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L’Europa si colora di arancione con la Move Week: centinaia di eventi per promuovere sport e benessere


Sport per tutti

L’Europa torna a colorarsi di arancione con la Move Week, la settimana europea del movimento e del benessere promossa dall’Isca. Il servizio di Elena Fiorani.

Obiettivo della Move week è mettere in movimento i cittadini: dal 22 al 28 maggio, in programma centinaia di eventi in tutta Europa per promuovere l’attività fisica e lo sport. L’Uisp è capofila dell’iniziativa in Italia, dove sono in programma 150 eventi in oltre 70 città. Ma saranno milioni i partecipanti al più grande evento europeo per la promozione del movimento e dei suoi benefici in termini di salute.

Già da domenica sarà possibile partecipare ad attività ed iniziative di vario genere, adatte a tutte le passioni sportive: in programma proposte per persone di tutte le età, con il solo scopo di farle muovere in compagnia, vivendo le città e gli spazi urbani. Ognuno potrà trovare la pratica più piacevole all’insegna di sani stili di vita.

Al via il 2° Giro delle Cure Palliative Pediatriche: allargare la conoscenza e sensibilizzare sul tema


Un Giro d’Italia speciale

Al via il 2° Giro delle Cure Palliative Pediatriche, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Maruzza per allargare la conoscenza del tema alla cittadinanza e sensibilizzare i professionisti sociosanitari e le istituzioni. In calendario oltre 40 eventi sportivi e culturali.

Dopo il grande successo dell’edizione 2022, che ha raccolto più di 27.000 partecipanti con 41 eventi in 16 regioni italiane, e il coinvolgimento di oltre 120 associazioni, l’edizione 2023 si annuncia ancora più densa di avvenimenti, con l’obiettivo ad alto valore sociale di promuovere la conoscenza delle Cure Palliative Pediatriche (CPP) presso la cittadinanza, e sensibilizzare i professionisti sociosanitari e le istituzioni, al fine di rendere operative le Reti di CPP in tutte le regioni italiane.

La manifestazione si svolgerà dal 15 maggio al 18 giugno con la collaborazione di circa 50 enti e associazioni, e comprende la realizzazione di una campagna di comunicazione nazionale collegata a iniziative e attività di carattere sportivo, scientifico, istituzionale, culturale e ricreativo, diffuse a livello regionale. Al momento attuale il calendario prevede oltre 42 eventi a livello nazionale, aggiornati e consultabili sul sito dedicato.

E quest’anno le CPP hanno un nuovo amico, la medaglia d’oro Coppa del Mondo Pista nell’inseguimento a squadre, Filippo Ganna: “Sono davvero felice che lo sport, e il ciclismo in particolare, possano fare da megafono a un tema così importante come quello delle cure palliative pediatriche, in grado di regalare ai bambini inguaribili e alle loro famiglie qualità di vita e momenti di normalità e di serenità”.

Nel 2023, il tema comune a tutte le tappe sarà: “miti e limiti delle CPP”; l’intento e quello di diffondere corrette informazioni su cosa siano, come funzionino e a cosa servano le cure palliative pediatriche, andando a sfatare pregiudizi, false credenze e veri e propri miti che ancora oggi circondano le CPP e che incidono negativamente sulla richiesta, da parte delle famiglie, di accesso a tale tipo di assistenza. “Ancora oggi, purtroppo, le Cure Palliative sono spesso associate esclusivamente al periodo di terminalità o pericolosamente ritenute inutili, il termine “palliativo”, infatti, è spesso confuso col termine placebo o con l’eutanasia. L’ambivalenza sul significato e il tabù associato alla malattia inguaribile, soprattutto quando si tratta di minori, ha portato a sottovalutare anche il reale raggio d’azione dei servizi di Cure Palliative Pediatriche, sia da parte degli utenti, sia da parte delle strutture e istituzioni sanitarie locali”, ha dichiarato Silvia Lefebvre, Presidente della Fondazione Maruzza.

