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Csi per il mondo


football-689262_960_720Dopo tre anni di “rodaggio’’, il progetto di volontariato sportivo internazionale del Centro sportivo italiano, parte ufficialmente. Presentato ieri a Roma, coinvolgerà volontari tra cui allenatori, animatori, arbitri, giudici e dirigenti, per sostenere sul piano culturale, umano e sociale i cittadini di Paesi più disagiati.

 

Lunedì 23 maggio alle 11.30, nella Sala Giunta del Coni a Roma, è stato presentato il Comitato d’onore di Csi per il mondo: “Si tratta di importanti personaggi del mondo dello sport, della politica e della cultura italiana – spiega un comunicato del Csi – che hanno dato la loro adesione al progetto sostenendone valori e obiettivi”. In presenza di alcuni dei volontari che sono partiti gli scorsi anni, durante l’appuntamento sono state presentate le missioni 2016. “Alcuni dei 135.731 volontari tra cui allenatori, animatori, arbitri, giudici e dirigenti volontari, sui quali conta la più antica associazione di promozione sportiva italiana – prosegue il comunicato -, sono pronti a partire per qualificare sul piano culturale, umano e sociale i Paesi più disagiati, diventando un punto di riferimento dei ragazzi che gli verranno affidati, consentendo loro di continuare a sperare nel futuro”.

Move Week


moveweek“Al via la settimana del movimento che, da oggi e fino al 29 maggio, metterà in moto l’Europa coinvolgendo 35 paesi. In Italia verranno organizzati 180 eventi in 60 città. Le comunità territoriali promuoveranno il diritto al movimento e alla salute.

 

Una moltitudine arancione invaderà strade e piazze italiane, con la maglietta e il braccialetto che legherà insieme tutta Europa. In Italia una particolarità: il progetto “Una scala al giorno” in collaborazione Uisp e Anci prevede in alcuni Comuni l’invito a scegliere l’utilizzo delle scale al posto degli ascensori. Tra i protagonisti in Italia ci saranno le scuole e le Università di vari Comuni, grazie al patrocinio dell’Anci. Inoltre Asl ed aziende sanitarie, associazioni e società sportive e persino una Questura, quella di Cremona, che domenica 29, a chiusura della settimana internazionale, vedrà tutti gli agenti, in divisa sportiva, alla testa della camminata e pedalata cittadina. Ogni partecipante potrà postare foto e notizie sui social network con l’hashtag #MoveweekItalia. Ecco alcuni tra i principali eventi. Lunedì 23 maggio il via europeo alla Move Week: in Italia è previsto un Flash mob con coreografie di danza in piazza, che si svolgerà contemporaneamente in dieci città, da Trento a Enna. A Forlì si terrà un convegno di presentazione delle Strategie OMS per l’attività fisica, pubblicate in Italia a cura dell’Uisp. Giovedì 26 e venerdì 27 maggio “6 città in cammino”, con appuntamenti serali di walking a Roma, Venezia, Ragusa, Firenze, Torino e Cosenza. Una camminata evento di 24 ore è prevista anche ad Arezzo il 28 maggio. Grande attenzione alle attività motorie per persone con disabilità: a Milano, Sesto San Giovanni e Avola, tornei di baskin dal 25 al 28 maggio e a Roma la “Corsa Achilles”, che permetterà di correre e camminare insieme a guide e a persone non vedenti. La settimana europea del movimento “Move Week” si chiuderà domenica 29 maggio con la “StraCesena”, una delle più partecipate camminate cittadine del nostro Paese.

Sport più arcobaleno


aquilone-sito_copyIl presidente del Coni, Gianni Malagò ha confermato l’accettazione da parte del Consiglio nazionale della modifica allo statuto che introduce espliciti riferimenti alla lotta all’omofobia. Il servizio di Elena Fiorani.

 

“L’incontro promosso a Roma il 18 maggio dall’Unar, con le associazioni LGBT e le realtà che si occupano di sport, è stata l’occasione per annunciare che finalmente, anche in Italia, l’orientamento sessuale non potrà più determinare alcuna forma di esclusione o di discriminazione. Il cambiamento dell’articolo 2 dello statuto Coni è stato espressamente richiesto dall’Unar su sollecitazione delle associazioni Lgbt. Per Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, “questa scelta del mondo dello sport porta l’Italia sempre più in Europa, come per la legge sulle unioni civili, contribuendo a farci uscire dal limbo in cui ci trovavamo, dovuto al grave ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Un ottimo segnale giunto anche grazie allo stimolo del nuovo direttore dell’UNAR Francesco Spano, che ha scelto di impegnare il proprio Ufficio anche nel mondo dello sport come ambito di azione e promozione di valori positivi quali il rispetto delle differenze”.

