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A Napoli i prodotti della buona terra che fa un “pacco alla camorra”


 

Le voci dei vigili del fuoco a Ischia: ieri hanno trovato altre 3 vittime e si continuano a cercare dispersi sei giorni dopo l’alluvione. 

Oggi parliamo di una iniziativa che è giunta alla sua 14ma edizione: Facciamo un pacco alla camorra è stata presentata a Napoli, al Centro Polifunzionale Ciro Colonna a Ponticelli ed è promossa dal Consorzio Nuova cooperazione organizzata.

È un progetto di diritti e di pace che guarda ad uno sviluppo sostenibile attraverso l’agricoltura sociale, rimettendo le persone al centro e costruendo comunità sane. Con il paniere di prodotti biologici, lavori dalle cooperative che riutilizzano beni confiscati e che risanano beni comuni dal degrado, parliamo di welfare, comunità e accoglienza. Quest’anno è stato scelto il quartiere della perfieria orientale di Napoli funestato dalla guerra tra i clan. Ascoltiamo Pasquale Leone di Libera e Giuliano Ciano di Nco

Così il Covid ha frenato la lotta all’Aids: in Italia aumentano le diagnosi


 

Le voci dei vigili del fuoco che ieri a Casamicciola continuano a cercare possibili dispersi dopo l’alluvione del 26 novembre scorso.

 

Oggi è la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids e non arrivano buone notizie. EQUALIZE è lo slogan con cui il Programma Onu sull’AIDS, per questo primo dicembre, chiama i governi di tutto il mondo a fare di più per combattere le disuguaglianze che frenano la sconfitta della malattia. I dati resi noti dallo stesso programma ONU ci dicono, infatti che, in tutto il mondo si sta perdendo terreno rispetto ai progressi fatti, complici il COVID, le crisi internazionali, la crisi economica.

Secondo l’ultimo rapporto di Unicef ogni giorno 301 bambini e adolescenti (0-19 anni) muoiono per cause legate all’AIDS e, ogni giorno, si verificano 850 nuovi contagi nella stessa fascia d’età.

Nonostante rappresentino solo il 7% di tutte le persone che convivono con l’HIV, i bambini e gli adolescenti rappresentano il 17% – ovvero 110.000 – di tutte le morti legate all’AIDS.

Nel nostro Paese alcuni presidi ospedalieri come il Cotugno di Napoli hanno registrato una diminuzione dei test e un aumento delle infezioni. Secondo la Lega italiana per la lotta all’Aids  anche in Italia i dati appena diffusi dall’istituto Superiore di Sanità sull’andamento dell’infezione nel 2021 evidenziano un aumento delle nuove diagnosi rispetto allo scorso anno. A preoccupare ancora di più è la percentuale di diagnosi tardive, un fenomeno che il COVID ha contribuito a peggiorare ma che è in costante crescita dal 2015. Ascoltiamo la presidente della Lila Giuseppina Giupponi

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Il lavoro rende poveri: il crac dei salari negli ultimi 30 anni in Italia


 

 

Le voci dei calciatori della squadra tedesca dell’Holzheimer che hanno diffuso sui social il loro supporto alle donne in Iran.

Oggi parliamo di povertà determinata dal lavoro. Sembra un ossimoro ma è la realtà che viene illustrata dal report “I lavoratori e le lavoratrici a rischio di bassi salari in Italia” del Forum Disuguaglianze e Diversità.  L’Italia, infatti, è l’unico dei paesi OCSE in cui c’è stata
una riduzione del salario medio tra il 1990 e il 2020 (circa 3 punti percentuali) e nello stesso periodo sono aumentate anche le disuguaglianze salariali.

L’incidenza dei bassi salari è maggiore tra le donne, i giovani nella fascia 16-34 anni e i residenti al Sud e tra quanti hanno un contratto di lavoro part-time. Sono dati di una fotografia che lascia sul campo il dibattito sul reddito di cittadinanza e quelli in età occupabile per un lavoro o una professione che rischia di non migliorare mai le proprie condizioni materiali. Ascoltiamo ora Michele Bavaro, curatore del report.

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Il tempo della verità su Ischia e sull’Italia che frana


 

 

La voce della coordinatrice medica di Medici senza frontiere che racconta la situazione drammatica ad Haiti con l’epidemia di colera.