Oltre alla cittadinanza, la campagna mira a coinvolgere policy maker, dirigenti di aziende sanitarie, comunità medica, infermieristica e socio-sanitaria, necessari a implementare politiche, prassi e modelli in grado di garantire alle famiglie e ai minori che convivono con una diagnosi di inguaribilità il pieno accesso, sul territorio di residenza, a questa tipologia di assistenza, garantendo così loro il diritto a vivere nel miglior modo possibile.

“Federazione Cure Palliative è lieta di sostenere anche questa nuova edizione del Giro d’Italia delle CPP. La promozione e diffusione delle CPP è, infatti, un tema fortemente sentito dalla nostra Federazione e costituisce uno dei principali punti programmatici su cui stiamo lavorando, nel tentativo di generare nella cittadinanza, nei decisori politici e nelle parti interessate, il riconoscimento dei diritti dei bambini con bisogni di cure palliative. In quest’ottica, l’attuazione omogenea nel territorio nazionale delle Reti di CPP costituisce una priorità assoluta per garantire la presa in carico appropriata delle necessità assistenziali dei minori con malattie inguaribili e delle loro famiglie, indipendentemente dalla loro età e dal luogo in cui vivono. La strada da percorrere è ancora lunga ma la massiccia partecipazione a questa iniziativa dice che i tempi sono finalmente maturi…quindi avanti così!”, ha dichiarato Tania Piccione, Presidente Federazione Cure Palliative.

Durante l’evento di lancio svoltosi al Ministero della Salute, è stato inoltre presentato Palliped il primo Studio Nazionale, dedicato alle Cure Palliative Pediatriche in Italia. Lo Studio è stato coordinato dalla Dott.ssa Franca Benini, Responsabile del Centro Regionale Veneto di terapia del dolore e Cure Palliative Pediatriche, Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, Università di Padova, con il sostegno incondizionato della Fondazione Maruzza. Le Cure Palliative Pediatriche sono un approccio assistenziale in grado di garantire ai minori affetti da malattie inguaribili e alle loro famiglie la miglior qualità di vita possibile, attraverso il lavoro di professionisti specializzati che si prendono cura dei bambini, preferibilmente a domicilio, sostenendo le famiglie in tutte le fasi della malattia, alleviando sofferenze fisiche, psicologiche, emotive e spirituali.

Il Liverpool è campione della sostenibilità: vinta per il secondo anno di fila la Sport Positive League


In rete per l’ambiente

Il Liverpool ha vinto per il secondo anno consecutivo il premio sostenibilità, un tavolo indipendente che esamina tutti i club della massima serie calcistica inglese e misura le loro credenziali in tema di tutela ambientale.

Il club della Premier League inglese ha vinto per il secondo anno consecutivo la Sport Positive Environmental Sustainability League.

Il Liverpool FC ha ottenuto 24 punti su 27, dimostrando il suo impegno olistico per la sostenibilità ambientale in ogni parte dell’organizzazione. Ha riconosciuto i continui miglioramenti che il club ha apportato dal lancio di The Red Way nel 2021, il suo impegno costante per creare un futuro migliore per le sue persone, il pianeta e le comunità.

La Sport Positive League è un tavolo indipendente sulla sostenibilità ambientale che esamina tutti i club della massima serie e misura le loro credenziali ambientali.

Il Liverpool FC è anche il primo club della Premier League a raggiungere il traguardo Certificazione ISO 20121, essendo certificata in modo sostenibile e riconosciuta a livello internazionale per i suoi sforzi di sostenibilità.

Per la cronaca, il club è anche firmatario dello Sports for Climate Action Framework delle Nazioni Unite sulla corsa allo zero.

Sport contro la guerra: oggi a Roma “La Partita della parità e del rispetto”


La Partita della parità e del rispetto

Si tiene stamattina a Roma l’iniziativa promossa da Amnesty Italia, Associazione Italiana Calciatori, Assist, Sport4society, Uisp, Usigrai nella Giornata mondiale del vivere insieme in pace. La rappresentativa “One World” e la squadra del Circolo Sportivo Rai scendono in campo con lo slogan #SportAgainstWar.

Anche lo sport è un’occasione per dire basta a tutte le guerre: #SportAgainstWar è lo slogan che Amnesty International Italia, AIC-Associazione Italiana Calciatori, Assist, Sport4society, Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti, Usigrai portano in campo. “Avremo con noi donne e uomini che provengono dai territori di guerre e conflitti –fanno sapere i promotori dell’iniziativa – per lanciare un messaggio chiaro: vivere insieme in pace, dignità e diritti”.