Un Ponte per Lampedusa


lampedusa_porta_deuropaÈ il nome del progetto per costruire uno nuovo stadio di calcio nell’isola siciliana. A promuoverlo e sostenerlo economicamente la Lega di serie B. Ascoltiamo il presidente Andrea Abodi. (sonoro)

Gioco anch’io


calcio234Si conclude domani a Ferrara con una partita di calcio amichevole il laboratorio che ha coinvolto studenti stranieri ed italiani, docenti, educatori ed allenatori. Il progetto ha promosso iniziative sportive tese a costruire spazi di condivisione e di cooperazione tra minori, favorendo l’apprendimento della nostra lingua.
“Gioco anch’io” si concluderà giovedì 19 maggio, nella sede del Campo “Frutteti” in via del Salice 15 alle 17, con una partita amichevole che vedrà in campo i ragazzi e le ragazze della scuola Tasso e gli Juniores della Spal 2013 della classe 2000-2001. Il 31 marzo 2016 ha preso avvio il progetto “Gioco anch’io”, un’esperienza formativa elaborata dall’Università di Venezia “Ca’Foscari” e condotta dal prof. Fabio Caon e dai formatori del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati. Un’esperienza già realizzata in altre realtà scolastiche italiane ed estere e in questo anno scolastico proposta, in via sperimentale, anche alla scuola secondaria di primo grado T. Tasso di Ferrara. Il progetto è stato promosso dall’Associazione nazionale oltre le frontiere – ANOLF (sezione di Ferrara), patrocinato dal Comune di Ferrara, dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) e dalla Squadra calcistica “SPAL2013”, in collaborazione con l’Istituto comprensivo C. Govoni e l’Ufficio sport del Comune di Ferrara. Per l’intera sua realizzazione, si è avvalso del supporto organizzativo e logistico dell’Ufficio alunni stranieri dell’Istituzione Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara. Si tratta di un progetto che si rivolge a studenti stranieri ed italiani, a docenti di educazione motoria, di area linguistica e logico-matematica e ad educatori ed allenatori sportivi con l’obiettivo di: promuovere iniziative a carattere sportivo-educativo che permettano di costruire nuovi spazi di condivisione e di cooperazione tra minori italiani e non italiani; favorire l’apprendimento significativo della lingua italiana per studenti migranti attraverso contesti facilitanti; favorire il successo scolastico di tutti gli studenti (italiani e stranieri); promuovere l’educazione interculturale; favorire l’accesso degli studenti stranieri neoarrivati a strutture territoriali (quali società sportive ad esempio) per facilitare la conoscenza del territorio e l’inclusione sociale; promuovere metodologie didattiche che valorizzino le differenze sia per gli studenti sia per i docenti in formazione.

Capoeira sociale


karate-502382__180Nove bambini rom, che vivono in una ex fabbrica occupata di Tor Sapienza a Roma, hanno preso parte al “Terreiro” e sono stati “battezzati” all’arte marziale brasiliana. “La cosa più importante – dicono le volontarie che li hanno seguiti – è che si sono scoperti bravi in qualcosa superando le loro paure”.

 

Nove piccoli rom hanno coronato il percorso di capoeira, l’arte marziale che, dalle strade del Brasile, sempre più sta prendendo piede anche in Europa. A Roma, è arrivata fin dentro il Metropoliz, una fabbrica dismessa di Tor Sapienza, occupata nel 2009 e in cui oggi vivono circa 200 persone provenienti da diverse regioni del mondo. Ed è lì che vivono anche Ionela, Monica, Daniela, Ionuz, Cristi, Cristina, Cristina, Florin e Marius.
A far scoprire loro la capoeira ci hanno pensato due volontarie, Serena Diviggiano e Valentina Andreoli, entrambe appassionate praticanti di capoeira da molti anni. Ed è proprio Serena a raccontarci come e perché ha pensato, voluto e promosso questo incontro tra la capoeira e i piccoli rom. 27 anni, laurea in Lettere, “lavoro da tempo a contatto con il disagio e lo ‘svantaggio’ di vario tipo: insegno italiano agli stranieri e aiuto nell’integrazione scolastica bambini con problemi. La capoeira mi ha aiutato in molte occasioni ad avvicinare queste persone, a trovare un linguaggio comune: la capoeira è intercultura, libertà, spontaneità individuale e collettiva, espressione corale, rispetto per l’anzianità e per il più debole. E’ nata nella strada, nella spontaneità, nel disagio, nell’ansia di libertà. Ecco perché ho pensato, insieme a Valentina, di farla scoprire anche ai bambini rom, con cui lei lavora insieme all’associazione Popica, all’interno del Metropoliz”. I bambini hanno imparato, chi più chi meno. Ma la cosa più importante, per Serena, è che “abbiano superato la percezione di se stessi come ‘outsiders’: si sono scoperti bravi in qualcosa: la maggiore difficoltà per loro è stata lasciarsi andare.

