È il nuovo progetto della rete cremonese dello sport inclusivo per promuovere la pratica sportiva rivolta a bambini e ragazzi con disabilità o a rischio di disagio. L’attività motoria proposta avrà finalità educative e di socializzazione, e si svolgerà sia in orario scolastico che pomeridiano.
Sono inoltre previste azioni di formazione degli insegnanti e di sensibilizzazione delle scuole e dei genitori rispetto alle potenzialità dell’attività motoria per la crescita complessiva dei giovani. La rete di progetto è formata da: Comune di Cremona (Assessorato Welfare di Comunità); Associazione Baskin, Asd Kodokan, CSI Cremona, CAI Cremona, Asd Canottieri Bissolati, Istituto di Istruzione Superiore Einaudi, Rugby Lions Cremona, Asd Delfini, Asd Leone Rosso, Asd Dinamo Zaist, Polisportiva Torrazzo Malagnino e Istituto Comprensivo Cremona Uno. Interlocutori privilegiati sono i docenti di educazione motoria delle scuole, che nella scorsa primavera sono stati coinvolti in una consultazione e hanno evidenziato alcuni nodi critici sul tema come, ad esempio, la diffusa carenza di competenze motorie di base tra bambini e ragazzi; la scarsa considerazione dell’educazione motoria da parte delle famiglie, che spesso la vedono come un passatempo, un servizio di conciliazione o un’occasione di affermazione individuale, ma ne sottovalutano le potenzialità per lo sviluppo psicofisico; la scarsa integrazione della disciplina con le altre materie scolastiche; le difficoltà economiche delle famiglie; la progressiva riduzione della pratica sportiva già a partire dagli ultimi anni della scuola media.
(Foto: laProvinciadiCremona.it)
Ipotetica&
È un percorso formativo per attori, danzatori, persone con disabilità e operatori del settore socio-educativo, culturale o artistico che operano a stretto contatto con i disabili. Il corso, che proseguirà fino a dicembre, coinvolge l’Università di Bologna.
Pratiche e didattica per un corpo consapevolmente imperfetto, alla ricerca di movimenti differenti. Perché esiste una poetica fisica, un’anatomia sensoriale e un itinerario non verbale anche nei contesti più sensibili, come quelli che si intersecano con la disabilità, che spesso rovesciano le prospettive delle arti performative. Ecco spiegato allora il significato di “Ipotetica&”, un corso di formazione di teatro danza integrato che da gennaio a dicembre 2017 coinvolgerà, a Bologna, danzatori, attori, persone disabili e operatori del settore socio-educativo, culturale o artistico che lavorano a stretto contatto con la disabilità motoria, sensoriale e intellettiva.
“Il metodo adottato sarà quello del “Corpo poetico”, una pratica di danza/teatro basata sull’integrazione sociale e artistica portata avanti da Anna Albertarelli e Roberto Penzo nei loro laboratori con persone disabili e non, in sinergia con la metodo- -logia di formazione teatrale della compagnia Gruppo Elettrogeno, impegnata in progetti con non vedenti, ipovedenti, ragazzi autistici e persone che accedono alle misure alternative alla detenzione”, spiega Simona Bruni del Csapsa (Centro studi e analisi di psicologia e sociologia applicate), uno dei partner del progetto insieme al Nuovo comitato Il Nobel dei disabili onlus fondato da Dario Fo, Jacopo Fo e Franca Rame. Il corso vuole dare una sorta di “valenza scientifica” al lavoro svolto in questi anni dalle due realtà bolognesi, trasformandolo in esperienza formativa. “Ipotetica&” si terrà al Leggere Strutture Art Factory di Bologna, info: ipotetica3@csapsadue.it.
Una vita a colori
Dario Sorgato è arrivato fino al campo base dell’Everest per colorare il mondo di giallo: il designer ipovedente con la sua impresa lancia un appello: “Vorrei che si diffondesse in tutto il mondo, abbiamo bisogno che le cose siano contrastate, solo così riusciamo a vederle”. L’avventura è raccontata in un documentario, “Yellowtheworld – Everest edition”.
Discesa libera
Da lunedì 16 a giovedì 19 gennaio si terrà a Tarvisio l’ottava edizione dei campionati italiani di sci alpino e di fondo organizzati dalla Federazione Italiana sport disabilità intellettiva e relazionale. Il servizio di Elena Fiorani.
La nota località sciistica friulana dedica il mese di gennaio al binomio sport e disabilità, scegliendo di valorizzare le opportunità esistenti all’interno della società civile, per chi vive una condizione di disabilità relazionale od intellettiva. I campionati italiani assoluti FISIDIR di sci alpino e fondo si svolgeranno con la formula “european open” a partecipazione straniera e vedranno la presenza di ottimi atleti. L’appuntamento è inserito in un progetto nazionale per lo sviluppo e la diffusione dell’attività sportiva per tutti. Oltre ad atleti, squadre, addetti ai lavori e familiari arriveranno a Tarvisio, per assistere alle competizioni, studenti e ragazzi di numerose scuole della regione. L’evento di benvenuto è in programma martedì 17 gennaio, con la sfilata degli atleti lungo le vie del centro.