Sono previsti due tempi di trenta minuti ciascuno e scenderanno in campo, tra gli altri, alcuni testimonial di Amnesty International Italia come il cantautore e speaker di Radio Cusano Campus Bussoletti, il cantautore Arpino, lo speaker Lorenzo Talani e le attrici Anna Favella e Federica Sabatini. Insieme a Raffaella Chiodo Karpinsky, giornalista italo-russa ed editorialista di Avvenire, Ilona Kovanseva, ucraina di Zaporizhzhia, e due attivisti dell’associazione tunisina per i diritti Lcoll’Actif, Mohamed Amine Ben Debaieb e Chams Eddine Dharhi. Con loro ci saranno Antonella Bellutti, presidente Assist; Umberto Calcagno, presidente Aic; Vittorio Di Trapani, presidente Fnsi, e Tiziano Pesce, presidente Uisp. In veste di allenatore ci sarà Ubaldo Righetti, ex calciatore della Roma. Nei prossimi giorni verrà diffuso l’elenco completo dei giocatori e delle giocatrici One World che scenderanno in campo.

“Sono circa 60 le guerre in corso nel mondo – spiegano gli organizzatori – oltre a decine di conflitti e zone di tensione. Sono guerre e conflitti spesso dimenticati, che mietono ogni giorno migliaia di vittime, creano povertà, violenze e costringono migliaia di persone, molto spesso donne e bambini, a fuggire e ad abbandonare le proprie terre. Ci impegniamo a dare il nostro contributo per sensibilizzare l’opinione pubblica, a cominciare dai giovani. Chiediamo ai governi e alle istituzioni nazionali e internazionali di cercare soluzioni diplomatiche, di riconoscere la centralità della giustizia e delle riparazioni nei confronti di chi ha subito violenze e sofferenze inenarrabili. Per non dimenticare le violenze e tenere accesa la luce sui diritti: il primo diritto è quello alla vita. Per far sentire la nostra vicinanza e solidarietà a chi soffre, per chiedere pace e giustizia contro l’indifferenza e il silenzio”.

Le organizzazioni promotrici della Partita della parità e del rispetto, in collaborazione con Fnsi e Ordine dei Giornalisti del Lazio, organizzano il corso “Linguaggio, stereotipi e cultura di genere nello sport” che si terrà mercoledì 17 maggio dalle 10 alle 13 presso la sede della FNSI in Corso Vittorio Emanuele II, 349. Il corso darà diritto a 6 crediti formativi deontologici per le iscritte e gli iscritti all’Ordine dei giornalisti. Obiettivo del corso è produrre riflessioni e fornire competenze, tali da offrire strumenti concreti in ambito giornalistico, ed un approfondimento qualificato sul tema. Il panel mirerà a dare, attraverso esperte ed esperti di alto profilo, elementi di condivisione e confronto partendo da vari punti di vista e ambiti di interesse.

Il corso sarà aperto dai saluti introduttivi: di Guido D’Ubaldo, presidente Odg Lazio, e Vittorio di Trapani, presidente FNSI; Margherita Santicchia, Direzione generale Assist Italia. Intervengono: La questione di genere nello sport e strumenti per valorizzare eventi: il Progetto europeo EWSE (Antonella Bellutti – doppio oro olimpico e Assist Ass. Naz. Atlete); I cambiamenti del linguaggio giornalistico: una sfida comune (Luisa Betti Dakli – presidente CPO Odg Lazio; Lingua e parità di genere (Silvia Garambois – Giulia Giornaliste); Il linguaggio giornalistico e i doveri deontologici (Ivano Maiorella – direttore Giornale Radio Sociale e componente CDT Odg Lazio; Il calcio femminile in Italia, cambiamenti e crescita di diritti e tutele per le atlete (Fabio Appetiti-AIC, Associazione Italiana Calciatori); La Carta Europea dei Diritti dello sport femminile (Manuela Claysset – Uisp); Il contrasto allo sportwashing, un tema politico e sociale (Tina Marinari – Amnesty International); L’esperienza della maternità per le atlete, tra ostacoli e stereotipi (Alice Pignagnoli – calciatrice). Modera: Luisa Garribba Rizzitelli, presidente Assist.

