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Il Miur finanzia la cultura scientifica con un bando da 3,7 milioni di euro

scienzaIl sito del ministero dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca ha pubblicato il bando per accedere alla concessione di contributi per promuovere l’informazione e la divulgazione scientifica e storico-scientifica anche attraverso mostre, convegni, realizzazioni editoriali e multimediali, favorire l’attivazione di nuove Istituzioni e città-centri delle scienze e delle tecniche, incentivare le attività di formazione ed aggiornamento professionale richieste per la gestione dei musei, città-centri delle scienze e delle tecniche. In particolare le scuole dovranno promuovere momenti di contatto fra mondo della Ricerca, Università e studenti per rendere questi ultimi concretamente consapevoli del ruolo chiave delle scienze e della tecnologia nella vita quotidiana e avvicinarli agli studi scientifici. Possono concorrere scuole, soggetti pubblici e privati.

Clicca qui per accedere al bando e ottenere tutte le informazioni

Elefanti, allarme bracconaggio in Mozambico

elephantTra il 2011 e il 2013 sarebbero stati uccisi  dai bracconieri tra i 480 e i 900 elefanti in Mozambico. A rivelarlo è un’indagine commissionata dal WWF-Mozambico attraverso una ricognizione aerea.
L’abbattimento degli animali è strettamente connesso al commercio illegale di avorio e all’esportazione del prezioso materiale in Asia, specie in Thailandia e Cina, dove viene utilizzato a scopo ornamentale.
Secondo Colman O’Criodain, esperta di commercio di fauna e flora del WWF internazionale, “il Mozambico è uno dei principali teatri del massacro di elefanti e di transito di avorio in Africa , oltre che importante area di stoccaggio per il transito e l’esportazione di corno di rinoceronte per i mercati asiatici”.
Le conseguenze di questa allarmante situazione sono spiegate chiaramente da Isabella Pratesi, Direttore Programmi di Conservazione Internazionali del WWF Italia: “Se i governi coinvolti non mettono in piedi delle forti misure di controllo e repressione del bracconaggio rischiamo nell’Africa subsariana una nuova strage di elefanti, simile a quella che negli ultimi 10 anni ha portato a perdere il 62% degli elefanti di foresta nell’Africa centrale”.

La forza dal basso, per cambiare – “Storie dell’altra moda”

Al revesIl video del Laboratorio Comunicazione Sicilia del Progetto FQTS 2013  vince il Festival Cinematografico Internazionale “Deauville Green Award Festival” nella sezione “Corporate Sponsorship & Humanitarian Help

Un nuovo modello di economia e di socialità è al centro del documentario “Storie dell’altra moda – la sartoria sociale a Palermo”, uno dei sei video prodotti dal Laboratorio di Comunicazione Sociale, nell’ambito del progetto FQTS* 2013, la Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale. Il video documenta il progetto della sartoria sociale palermitana “Al Reves”, che attraverso un percorso ‘alla rovescia’, che parte dall’idea dell’inversione di tendenza e dal punto di vista diverso, promuove il cambiamento. I suoi lavoratori, che la società considera ‘scarti’, diventano protagonisti talentuosi di nuove idee, nuova socialità e nuova economia perché dagli scarti di tessuto fanno nascere nuovi vestiti, più belli e più ‘giusti’.

Una vittoria che rappresenta un risultato importante per il progetto, tanto più perché giunge da un Festival internazionale dedicato a un tema sociale, ma non alla comunicazione sociale in senso stretto, rispondendo così all’obiettivo che il Laboratorio di Comunicazione si era prefissato: non formare tecnici della comunicazione, ma sperimentare nuovi modi di presentare il non profit e le tematiche di ambito sociale, per sensibilizzare e promuovere temi legati ai diritti umani, alla socialità, all’impegno e alle discriminazioni, per diffondere i valori e la cultura della solidarietà, e soprattutto per far comprendere il ruolo e le potenzialità della comunicazione sociale come motore di mutamento sociale.

SCHEDA “STORIE DELL’ALTRA MODA – LA SARTORIA SOCIALE A PALERMO”:
Autore: Laboratorio Comunicazione Sicilia 2013 – Progetto FQTS
Durata: 7′ 50”
Soggetti promotori: Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta nazionale del Volontariato presso il Forum, ConVol, CSVnet.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=PFkMZ8ZN4GE

*FQTS è un progetto promosso da Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – ConVol, Conferenza Permanente Associazioni Federazioni e Reti di Volontariato. Con il finanziamento della Fondazione CON IL SUD.

