È brutto dirlo ma lo avevamo detto. Era appena il 23 marzo quando su questa web radio lanciammo l’allarme delle mafie nell’economica con l’emergenza Covid. E così è stato.
È brutto dirlo ma lo avevamo detto. Era appena il 23 marzo quando su questa web radio lanciammo l’allarme delle mafie nell’economica con l’emergenza Covid. E così è stato.
Nel mondo sono più di 1 miliardo le persone con disabilità. Di queste l’80% vive nei Paesi in via di sviluppo. È proprio in questi Paesi che la povertà e la disabilità sono spesso collegate, creando un circolo a cui è difficile sfuggire. Chi è povero ha più probabilità di avere una disabilità perché non ha accesso a una alimentazione sana, ad acqua pulita, a cure mediche, educazione e lavoro.
Ne abbiamo parlato con Massimo Maggio, direttore di CBM Italia.
Arriva il Natale e il nuovo Dpcm. Si resta a casa, fermi nel proprio comune e con il coprifuoco.
Occorre costruire una “nuova giustizia sociale partendo dal presupposto che la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto e intoccabile il diritto alla proprietà privata” e ne ha sempre invece sottolineato “la funzione sociale”.
Secondo i dettagli della Legge di Bilancio attualmente in discussione in Parlamento nel 2021, l’Italia spenderà oltre 6 miliardi di euro per acquisire nuovi sistemi d’armamento: caccia-bombardieri, fregate e cacciatorpedinieri, carri armati e blindo, missili e sommergibili.
Vaccinazioni rinviate, fuga dai Pronto Soccorso anche in situazioni gravi, ritardo diagnostico per patologie in cui il tempo è prezioso, terapie interrotte in bambini fragili e aumento delle diseguaglianze.
Il bambino che sognava di giocare e vincere i mondiali di calcio si chiamava Diego Armando Maradona, aveva i capelli folti e il numero dieci sulle spalle.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dal Centro gastronomico e culturale Chikù di Scampia parte una lettera aperta rivolgendosi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
È questo il suono della scossa in Irpinia, tremenda, che il 23 novembre 1980 uccise circa 3mila persone portando morte e distruzione.