Sport e uguaglianza di genere: lanciato il progetto “All In Plus”


“All In Plus”

Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea lanciano il progetto per promuovere una maggiore uguaglianza di genere nello sport. L’iniziativa si struttura su tre pilastri: raccolta e analisi dei dati in aree chiave, buone pratiche e lavoro con i media per sensibilizzare sulle disuguaglianze di genere nello sport.

L’evento è stato aperto da Marja Ruotanen, Direttrice generale della Democrazia e della Dignità umana, Consiglio d’Europa, Themis Christophidou, Direttrice generale dell’Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura, Commissione europea, João Paulo Correia, Segretario di Stato per la Gioventù e lo Sport, Portogallo, Óskar Þór Ármannsson, Capo dell’Unità dello Sport, Ministero dell’Istruzione e dei Minori, Islanda, Presidenza del Comitato dei Ministri.

Gli obiettivi chiave sono assicurare che la relativa invisibilità delle donne nello sport e la continua mancanza di consapevolezza rispetto allo squilibrio di genere nello sport e i problemi correlati siano posti chiaramente in primo piano.

Il progetto si struttura attorno a tre pilastri:
Raccolta e analisi dei dati in sei aree chiave (leadership, coaching, partecipazione, media/comunicazione, violenza di genere nello sport e politiche e programmi in materia di uguaglianza di genere);
Creazione di un centro di risorse online che evidenzi esempi di migliori pratiche;
Lavoro con e attraverso i media per assicurare una maggiore sensibilizzazione rispetto alle disuguaglianze di genere nello sport.
Dopo la proiezione del documentario “A land shaped by women”, la regista e campionessa mondiale di snowboard Anne-Flore Marxer risponderà alle domande del pubblico.

Il Consiglio d’Europa e l’Unione europea portano avanti la loro cooperazione in ambito di uguaglianza di genere nello sport nel quadro del progetto congiunto “All In Plus” (marzo 2023 – marzo 2025). Il gruppo di alto livello sull’uguaglianza di genere nello sport dell’UE ha sottolineato il successo del progetto congiunto UE-CdE “All In” (marzo 2018 – ottobre 2019) e ha posto l’accento sulla necessità di svilupparlo e attuarlo ulteriormente (“Verso una maggiore uguaglianza nello sport – Raccomandazioni e piano d’azione presentati dal gruppo di alto livello sull’uguaglianza di genere nello sport (2022)”.

In sella verso il traguardo mondiale: l’Eroica punta all’Unesco


Una corsa Eroica

La manifestazione dedicata alle biciclette d’epoca punta all’Unesco. Il servizio di Elena Fiorani

Nata nelle terre di Siena, L’Eroica conquista sempre più appassionati, dal Giappone al Sud Africa, e adesso vuole raggiungere un nuovo traguardo: il patrimonio dei beni immateriali dell’umanità. Dopo l’anteprima mondiale del 22 aprile in Giappone, domenica la manifestazione arriva a Montagu in Sud Africa, tra gli struzzi e i babbuini attoniti spettatori all’incrocio tra gli Oceani Atlantico e Indiano.

Un giro del mondo che punta a consacrare la cultura delle due ruote in sinergia con lo stile di vita, il paesaggio e l’arte del cibo nelle terre del buon vivere. Fregiarsi del titolo Unesco ha un significato culturale, ma anche un effetto domino di investimenti in un asset di crescita ideale per l’intera regione, che punta molto sul suo sistema diffuso di Cammini e Ciclovie.

Sport, carceri e reinserimento sociale: lanciato il progetto “Play for the future”


“Play for the future”

Lo sport come strumento di riscatto sociale: Ministero della Giustizia, Fondazione Cdp e Fondazione Milan lanciano un nuovo progetto dedicato a 120 giovani inseriti nei circuiti penali. Previsti percorsi di educazione sportiva e orientamento lavorativo a Bari, Catania, Napoli e Palermo.