Mondiali Antirazzisti dal 2 luglio. Presentazione a Bologna il 27 giugno

mondiali antirazTornano i Mondiali Antirazzisti, la storica manifestazione della Uisp – Unione Italiana Sport Per tutti, organizzata con il supporto della Regione Emilia-Romagna, che da 18 anni lotta contro ogni forma di discriminazione. L’appuntamento è nel parco di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dal 2 al 6 luglio. Come sempre questa festa dello sport e della musica, completamente gratuita, ospiterà squadre da tutto il mondo che arriveranno nel modenese per i tradizionali tornei di calcio a 7, basket, pallavolo, cricket e rugby, e alcune nuove proposte sportive. Tra i molti amici dei Mondiali Antirazzisti anche l’azienda Olio Cuore.

La conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2014 è convocata per il giorno 27 giugno alle ore 12 nella sala stampa della Regione Emilia-Romagna, al dodicesimo piano di viale Aldo Moro, 52 a Bologna.

Interverranno:

Teresa Marzocchi, assessore alla promozione delle politiche sociali e di integrazione per l’immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore della Regione Emilia-Romagna

Massimo Mezzetti, assessore a cultura e sport della Regione Emilia-Romagna

Stefano Vaccari, senatore della Repubblica

Stefano Reggianini, sindaco di Castelfranco Emilia

Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp

Carlo Balestri, responsabile organizzazione Mondiali Antirazzisti

Natalino Bergonzini, presidente associazione La Città degli Alberi

 

“Orti in Festa”, nei centri urbani

orti_in_festa2014- LegambienteIl 21 e 22 giugno la festa dell’orticoltura urbana e sociale di Legambiente

Rinaturalizzare le città per fermare il consumo di suolo e migliorare la qualità della vita. E’ la sfida possibile che Legambiente lancia attraverso la campagna Orti in Festa, al suo secondo anno, dedicata all’orticoltura urbana e che quest’anno rientra nell’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare indetto dalle Nazioni Unite.

L’obiettivo della ‘festa’ è quello di moltiplicare gli orti nelle città per promuovere il consumo di prodotti biologici e a Km 0, far crescere abitudini di consumo critico e la consapevolezza di quello che mangiamo. Oltre che rendere più verdi le città in cui viviamo.

Gli Orti in Festa sono quelli collettivi o condominiali, didattici o scolastici, per famiglie, circondariali e ospedalieri. Secondo l’Istat sono ben 44 i comuni capoluogo che, per sottrarre all’abbandono e al degrado piccole superfici urbane incolte, hanno previsto tra le modalità di gestione delle aree verdi gli orti urbani, con maggiore concentrazione nelle città del Nord-Ovest (72%).

Sabato e domenica tutta l’Italia in festa quindi, dalla Campania, a Milano, Roma, Lampedusa, Potenza, Barletta.

Per i dettagli degli eventi clicca qui

Usa, riprendono le esecuzioni

jailNegli Stati Uniti ripartono le esecuzioni capitali dopo la sospensione imposta dalla Corte Suprema in seguito al caso di Clayton Lockett, condannato in Oklahoma lo scorso 29 aprile e morto dopo atroci sofferenze a causa del cocktail di farmaci somministrati per l’esecuzione.
La prima condanna è stata eseguita in Georgia, e nel giro di 24 ore, hanno ripreso anche in Florida e Missouri.
La vicenda di Clayton Lockett aveva riacceso il dibattito sulla pena di morte negli Stati Uniti; molte associazioni, tra cui Amnesty International, avevano inoltre manifestato più di una perplessità  sull’utilizzo di alcuni farmaci in combinazioni non sperimentate, che come dimostrato dal caso di Lockett, impongono al condannato dolorose agonie.

Rana Plaza, primi imputati per il crollo in Bangladesh

ranaplaza17 persone sono state accusate in Bangladesh di aver violato i regolamenti relativi alle costruzioni nella realizzazione del Rana Plaza, alla periferia di Dhaka, il cui crollo, il 24 aprile dello scorso anno, è costato la vita a 1.129 persone, per lo più lavoratori tessili.
Queste denunce rappresentano, dopo oltre un anno, un primo passo verso un accertamento delle responsabilità del crollo.
L’edificio era stato originariamente concepito come un complesso commerciale di sei piani, ma è stato trasformato in una fabbrica tessile di dieci livelli senza rispettare le regole di costruzione, né adottare le misure necessarie alla stabilità del palazzo, reso più pesante dai macchinari e dei generatori.
Le persone accusate rischiano un massimo di sette anni di carcere per aver violato le normative sulle costruzioni.
Tra gli indagati non risulta Sohel Rana, proprietario dello stabile, poiché il suo nome non appare in nessuno dei documenti.
La tragedia del Rana Plaza aveva fatto luce sulle misure di sicurezza delle fabbriche tessili del Bangladesh e sulla drammatica condizione dei lavoratori.