Corri sull’acqua


windsurfDa oggi anche i portatori di protesi potranno  imparare il windsurf grazie al primo progetto inclusivo al mondo pensato per avvicinare allo sport acquatico chi ha subito un’amputazione. Già 18 ragazzi hanno partecipato allo stage e il 90% è riuscito a navigare. Sono in programma diverse iniziative, la prima dal 20 al 22 maggio sul Lago di Garda.

 

«I primi di ottobre saremo al Windfestival di Diano Marina e stiamo cercando di organizzare la prima regata al mondo dedicata alle persone amputate» spiega Francesco Favettini, ideatore e fondatore dell’associazione sportiva dilettantistica ‘Action 4 Amputees ASD’. Il progetto si rivolge a persone portatrici di protesi ad arti sia inferiori che superiori non obbligatoriamente sportivi o che abbiano già praticato il windsurf. «Al mondo qualche milione di persone pratica questo sport e qualche altro milione è amputato – continua Favettini. Esistono portatori di protesi che riescono a praticare anche ad ottimi livelli, ma sono tutti autodidatti perché al mondo non esiste alcuna didattica o testo tecnico, alcun tipo di materiale appositamente modificato o istruttore con una qualifica specifica per i portatori di protesi. Abbiamo modificato noi per primi il testo tecnico (VDWS) e la didattica più utilizzate in Europa e abbiamo inoltrato, sempre per primi, la proposta d’ingresso del Windsurf tra gli sport paralimpici.Ci auguriamo che nell’arco di tre anni vi saranno nel mondo sufficienti amputati che praticheranno il windsurf così da poter organizzare gare internazionali e avere squadre da portare ai Giochi Paralimpici».
Quest’anno sono in programma diversi stage: 20-21-22 Maggio, Torbole, Lago di Garda; settembre a Quartu Sant’Elena, Cagliari; giugno a Porto Pollo, Sardegna; ottobre al Windfestival a Diano Marina, Savona dove verrà organizzata la prima regata al mondo per portatori di protesi; a novembre a El medano, Tenerife, in Spagna.

Mare che unisce


ilmarecheunisceAgropoli-Tunisi in kayak per unire il Mediterraneo, partirà a giugno la missione di pace tra scienza e sport. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Due barche a vela, sei kayak e 569 miglia da percorrere dalla località campana fino a Tunisi per un’avventura all’insegna dello sport, della solidarietà e della ricerca scientifica. Promossa dall’associazione “Il Mediterraneo: il mare che unisce”, la sfida verrà inaugurata il 25 giugno alla marina di Agropoli, da dove si partirà seguendo un percorso che in 20 giorni porterà il gruppo a toccare le coste africane. Sarà l’occasione per condurre un’approfondita e realistica analisi sullo stato di salute del Mar Mediterraneo e sulle tradizioni legate alla pesca ed alla dieta mediterranea. Tutti i dati saranno poi registrati ed analizzati dal gruppo di ricerca, che estrapolerà informazioni fondamentali per la stesura di ulteriori progetti incentrati su argomenti sia di carattere etico-sociale che tecnico-scientifici.

Passi di salute


escursionePresentato oggi a Pontassieve, in provincia di Firenze, il progetto che propone escursioni per scoprire il territorio e promuovere uno stile di vita più salutare e piacevole. A partire dal 21 maggio si terranno camminate di gruppo, semplici e accessibili a tutti, tra il paese e le colline circostanti.

Sport nel verde


sportnelverdeIl Comune di Trento propone anche per questa estate il progetto finalizzato a valorizzare le strutture sportive presenti nei parchi e nei giardini della città, con una serie di appuntamenti realizzati in collaborazione con le cooperative sociali e le associazioni. Le attività si svolgeranno da maggio a settembre.

 

La partecipazione alle attività è libera e gratuita. I volontari/istruttori presenti nei parchi o nei punti di ritrovo sono riconoscibili dalla caratteristica maglietta verde con la scritta “staff” per la sezione “Alla scoperta dei parchi della città” e dalla maglietta arancione per la sezione “Ben..essere in movimento”: sono ben lieti di accogliere tutti coloro che vogliono partecipare alle iniziative per praticare insieme attività fisica all’aperto, gratuitamente ed in allegria.
I calendari completi delle attività sono disponibili nei volantini promozionali predisposti per entrambe le iniziative del progetto, e saranno nei prossimi giorni in distribuzione sul territorio (Circoscrizioni, Biblioteche, Urp, Poli sociali, Ambulatori medici…). I calendari sono pubblicati anche sul sito dell’amministrazione comunale www.comune.trento.it seguendo il percorso aree tematiche sport – progetti “Sport Nel verde”. Il progetto prevede due diversi calendari di attività: “Alla scoperta dei parchi della città”: attività ludico-motorie per bambini e ragazzi e “Ben…essere in movimento”: attività motorie per adulti e famiglie.