimanali di allenamento e le gare da gennaio a maggio.

L’idea nasce dalla proposta di alcuni operatori di costituire un gruppo misto di utenti e volontari interessati all’attività sportiva del calcetto, nell’intento di realizzare un progetto di risocializzazione e reinserimento sociale per pazienti giovani, frequentatori dei nostri Servizi territoriali psichiatrici. Lo sport, accanto ad un aspetto più ludico e risocializzante costituisce infatti un fondamento importante nei progetti educativi e terapeutici di disabili psichici aiutandoli a ritrovare un rapporto con il proprio corpo, stimolare in loro un processo di crescita e di maturazione della personalità e del comportamento. Fondamentale, inoltre, è anche l’acquisizione di caratteristiche psicologiche che orientino verso un maturo senso della realtà; lo sport, in generale, e l’organizzazione di tornei e partite come altre realtà sportive, possono rappresentare uno stimolo per i pazienti verso l’aggregazione e la socializzazione.

Gioco sano


sport-e-societaSport4Society e Banca Etica promuovono momenti di riflessione comune per l’aggiornamento delle “Linee guida volontarie sullo sport responsabile”. Ai nostri microfoni Umberto Musumeci, presidente dell’associazione. (sonoro)