Migranti: non è solo una questione dell’Ue

sbarchiIl punto di vista del Forum Nazionale del Terzo Settore: “Continuiamo ad assistere indignati alle ennesime tragedie che si consumano nei nostri mari. Vediamo davanti ai nostri occhi migliaia di persone, uomini donne e bambini, che cercano di arrivare nel nostro Paese e trovarsi ad affrontare, poi, situazioni umanamente inaccettabili. Accade da anni e ogni volta ci auguriamo che sia l’ultima.

Ci appelliamo all’Europa perché faccia la sua parte, e non ci lasci soli. Allo stesso tempo chiediamo che anche il nostro Paese metta in campo un piano nazionale per l’accoglienza, che non abbandoni i comuni interessati, le strutture locali, le associazioni e i loro volontari, i singoli cittadini che danno prima assistenza agli immigrati. Chiediamo sostegno per tutte quelle cooperative sociali che si impegnano anche per realizzare attività di orientamento, accompagnamento e di primo inserimento. L’Europa e tutti i comuni italiani devono essere coinvolti in una politica di solidarietà e di accoglienza, che vada dall’utilizzo delle caserme dismesse su tutto il territorio italiano, a misure compensative per i comuni maggiormente coinvolti. Chiediamo responsabilità e facciamo nostro l’appello del Ministro Mogherini affinché “Nessuno si volti dall’altra parte”.”

Anche i calciatori del Brasile sfruttati

torcidabotafogo_bomsenso-thalessoares-1Il Mondiale di calcio del Brasile è iniziato. La partita di apertura si è svolta e, in un modo o nell’altro, la squadra di casa ha vinto, ma sono ancora molti i punti oscuri e i motivi di preoccupazione legati alla manifestazione. Non bastasse l’ormai infinita ondata di protesta dei movimenti sociali in Brasile contro il modo in cui è stato organizzato il Mondiale, esce sempre più alla luce del giorno la precarietà dei lavoratori del pallone nel paese penta campione del mondo. Si è saputo in questi giorni che molti calciatori semplicemente non vengono pagati dalle loro società, nonostante negli 80 club più importanti siano sottoposti a calendari sportivi massacranti. Oltre 500 calciatori, invece, che giocano nei club meno rappresentativi, rimangono fermi quasi tutto l’anno. Dinanzi a tanta disuguaglianza, ci si arriva a chiedere: c’è buon senso nel calcio brasiliano?

La risposta è sì, e si chiama proprio Bom Senso Futebol Clube. È un gruppo creato nel settembre 2013 per occuparsi dei diritti dei calciatori, nonché dei tifosi e dello sport in genere. Come più di trent’anni fa, quando la Democrazia Corinthiana di Sòcrates, Wladimir e Walter Casagrande disturbo la pace sia dei dirigenti dei club che della stampa sportiva conservatrice, in Brasile, il Bom Senso non fa che ricevere critiche da tutte le parti, nonostante l’impegno profuso. Per esempio, è bastato che io calciatori provassero a protestare contro l’aggressività delle tifoseria e contro tutti gli altri problemi stando fermi in campo per 30 secondi, l’anno scorso, per scatenare un putiferio.

Stanchi di non essere ascoltati dai dirigenti, i ragazzi del Bom Senso – ormai una realtà a cui hanno aderito 1200 atleti – hanno firmato una proposta di legge per la responsabilità fiscale delle società calcistiche, e un paio di altre misure per riportare fair play e trasparenza nel calcio brasiliano. Per rafforzare il loro impegno, la settimana scorsa un gruppo di 12 atleti del BSFC sono andati a Brasilia per parlare con la presidentessa Dilma Roussef, tentando di sensibilizzarla riguardo la loro precarietà, dovuta alla cattiva gestione del calcio brasiliano.

‘ADDIOPIZZO’ TRAVEL DIVENTA TOUR OPERATOR

 

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Dopo alcuni anni di attività svolta con il sostegno di un’altra realtà che opera nel mondo del turismo Addiopizzo, l’associazione siciliana antiracket, diventa tour operator frutto anche dell’accordo con Reti Ferroviarie Italiane.

La nuova realtà che ha sede presso l’Isola delle Femmine, in un locale intitolato a Peppino Impastato, si occupa di promuovere il territorio siciliano attraverso un portale, disponibile anche come applicazione per gli smartphone dove è possibile scegliere e prenotare un soggiorno in una delle tante strutture ricettive che aderiscono alla campagna “Pizzo free”.