Oggi torniamo a Ischia. Mentre continua la conta delle vittime e dei feriti con la ricerca dei dispersi è tempo anche delle accuse. Accertare se le abitazioni travolte dall’alluvione e presenti in quell’area erano abusive e se pendeva un provvedimento di demolizione: sono le prime domande alle quali la Procura di Napoli vuole dare una risposta attraverso le indagini scattate subito dopo la tragedia di Casamicciola.

Poi l’ex sindaco del comune ischitano, Giuseppe Conte, ha denunciato che “L’ultima sua segnalazione alle autorità competenti sui gravi rischi per la popolazione di Casamicciola dovuti al dissesto idrogeologico li avevo segnalati il 22 novembre scorso: avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto”, dice Conte.

E già ieri con i dati di Legambiente qui abbiamo riflettuto sull’emergenza dovuta alla cementificazione e al consumo di suolo. Ascoltiamo la presidente di Legambiente Campania Maria Teresa Imparato.

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La strage di Ischia e lo stato di emergenza continuo di un territorio fragile


 

Le voci dei soccorritori a Ischia mentre riescono a raggiungere un uomo rimasto nel fango di un garage.

Oggi parliamo della frana che ha colpito Ischia e nello specifico il comune di Casamicciola. Tra i morti ci sono un neonato di 21 giorni e la sorella di 7 anni e si cercano ancor i dispersi per quella che è l’ennesima strage dovuta a eventi climatici che sbattono sulla mancata prevenzione e messa in sicurezze di territori fragili e sottoposti a continua cementificazione. Intanto ieri il governo ha stanziato 2 milioni dichiarando lo stato di emergenza.

In Campania da inizio anno registrati 18 eventi climatici estremi, 6 solo nel mese di novembre. Salgono a 100 quelli monitorati dal 2010 fino a metà novembre 2022. 27mila le richieste di condono presentate dagli isolani con i tre condoni nazionali. 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento.

Sono i numeri diffusi da Legambiente che afferma: “al Governo Meloni chiediamo tre azioni concrete: il piano nazionale di adattamento al clima in bozza dal 2018, la legge contro il consumo di suolo in stallo da due legislature e l’istituzione di una cabina di regia nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Ora ascoltiamo le parole del capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio ai giornalisti e quelle di alcuni abitanti di Ischia raccolta dall’agenzia Vista.

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Senza il reddito di cittadinanza restano 5 milioni di poveri in Italia


 

La voce di una bimba iraniana che grida Donne, vita, libertà. Dall’Iran si è levato un vento di rivolta che parla a tutto il mondo nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Oggi parliamo di reddito di cittadinanza, questione riesplosa dopo l’annuncio della fine della misura nel 2023 e della sua sostituzione nel 2024. Ieri il ministro Valditara ha riacceso il tema diffondendo alcuni dati: in Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni.

“Di essi, abbiamo scoperto che ben 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo – spiega il Ministro Valditara -. e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Per il ministro bisogna prevedere “l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi”.

Intanto le reti associative hanno manifestato la loro contrarietà alla scelta del governo, a partire dall’Alleanza contro la povertà chiedendo un incontro urgente. Ascoltiamo Antonio Russo, vicepresidente delle Acli che sono parte dell’Alleanza.

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L’uscita dai centri antiviolenza delle donne “in bilico”: serve reddito di libertà


 

Con una mano a tapparsi la bocca i calciatori della Germania hanno così protestato contro la censura imposta dalla Fifa per esprimere il dissenso sui diritti durante i mondiali in Qatar.

In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne oggi torniamo a parlare dell’argomento. Le donne in uscita da Centri antiviolenza e Case Rifugio vivono un percorso accidentato, fatto di ostacoli e difficoltà, che le espone a estrema vulnerabilità socioeconomica e al rischio di ricadere nella spirale della violenza.

L’allontanamento dalla casa familiare per motivi di sicurezza o perché di proprietà del maltrattante; la mancanza o la sospensione temporanea del lavoro per ricevere cure e supporto, l’impossibilità di disporre dei propri soldi e del proprio conto corrente, perché sotto il controllo del convivente.

Sono queste le necessità impellenti delle donne che hanno subito violenza a cui troppo spesso lo Stato non risponde a causa di politiche frammentarie, incoerenti e fondi stanziati insufficienti a coprire le richieste di supporto per avere un reddito certo, alloggio sicuro e lavoro dignitoso.