Il progetto, perfezionato presso la sede del ministero della Giustizia alla presenza del ministro Carlo Nordio, del presidente della Fondazione Cdp Giovanni Gorno Tempini e del presidente di AC Milan e Fondazione Milan Paolo Scaroni, punta ad arricchire i percorsi di messa alla prova dei giovani inseriti nei circuiti penali, realizzando attività sportive e laboratori socio-lavorativi che possano tradursi in un’esperienza di crescita, di approfondimento e di orientamento per il percorso di vita delle ragazze e dei ragazzi coinvolti, oltre a favorire l’avvio di una prima esperienza professionale.

Secondo uno studio del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità del marzo 2023, dei 14.198 giovani inseriti nei circuiti penali, oltre il 97% intraprende percorsi alternativi alla sola pena detentiva, come quello della messa alla prova, una forma di esame giudiziale attraverso cui il processo penale viene sospeso e il minore viene affidato ai servizi sociali per compiere un percorso rieducativo.

In accordo con il ministero della Giustizia, nelle quattro sedi selezionate di Bari, Catania, Napoli e Palermo, gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (Ussm) selezioneranno 60 giovani tra i 16 e i 22 anni impegnati per due stagioni in questo iter di riabilitazione sociale alternativo al carcere, ai quali sarà offerta la possibilità di incamminarsi fino a giugno 2024 su un duplice percorso: quello di educazione sportiva permetterà loro di confrontarsi con i propri coetanei, gestire insieme gli spazi di gioco, imparare valori come il rispetto dell’altro, la condivisione, l’altruismo e il lavoro di squadra. Tutte le attività saranno coordinate da un team di tecnici sportivi specializzati, così da assicurare un adeguato coinvolgimento dei ragazzi sia nell’attività sportiva che in quella di socializzazione e conoscenza reciproca.

Contestualmente, il progetto prevede anche l’avvio di un percorso di orientamento lavorativo, nell’ambito del quale ogni partecipante sarà seguito personalmente per redigere un bilancio delle proprie competenze e avviare un iter di accompagnamento all’inclusione lavorativa. Verranno coinvolte le aziende, i centri sportivi e le società dilettantistiche del territorio, saranno organizzati corsi di aiuto allenatore e, a seguito della fase di orientamento, nel 2024 due beneficiari per presidio saranno inseriti in un percorso di stage presso le associazioni e società sportive locali, per una prima esperienza di inserimento lavorativo, con l’erogazione di “borse di lavoro” che possano garantire un primo supporto economico ai giovani.

 

Sport e solidarietà: 1500 scuole e 200mila studenti corrono contro la fame


Di corsa contro la fame

Oggi 200 mila studenti corrono in 700 comuni, per l’iniziativa solidale promossa da Azione contro la fame giunto in Italia alla 9^ edizione. Oltre 1.500 le scuole che hanno aderito all’evento di sensibilizzazione e di sport.

Un movimento di 200mila studenti “podisti” di 700 comuni italiani è impegnato, in queste settimane, in una grande corsa solidale promossa, ogni anno, all’interno degli istituti scolastici da Azione contro la fame, organizzazione internazionale umanitaria specializzata nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile. Si tratta della “Corsa contro la fame”, il progetto didattico, sportivo e solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla nona edizione e patrocinato, anche quest’anno, dal Coni.

A livello nazionale, la “Corsa contro la fame” si svolge oggi, mercoledì 10 maggio.
Nei mesi passati, l’organizzazione umanitaria Azione contro la fame ha avviato un percorso didattico di sensibilizzazione in aula: più di 7mila ore di incontri sono state tenute dall’organizzazione con l’obiettivo di illustrare ai più giovani le cause strutturali e le conseguenze della fame, una piaga contemporanea che colpisce oltre 828 milioni di persone nel mondo. Ogni scuola ha potuto, inoltre, approfondire l’argomento grazie a un kit didattico di educazione civica fornito dall’organizzazione, che quest’anno ha come Paese-focus il Camerun.