Acrobazie riconosciute
In Inghilterra il parkour è diventato uno sport a tutti gli effetti, guadagnando il diritto a una parte dei fondi per lo sport ricavati dalle lotterie e ad altri finanziamenti pubblici. Ora questa tipologia di skate urbano potrà essere promossa e praticata anche nelle scuole di tutto il Paese.
“La bellezza del parkour è che si può fare dovunque, a qualunque età”, commenta Sebastian Foucan, presidente di Parkour Uk, l’associazione che lo rappresenta in questo paese. “E’ molto di più che saltare di qua e di là, è una salutare celebrazione della vita, fatta in modo giocoso e rispettoso dell’ambiente”. Ma non è sempre così, obiettano i critici di questa attività, secondo i quali il parkour incoraggia a rischiare e mette in pericolo i suoi praticanti. La Cambridge University è particolarmente critica del Parkour, che ha molti seguaci nella cittadina universitaria, forse per la presenza di numerosi edifici storici che si prestano a evoluzioni e sfide fisiche. L’università lo definisce una “violazione del suolo pubblico” e una minaccia alla salute di praticanti e altre persone.
Uniti alla meta
La Federazione Rugby del Piemonte ha lanciato una nuova proposta mirata alla promozione dello sport della palla ovale verso nuovi tesserati. Obiettivo: incrementare e migliorare la qualità della partecipazione alle attività di base con momenti di competizione rivolti ai soli debuttanti che coinvolga anche tecnici di club, genitori e giocatori under 14.
Il principio fondamentale con cui verranno organizzate queste giornate è quello di creare una competizione che sia rivolta a giocatori con un livello esperienziale omogeneo e che si avvalga di norme regolamentari che favoriscano l’integrazione nel mondo del rugby dei nuovi adepti in fase di fidelizzazione. Questa occasione dovrà essere inoltre, un momento di festa per le famiglie in cui si sentano accolte e si concretizzino i valori così cari all rugby.
Fischiare oltre il muro
A Lecce un progetto del centro sportivo italiano permetterà a dodici detenuti della locale casa circondariale di prendere parte ad un corso per diventare arbitri di calcio e poter seguire le partite del campionato territoriale Csi.
Call for Ideas
È il bando da 1,6 milioni di euro a sostegno delle migliori idee e dei migliori progetti volti a incoraggiare la diffusione della pratica sportiva tra le persone con disabilità. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Vodafone Italia ed è rivolta ad associazioni, enti e organizzazioni non profit italiane.
I progetti ammessi verranno inclusi in un programma di crowdfunding con un meccanismo di “sovvenzione paritaria” di Fondazione Vodafone al raggiungimento del 50% del capitale richiesto. A questo ambito Fondazione Vodafone riserva un contributo complessivo di 400 mila euro. I progetti candidati saranno valutati ed esaminati da un comitato di valutazione con competenze ed esperienza specifica nei settori di riferimento, che terrà conto dell’impatto sociale, inteso come numero di persone coinvolte ed impattate dall’idea progettuale, dell’esperienza in ambito sportivo e, in particolare, di inclusione sportiva, della fattibilità tecnica e sostenibilità economica, della replicabilità, originalità e innovazione del progetto. L’iniziativa è realizzata con il supporto del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e della Unit Education & Services del Gruppo 24ORE.
Il calcio sociale in campo per la solidarietà e l’integrazione
Si tratta di un torneo per la solidarietà e l’integrazione, che si giocherà giovedì 5 gennaio presso il Campo XXV Aprile nel quartiere di Pietralata a Roma. Quattro le squadre che scenderanno in campo: l’Atletico Diritti, squadra composta da studenti, migranti e persone in esecuzione penale, nata dalla collaborazione tra Progetto Diritti, Antigone con il patrocinio dell’Università Roma Tre, una rappresentanza dell’Associazione italiana calciatori con il presidente Damiano Tommasi in prima fila assieme ad altri ex calciatori e calciatrici, Liberi Nantes, squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo e l’AC Cittareale, squadra della provincia di Rieti il cui paese è stato colpito dal terremoto avvenuto negli scorsi mesi.
A dare il calcio di inizio sarà Mario Panizza, Rettore dell’Università Roma Tre. Il quadrangolare sarà preceduto dall’esibizione dell’Atletico Diritti Cricket Club Fondi e durante l’evento ci sarà un rinfresco con cibi etnici. L’appuntamento è per le 16. Domenica 8 gennaio, alle 11, si terrà sullo stesso campo un’amichevole tra Atletico Diritti Roma e Atletico Diritti Terracina.
Qua la mano
L’Unione italiana sport per tutti e l’Unione italiana ciechi e ipovedenti hanno firmato un protocollo d’intesa per la realizzazione di progetti sulla promozione e prevenzione della salute e l’autonomia personale. Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, presenta gli obiettivi dell’accordo. (sonoro)