È quanto denuncia ActionAid con il report “Diritti in bilico”, l’analisi delle politiche e delle risorse nazionali e regionali a sostegno delle donne, attraverso focus group, workshop e interviste che hanno coinvolto circa 100 rappresentanti di strutture di accoglienza, servizi territoriali ed enti pubblici per donne in fuoriuscita dalla violenza. Ora ascoltiamo la voce di Grazia, donna fuoriuscita da una condizione di violenza

Violenza di genere: l’atto di accusa della Generazione Z agli adulti


 

 

L’inno dell’Iran durante la prima partita dei contestatissimi mondiali in Qatar: i calciatori iraniani non lo hanno cantata in solidarietà con le donne e i giovani che lottano contro il regime.

In vista della Giornata internazionale del 25 novembre oggi parliamo della violenza sulle donne La Generazione Z si sente inascoltata. Il 74% dei giovani crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. A denunciarlo è l’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group che ha coinvolto più di 10.000 ragazze e ragazzi delle community di ScuolaZoo di cui fanno parte ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni di tutta Italia.

Un vero e proprio atto di accusa al mondo degli adulti visto lo scenario in cui si muovono le nuove generazioni: ben tre giovani su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere. Il 46% a violenza psicologica, il 24% a violenza fisica, il 20% a violenza in rete, il 10% a episodi di violenza sessuale.

Nonostante emerga dal sondaggio che le ragazze e i ragazzi siano circondati da diverse forme di violenza dimostrano comunque una grande sensibilità al tema e una forte volontà di cambiamento. Quasi 9 giovani su 10 ritengono che in Italia ci sia discriminazione di genere. Ascoltiamo il direttore di Terre des Home Paolo Ferrara.

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Roma: “una buona occasione” contro il bullismo a Ostia e ai Parioli


 

Il suono dei mezzi dei Vigili del Fuoco che nello scorso weekend sono intervenuti per le conseguenze del maltempo in Cilento: oggi di nuovo allerta meteo in tante regioni e apprensione per il territorio.

Oggi parliamo di bullismo e cyberbullismo. A Roma questa mattina in Campidoglio, nella Sala Laudato Si – si tiene la Conferenza di presentazione del Progetto socio educativo sul Bullismo e Cyberbullismo nelle scuole patrocinato dai Municipi II e X di Roma Capitale.

Il progetto, promosso da Giovanni Zannola, Consigliere dell’Assemblea Capitolina e nato da un’idea del Prof. Aldo Grauso, ha come colonna sonora Una Buona Occasione un brano inedito scritto e interpretato da Roberta Marchetti e Davide De Marinis per Keep Hold, per parlare di bullismo e cyberbullismo attraverso la musica, che, come lo sport, è inclusiva e universale.

L’iniziativa della durata di un anno scolastico prevede l’attivazione di un intervento scientifico – culturale nelle scuole secondarie di primo grado dislocate in due aree socialmente, culturalmente ed economicamente molto diverse tra loro, Ostia e Parioli, a dimostrazione di come il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non conosca confini territoriali o di classe. Le prime due scuole che hanno aderito, sono IC Via Mare dei Caraibi (Ostia) e IC Via Micheli (Parioli). Ascoltiamo il professore Aldo Grauso.

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Matrimoni combinati, forzati e precoci: a Napoli si presenta la prima ricerca


 

 

Il suono delle sirene a Colorado Springs negli Stati Uniti dove sabato notte in un club per persone Lgbt sono state uccise 5 persone e 18 sono rimaste ferite.

In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne parliamo di Matrimoni forzati, combinati e precoci. Alle Officine Gomitoli di Napoli oggi verrà presentata la prima ricerca sull’argomento sviluppata nel territorio napoletano, promossa da cooperativa sociale Dedalus

L’indagine è stata la prima attività realizzata da un’équipe interdisciplinare che per un anno e mezzo si è interrogata con insegnati delle scuole, educatrici, mediatrici culturali, assistenti sociali su come intervenire nei casi di ragazze (ma anche ragazzi) promesse spose dalla famiglia, sin dalla minore età.

In alcuni contesti della città di Napoli a forte caratterizzazione multiculturale sono venuti alla luce, negli ultimi anni, situazioni che hanno attirato l’attenzione di insegnanti di alcune scuole superiori e di operatori e operatrici del centro interculturale. Come il caso di una ragazza del Bangladesh che ha rifiutato di assecondare la decisione dei genitori di sposarsi con un cugino e che, non appena raggiunta la maggiore età, si è dovuta allontanare dalla famiglia. Ascoltiamo Luisa Bencivenga, una delle tre curatrici della ricerca.

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