Dopo questa prima fase di formazione, i ragazzi si mobilitano e diventano parte attiva del progetto: tramite il “passaporto solidale” e i materiali video forniti, sono loro che coinvolgono familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate e che a fronte della loro opera di sensibilizzazione possono ricevere una promessa di donazione per ogni tratto di corsa svolto durante le giornate conclusive del progetto, promosse da ogni singolo istituto. Con il proprio impegno, sia come ambasciatori dell’iniziativa sia come sportivi, nella corsa conclusiva del progetto, i ragazzi potranno concretamente sostenere la lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo, un impegno che Azione contro fa fame conduce da oltre 40 anni in 51 Paesi.

Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la fame, ha dichiarato: “Sono oltre 828 milioni gli uomini, le donne e i bambini che soffrono la fame. Con questo progetto, grazie all’impegno di studenti e docenti, accendiamo i riflettori sulla crisi alimentare che colpisce le comunità più vulnerabili del mondo, flagellate da guerre, povertà ed effetti dei cambiamenti climatici. Negli studenti e nei docenti troviamo i nostri principali ‘alleati’, a dimostrazione del fatto che la scuola, con il coinvolgimento di tutti i suoi attori, può essere generatore di cambiamento e catalizzatore di sinergie capaci di contribuire, davvero, alla creazione di un mondo migliore e, soprattutto, libero dalla fame”.

Donne e sport per tutte: “La passione per il calcio non fa distinzioni” in vista dei Mondiali 2023


Uno sport per tutte

Il progetto “La passione per il calcio non fa distinzioni” prevede una serie di iniziative, sui social e sui campi di gioco, per generare un impatto culturale positivo nella percezione dell’attività calcistica femminile e sostenere concretamente la base del movimento italiano.

Il calcio femminile è una realtà sempre più affermata e importante in tutto il mondo; in Italia è un fenomeno sportivo in continua crescita (basti ricordare l’entusiasmante prestazione delle azzurre ai mondiali francesi del 2019 poi vinti dagli Stati Uniti ), ma con ampi margini di ulteriore sviluppo raggiungibili soprattutto superando alcuni pregiudizi ancora diffusi.
«Gillette – spiega Paolo Grue, Presidente e Amministratore Delegato di Procter & Gamble in Italia – è da sempre vicino al mondo maschile e dello sport. Affiancare questo marchio così noto alla nostra nazionale di calcio femminile, supportando attività di educazione per studenti e adulti al contrasto di stereotipi e pregiudizi verso le giovani ragazze, esprime con coerenza i valori di diversità e inclusione sostenuti da tutto il Gruppo P&G. Grazie alla sua popolarità e rilevanza per milioni di persone – continua Grue -, con Gillette abbiamo scelto di sostenere i Mondiali di calcio femminile, schierandoci al fianco delle donne per mandare un messaggio di lotta contro gli stereotipi di genere e per sostenere la piena libertà di scelta per tutti dello sport che si vuole praticare».

«La promozione del calcio femminile in Italia, soprattutto tra le più giovani, rappresenta una sfida dal punto di vista sportivo – dichiara Gabriele Gravina, Presidente Figc – ma anche e soprattutto sotto il profilo culturale. Siamo felici che un brand globale come Gillette abbia deciso di contribuire al percorso intrapreso dalla Figc supportando la Nazionale, che rappresenta l’apice del movimento, e coinvolgendo direttamente le famiglie in questo progetto avvincente e innovativo. Il calcio femminile italiano sta crescendo nei numeri e nel riconoscimento di alcuni diritti, ma il vero obiettivo della Federazione è abbattere definitivamente i pregiudizi che ancora ostacolano la sua completa diffusione in tutte le aree del nostro Paese».

Nel progetto sono coinvolte le Azzurre Lisa Boattin, Barbara Bonansea, Valentina Giacinti, Laura Giuliani, Manuela Giugliano, Elena Linari, gli Ambassador Gillette, Bobo Vieri e Alessandro Cattelan, insieme a Cristiana Capotondi, madrina e sostenitrice del progetto. In un anno importante per il calcio femminile, durante il quale a luglio è appunto in programma la Fifa Women’s World Cup 2023 in Nuova Zelanda, il progetto si rivolge agli appassionati, ai praticanti e alle loro famiglie.

Si partirà a maggio con la campagna social #tifapertuafiglia, in cui Gillette e le calciatrici della Nazionale Femminile sfideranno tutti i papà d’Italia a realizzare un video in cui giocano a calcio con la propria figlia, per vincere il viaggio in Nuova Zelanda e assistere a una partita della Fifa Women’s World Cup 2023. A inizio luglio, il progetto sarà protagonista, attraverso ulteriori attività, in occasione dell’ultima gara amichevole delle Azzurre prima del Mondiale.

Anche dopo i Mondiali, Gillette darà nuova linfa al progetto attraverso iniziative con un grande impatto sul territorio nazionale, per raccontare il mondo del calcio alle bambine e alle loro famiglie. Infatti, dal 23 settembre, in occasione della Settimana europea dello sport, insieme al Settore giovanile e scolastico Figc, Gillette darà il via ai “Play Days”, eventi realizzati in tutte le regioni italiane coinvolgendo più di 2.000 bambine provenienti dalle scuole primarie e secondarie che hanno aderito ai progetti d+el Settore giovanile e scolastico Figc.

Gli eventi, che hanno l’obiettivo di favorire la relazione tra bambine, famiglie e società locali, si svolgeranno all’interno delle scuole calcio con attività ludico-sportive come gioco-partita su campi ridotti e challenge con la palla. «Voglio fare i miei complimenti a Gillette – ha aggiunto Cristiana Capotondi, madrina e sostenitrice dell’iniziativa -, un brand maschile, per aver scelto di essere al fianco delle donne e della Nazionale di calcio italiana. Molte atlete sono state accompagnate a questo sport dai fratelli, dai padri o dai nonni ed è bello rendere omaggio a questa storia familiare di passione e complicità per quello che per me è lo sport più bello del mondo».

In tutto il mondo il calcio femminile è una realtà sempre più affermata. Secondo i dati emersi da una ricerca Gillette condotta insieme all’Istituto di Ricerca Sociale e di Marketing Eumetra, nell’ambito del progetto, in Italia oggi 1 donna su 12 gioca a calcio, dato che diminuisce quando si parla di bambine: 1 figlia su 20 del campione intervistato pratica questa disciplina. Inoltre, il 50% dei genitori ritiene che il calcio non sia adatto alle bambine, individuando tra le motivazioni di questa considerazione il fatto che si tratti di uno sport di contatto. La ricerca è stata effettuata considerando un campione di 1.000 persone (di cui 50% donne e 50% uomini) di età superiore ad anni 18.

Sport e ambiente: il progetto Milan-Acqua Lete per riciclare 400 mila bottigliette di plastica in una stagione sportiva


In campo per l’ambiente

Riciclare oltre 400 mila bottigliette di plastica in una stagione sportiva: è l’obiettivo che si sono date Milan e Acqua Lete. Nelle sedi della società sportiva le bottiglie verranno raccolte attraverso eco compattatori che consentiranno di realizzare il riciclo completo del recupero in una logica di economia circolare, senza sprechi di materiali.

Nella propria sede di Casa Milan e nei centri sportivi Milanello e Puma House of football d’ora in avanti le bottiglie in pet verranno raccolte attraverso una serie di eco compattatori. Questi speciali contenitori consentiranno di realizzare il riciclo completo delle bottiglie in una logica di economia circolare, senza sprechi di materiali.

Il Milan e le aziende partner si sono impegnate ad una puntuale rendicontazione periodica del totale delle bottiglie raccolte e della valorizzazione delle riduzioni di immissioni di anidride carbonica ottenute con il progetto. I vertici del Milan, in una nota, attribuiscono molta importanza al progetto: «Ac Milan è un’istituzione sociale e culturale, consapevole della responsabilità di potere contribuire a un cambiamento positivo nel mondo in cui viviamo, partendo innanzitutto da noi stessi e dall’esempio che possiamo dare, rivolgendoci in particolare alle future generazioni, molto attente alle tematiche sociali e al rispetto dell’ecosistema».

Nelle intenzioni della società rossonera, infatti, questo progetto è il primo passo di un programma che ha l’obiettivo di sensibilizzare gli opinion leader e tutti i più importanti stakeholder della Società, a partire dai suoi dipendenti e tifosi, sull’importanza di corrette pratiche ambientali.